Francesco Somaini: sulle primarie e il pd

Fanno le primarie per scegliere il segretario del loro partito (che è dopo tutto un'organizzazione privata, che dovrebbe risolvere tra i propri iscritti, nei congressi, la questione della scelta del proprio gruppo dirigente).

Però se solo gli vai a parlare di primarie là dove avrebbe davvero senso farle, cioè per decidere i candidati a cariche monocratiche, allora non ne voglion proprio sentir parlare.
Ma come? Si tratta di scegliere delle persone che saranno chiamate a rappresentare delle coalizioni e che dovranno concorrere per governare per tutti. Sarebbe ovvio consultarsi con i cittadini.
Talmente ovvio che per casi del genere, con i sistemi elettorali che abbiamo, le primarie andrebbero previste per legge.

E invece no. Su questo pretendono di decidere tutto loro. I Soloni del PD.
E così, vivete in Lombardia? Beccatevi Penati (la sola idea di doverlo votare mi dà francamente al voltastomaco).
Lazio? Bonino!
Puglia? Emiliano! Anzi no, Boccia (basta che non sia Vendola - che pure con Boccia aveva già vinto la volta scorsa - perchè se no non si rischierebbe magari di vincere le elezioni).
Piuttosto che ritrovarci di nuovo con quel rompiscatole tra i piedi - devono aver pensato - meglio perdere, e intanto lavorare a mettere in piedi il mitico accordo con l'UDC!

La lucidità politica del PD lascia perplessi.
Ma più ancora di questo è la cultura democratica di quel partito ad essere francamente penosa, come penoso, ormai ce lo possiamo veramente ben dire, è proprio il PD in quanto tale: l'idea stessa del PD, il concetto "a priori" del PD (prima ancora della sua maldestra traduzione in atto).

Dicono che Di Pietro sia il miglior alleato di Berlusconi. Sarà.
Ma a me pare che finchè ci sarà il PD, Berlusconi (o qualche suo clone) ce lo dovremo tenere ancora per chissà quanto.
E intanto, per non sbagliare, si apprestano a regalargli un po' di regioni, e a permettergli pure di manomettere la Costituzione.

Bella schifezza.

Un saluto,
Francesco Somaini