giovedì 10 ottobre 2013

MILANO, DIRETTIVO PSI, PREOCCUPAZIONE SULLA POLITICA COMUNALE

MILANO, DIRETTIVO PSI, PREOCCUPAZIONE SULLA POLITICA COMUNALE “Preoccupazione dei socialisti per la situazione politica milanese.” È stata espressa ieri nel dibattito del Direttivo provinciale del PSI. Questa la sintesi: “I socialisti dichiarano la loro insoddisfazione per i risultati finora conseguiti e per i ritardi rispetto all’attuazione del programma che portò al successo e all’elezione di Giuliano Pisapia. Bisogna recuperare in breve tempo il ritardo che si è via a via accumulato. Tre le denunce più marcate. Nulla si è fatto per il rafforzamento del decentramento e per la creazione delle municipalità. Poco si è fatto per la riqualificazione e gli interventi nelle periferie. Infine, le azioni nelle politiche sociali, con particolare riferimento al settore della casa e dei servizi al cittadino, non corrispondono al quadro dei bisogni della città. I socialisti, ribadendo il loro no all’aumento degli abboname nti ATM e alla ventilata fusione di ATM con Trenord, chiedono alla Giunta a metà legislatura di aprire un confronto sulle scelte strategiche che ancora devono essere avviate, individuando nelle zone i primi soggetti con i quali confrontarsi.”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Condivido critiche e proposte. Rispetto all'articolo di Franco D'alfonso che condivido aggiungo una considerazione. Nell'economia globale la politica è diventata ancillare e i cittadini
sono impossibilitati a partecipare alle scelte che li riguardano, sia sui posti di lavoro che sui territori nei quali vivono. L'unico modo di consentire una effettiva partecipazione popolare è rafforzare l'Autogoverno Locale che può creare anche le condizioni per lo sviluppo di aziende piccole e medie con produzioni di beni personalizzati. Penso a tutte le produzioni italiane di qualità. A conferma, ricordo che Il Piano Regolatore della mia amministrazione, di fronte a una ipotesi precedente di crescita della città fino a 240 mila abitanti, che avrebbe consentito la cementificazione e distrutto Pavia, a cominciare dal Centro storico, già in parte allora compromesso, previde il taglio di 200 mila stanze e una città di 105 mila abitanti, ancora troppi, col senno di poi, perchè allora erano 88 mila e ora sono 70 mila. La maggioranza con la quale ho governato era di 1 voto. Se i cittadini non avessero difeso quelle scelte partecipando in massa, saremmo stati travolti, forse anche con il gradimento di qualche esponente del vecchio P.C. Elio Veltri