giovedì 11 giugno 2009

L'ANPI sull'INNSE

ANPI
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Ente Morale D.L. n. 224 del 5 aprile 1945



Coordinamento Sezioni Zona 3 Milano
Via Pergolesi, 15 – 20124 Milano


Al Prefetto di Milano

Dott. GianValerio Lombardi

Corso Monforte, 31

20122 MILANO

Al Questore di Milano

Dott. Vincenzo Indolfi

Via Fatebenefratelli, 11

20121 MILANO







Milano, 5 Giugno 2009





Con la presente vogliamo manifestare la nostra profonda preoccupazione circa il destino della fabbrica INNSE di via Rubattino e delle maestranze che da mesi sono in lotta per la difesa del posto di lavoro.

Ogni anno l’ANPI della Zona 3, insieme ai lavoratori della INNSE, ricordano il sacrificio dei 15 operai dell’INNOCENTI di Lambrate, deportati nel lager di Mauthausen, a seguito degli scioperi del marzo del 1944.

A questi lavoratori (soltanto tre di essi tornarono dalla deportazione) è dedicata una lapide che è collocata proprio all’interno della fabbrica INNSE di via Rubattino.

Con gli scioperi del marzo 1944, gli unici svoltisi nell’Europa occupata dai nazifascisti, la classe operaia e i lavoratori milanesi, vollero riaffermare la loro ferma volontà di porre fine alla guerra, di abbattere il regime nazifascista e di restituire la libertà e la democrazia all’Italia.

L’azione della classe operaia fu determinante anche per impedire che i tedeschi, negli ultimi mesi dell’occupazione del nostro Paese, trasferissero i macchinari delle grandi fabbriche, preziosi per la produzione industriale, in Germania.

Decisivo, per la salvaguardia dei macchinari, fu dunque il contributo da parte degli operai dell’Innocenti di Lambrate.

L’elevata ed attiva partecipazione degli operai delle fabbriche dell’Italia settentrionale, ancora occupata dai nazifascisti, ai grandi scioperi del marzo 1944, con il doloroso e drammatico tributo di sangue da parte di centinaia di lavoratori, ha rappresentato, rispetto ad ogni altro paese europeo, un carattere specifico e precipuo della Resistenza e della lotta di Liberazione in Italia.

Dalla Resistenza è nata la Costituzione repubblicana della quale Piero Calamandrei ha dato questa definizione: “la Costituzione non è altro che la Resistenza tradotta in formule giuridiche”.

La Costituzione non solo sancisce come compito fondamentale della Repubblica il riconoscimento del diritto al lavoro a tutti i cittadini, ma stabilisce e prevede che vengano promosse le condizioni che “rendano effettivo questo diritto”.

Alla luce di queste considerazioni, della grave crisi economica, sociale e occupazionale del nostro Paese e delle ripercussioni che la stessa sta purtroppo avendo anche nella provincia di Milano, vogliamo farci interpreti delle preoccupazioni dei lavoratori della INNSE e dei loro familiari, circa il proprio avvenire lavorativo.

Auspichiamo, a questo proposito, e chiediamo anche a Voi, di fare tutto il possibile, perché si giunga ad una soluzione politica, pacifica e concordata della vicenda, con il negoziato con i Sindacati (in questa direzione vi sono iniziative, tra l’altro, della Regione Lombardia), che preveda la ripresa dell’attività, il rilancio della produzione e la salvaguardia dei posti di lavoro.

Nel ringraziarVi per la Vostra cortese attenzione, porgiamo distinti saluti.







Roberto Cenati – Coordinatore ANPI Zona 3

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