La questione in campo è in effetti cruciale. La posta in gioco è altissima: si tratta di capire se la rete potrà continuare ad essere, nel XXI secolo, un moltiplicatore di libertà, un meccanismo di controllo del potere, e una sorta di agorà planetaria, oppure no. La "freedom to connect" mi pare davvero un principio su cui non si possa proprio transigere. Una libertà fondamentale ed inalienabile, da aggiungere all'elenco dei diritti dell'uomo. Ma sull'"anonymous speech" il discorso mi pare più complesso. Bisogna evidentemente prevedere dei contrappesi. A tutti va evidentemente garantito il diritto di esprimere il proprio pensiero e le proprie opinioni, o anche di diffondere informazioni, e certo è inaccettabile che si possa essere perseguiti per le proprie idee. Però deve anche essere previsto un principio di responsabilità, che non vedo come possa essere tutelato dall'anonimato. La Rete infatti può certamente essere un moltiplicatore di libertà, ma può anche diventare un immondezzaio di menzogne, rispetto al quale bisogna pur prevedere delle forme di protezione, a tutela del singolo e di gruppi, come anche dell'intera comuità . Dico bene? Un saluto, Francesco Somaini
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La questione in campo è in effetti cruciale. La posta in gioco è altissima: si tratta di capire se la rete potrà continuare ad essere, nel XXI secolo, un moltiplicatore di libertà, un meccanismo di controllo del potere, e una sorta di agorà planetaria, oppure no.
La "freedom to connect" mi pare davvero un principio su cui non si possa proprio transigere. Una libertà fondamentale ed inalienabile, da aggiungere all'elenco dei diritti dell'uomo.
Ma sull'"anonymous speech" il discorso mi pare più complesso. Bisogna evidentemente prevedere dei contrappesi. A tutti va evidentemente garantito il diritto di esprimere il proprio pensiero e le proprie opinioni, o anche di diffondere informazioni, e certo è inaccettabile che si possa essere perseguiti per le proprie idee.
Però deve anche essere previsto un principio di responsabilità, che non vedo come possa essere tutelato dall'anonimato.
La Rete infatti può certamente essere un moltiplicatore di libertà, ma può anche diventare un immondezzaio di menzogne, rispetto al quale bisogna pur prevedere delle forme di protezione, a tutela del singolo e di gruppi, come anche dell'intera comuità . Dico bene?
Un saluto,
Francesco Somaini
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