ribadisco che bisogna partecipare almeno una volta allle trattative per capire come trattano i socialisti: 1. introduzione partendo da tangentopoli e situazione attuale che ricade sui socialisti per gli errori del passato (contano soltanto gli errori dei socialisti) 2. rinnovamento dei rapprsentanti che vale soltanto per i socialisti che è bene restino fuori a causa del punto precedente 3. alleanza per battere Berlusconi e si i socialisti non si alleano fanno il gioco del nemico, quindi la colpa è già in anticipo dei socialisti 4. i socialisti vengono analizzati uno per uno ed esclusi per varie motivazioni
CONCLUSIONE: il PSI viene sbattuto fuori ma i voti socialisti fanno comodo (anche al centrodestra).
Poi se vogliamo giustificare tutto dando la colpa a Nencini è facile, quanto alla lettera di Vendola è una bellissima lettera, stupenda ma i fatti vanno nella direzione contraria, qualcuno di SEL ha mai detto a chiare lettere che è opportuno una allenza con il PSI ?? sedersi a un tavolo delle trattative per provare e credere, questa è la politica bellezze !! saluti a tutti
Non semplifichiamo. Il PSI doveva necessariamente collocarsi a sinistra del PD, impresa, invero, non difficile, nè eroica e , per di più, in consonanza con il PSE dopo Praga.. Nencini non in modo esplicito, ma nei fatti tendeva a collocare il partito tra PD e UDC. Il PSI poteva essere il motore di un rinnovamento della sinistra sviluppando quello che era stato deciso con l'elezione del coordinanamento di SeL, la presentazione di liste comuni nella grande maggioranza delle regioni, cioè 12 su 13 e celebrare un congresso fondativo del nuovo soggetto che noi, ripeto noi socialisti, dovevamo chiedere, dopo la fuoriuscita dei Verdi, chiamarsiSOCIALISMO ECOLOGIA E LIBERTA' e porre, dico porre non imporre, il problema dell'affiliazione internazionale al PSE, con proposte di modifica dello stesso. Invece si sono fatti passi indietro mentre gli altri ne facevano in avanti senza preoccuprsi dell'area socialista. La conclusione è stata la balcanizzazione regionale, che ha indebolito proprio i socialisti che con coerenza e da sempre volevano presentare liste comuni. Detto questo SEL a livello regionale e nazionale ha deciso che i socialisti come area politica non fossero una componente necessaria del nuovo soggetto: se aderivano individualmente bene altrimenti restassero pure a casa. Sono successi episodi sconcertanti quali il diniego di candidatura in Campania di Marco Di Lello, l'unico membreo della segreteria , che con la presidente del Consiglio Nazionale Pia Locatelli si era espresso per l'alleanza: la motivazione era che poteva essere eletto a danno di un vero SEL! Chi vive sperando muore cantando. Ho fiducia in Vendola, come delegato all'assemblea del 20 dicembre 2009 ho votato per la sua nomina, anche se avrei preferito lo scrutinio segreto. Sono convito che sarebbe stato il leader naturale del nuovo soggetto anche nel caso di una forte presenza socialista, ma non può essere dovunque a controllare i suoi che di socialismo non vogliono sentir parlare. Pensate che in Lombardia hanno detto di no al simbolo che Vendola ha accettato in Puglia. Auguri a chi ha deciso di entrare in SEL, più saranno in pochi e più spazio personale sarà loro fatto. Chi ha creduto nei DS ed agli Stati Generali della Sinistra l'esperienza l'ha già fatto. Ma si sa l'esperienza serve a riconoscere gli errori quando li si compie un'altra volta e non a evitarli
2 commenti:
ribadisco che bisogna partecipare almeno una volta allle trattative per capire come trattano i socialisti:
1. introduzione partendo da tangentopoli e situazione attuale che ricade sui socialisti per gli errori del passato (contano soltanto gli errori dei socialisti)
2. rinnovamento dei rapprsentanti che vale soltanto per i socialisti che è bene restino fuori a causa del punto precedente
3. alleanza per battere Berlusconi e si i socialisti non si alleano fanno il gioco del nemico, quindi la colpa è già in anticipo dei socialisti
4. i socialisti vengono analizzati uno per uno ed esclusi per varie motivazioni
CONCLUSIONE: il PSI viene sbattuto fuori ma i voti socialisti fanno comodo (anche al centrodestra).
Poi se vogliamo giustificare tutto dando la colpa a Nencini è facile, quanto alla lettera di Vendola è una bellissima lettera, stupenda ma i fatti vanno nella direzione contraria, qualcuno di SEL ha mai detto a chiare lettere che è opportuno una allenza con il PSI ??
sedersi a un tavolo delle trattative per provare e credere, questa è la politica bellezze !!
saluti a tutti
Silvio Brienza
Non semplifichiamo. Il PSI doveva necessariamente collocarsi a sinistra del PD, impresa, invero, non difficile, nè eroica e , per di più, in consonanza con il PSE dopo Praga.. Nencini non in modo esplicito, ma nei fatti tendeva a collocare il partito tra PD e UDC. Il PSI poteva essere il motore di un rinnovamento della sinistra sviluppando quello che era stato deciso con l'elezione del coordinanamento di SeL, la presentazione di liste comuni nella grande maggioranza delle regioni, cioè 12 su 13 e celebrare un congresso fondativo del nuovo soggetto che noi, ripeto noi socialisti, dovevamo chiedere, dopo la fuoriuscita dei Verdi, chiamarsiSOCIALISMO ECOLOGIA E LIBERTA' e porre, dico porre non imporre, il problema dell'affiliazione internazionale al PSE, con proposte di modifica dello stesso. Invece si sono fatti passi indietro mentre gli altri ne facevano in avanti senza preoccuprsi dell'area socialista. La conclusione è stata la balcanizzazione regionale, che ha indebolito proprio i socialisti che con coerenza e da sempre volevano presentare liste comuni. Detto questo SEL a livello regionale e nazionale ha deciso che i socialisti come area politica non fossero una componente necessaria del nuovo soggetto: se aderivano individualmente bene altrimenti restassero pure a casa. Sono successi episodi sconcertanti quali il diniego di candidatura in Campania di Marco Di Lello, l'unico membreo della segreteria , che con la presidente del Consiglio Nazionale Pia Locatelli si era espresso per l'alleanza: la motivazione era che poteva essere eletto a danno di un vero SEL! Chi vive sperando muore cantando. Ho fiducia in Vendola, come delegato all'assemblea del 20 dicembre 2009 ho votato per la sua nomina, anche se avrei preferito lo scrutinio segreto. Sono convito che sarebbe stato il leader naturale del nuovo soggetto anche nel caso di una forte presenza socialista, ma non può essere dovunque a controllare i suoi che di socialismo non vogliono sentir parlare. Pensate che in Lombardia hanno detto di no al simbolo che Vendola ha accettato in Puglia. Auguri a chi ha deciso di entrare in SEL, più saranno in pochi e più spazio personale sarà loro fatto. Chi ha creduto nei DS ed agli Stati Generali della Sinistra l'esperienza l'ha già fatto. Ma si sa l'esperienza serve a riconoscere gli errori quando li si compie un'altra volta e non a evitarli
Posta un commento