venerdì 18 novembre 2011

Francesco Somaini: A sinistra uno squillo di tromba

A Sinistra uno squillo di tromba. L’assemblea del NETWORK per il Socialismo Europeo - di Francesco Somaini

C'è un certo fermento nell'area della Sinistra socialista. E’ l’area, per intenderci, di quei socialisti che si trovano alla Sinistra del PD (o, se si vuole, del suo asse mediano), ma che non si riconoscono con molto entusiasmo in nessuna delle attuali realtà partitiche del Centro-Sinistra (anche quando magari ne fanno parte).
E’ un mondo forse non troppo cospicuo in termini quantitativi, ma tutt’altro che inerte sul piano dell’elaborazione politico-culturale. Lo dimostrano i vivaci siti internet che si sono affacciati sulla scena della Rete negli ultimi tempi, così come i dibattiti e le discussioni di notevole livello che si svolgono ogni giorno su Facebook, su Twitter, e su svariate mailing list.
E’ un’area, ancora, che può contare sul solido lavoro analitico di storici centri studi di ispirazione socialista (la fondazione Nenni, la fondazione Brodolini, ed altre), ma che di recente ha visto soprattutto crescere, per intensità e qualità, le iniziative di svariati circoli ed associazioni, e in cui stanno inoltre emergendo alcune modalità organizzative più articolate e complesse.
Nelle regioni del Nord-Ovest opera ad esempio il Gruppo di Volpedo, che già dal 2008 riunisce una ventina di associazioni di ispirazione socialista e libertaria. Attorno ad altre realtà (come i Circoli Rosselli di Firenze e di Roma) si è cominciato a ragionare su ipotesi di maggiore coordinamento; mentre altri gruppi si sono raccolti già da tempo nella Lega dei Socialisti, articolata, a sua volta, su più leghe regionali e locali.
Infine, da un anno a questa parte, si è costituito anche il Network per il Socialismo Europeo, che sabato e domenica scorsi (12 e 13 novembre) ha tenuto a Passignano sul Trasimeno (PG) la propria prima Assemblea (dal titolo "Idee per l'alternativa").
Europeisti per convinzione, ma persuasi nel contempo che le ricette restrittive e neo-liberiste della BCE non siano né convincenti né condivisibili, quelli del Network ritengono che la via maestra per rispondere alla crisi attuale non possa che risiedere nella costruzione di una vera Europa politica. Forti istituzioni europee investite democraticamente di reali poteri sono la chiave per rilanciare il primato della politica e della democrazia rispetto all’egemonia dei mercati e dei loro grandi manovratori finanziari, e anche per arrestare ed invertire il potente incremento della diseguaglianza prodottosi negli ultimi 30 anni (e che è poi la causa più profonda della crisi stessa). Per costruire un’Europa politica occorrono però attori in grado di spingere realmente in questa direzione; e al Network sono persuasi che questo ruolo non possa che spettare ai partiti socialisti europei, o meglio al PSE, che per questo occorre tuttavia trasformare in un vero grande partito transazionale, liberandolo – come sta già peraltro avvenendo – da ogni residuale tentazione mercatistica di impronta schroederieana o blairiana.
E’ un processo cui potrebbe in realtà contribuire anche la Sinistra italiana, se questa non fosse nelle condizioni in cui è. Il PD sembra infatti perennemente connotato da quell’ambiguità ed incertezza di fondo che lo accompagnano sin dalla nascita. SEL stenta ad assumere i tratti di laboratorio e di embrione di una vera forza riformatrice, ed esita ad esprimere un’autentica cultura di governo. Quanto al piccolo partito dei socialisti di Nencini, che pure del PSE fa già parte, la sua maggiore preoccupazione sembra essere quella di garantirsi un minimo di visibilità rendendosi interprete di un moderatismo ancora più accentuato di quello dei settori più moderati del PD: né il possibile approdo verso questo partito dell’eventuale transumanza trasformistica di “sedicenti socialisti” in cerca di nuova collocazione dopo la crisi del Berlusconismo lascia presagire sviluppi più incoraggianti. Ad oggi insomma, nessuno, tra i partiti attuali del Centro-Sinistra, sembra in condizione di esprimere una seria prospettiva socialdemocratica.
Altre realtà, come i vari movimenti di mobilitazione civile che si sono prodotti nel Paese, o anche esperienze importanti, come quella del movimento arancione che ha portato a Milano alla vittoria di Pisapia, potrebbero costituire degli interlocutori più interessanti, ma questo è un discorso ancora in larga misura da costruire e dagli esiti non scontati.
In questo quadro sconfortante, si è però ora innestata la caduta di Berlusconi. Il fatto, oltre ad essere positivo di per sé, potrebbe esserlo anche per gli sviluppi politici che potrebbe produrre. L’auspicabile nascita del governo Monti (necessaria per far fronte ad una situazione emergenziale) potrebbe ad esempio innescare in tempi non lunghissimi processi rilevanti di scomposizione e ricomposizione politica all'interno di entrambi gli schieramenti: soprattutto se si dovesse arrivare ad una legge elettorale anche appena un po’ meno improponibile di quella attuale. Il quadro politico potrebbe cioè anche evolvere in un senso favorevole all’emergere di una Sinistra più seria e credibile, con un aggancio esplicito al Socialismo Europeo.
Il Network si propone di evidentemente di seguire, e se possibile di agevolare, questi eventuali processi, e per questo ha voluto raccogliere e fare proprio l’appello lanciato il mese scorso dai “Volpediani” perchè questa Sinistra Socialista diffusa si vada costituendo come un’area politica riconoscibile, in grado di far meglio sentire la propria voce. L’ipotesi di un patto di unità d’azione tra le varie realtà di quest’area è insomma già sul tappeto. Qualcosa quindi si sta forse muovendo. Dopodichè, chi vivrà vedrà.

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