giovedì 5 giugno 2008

segnalazione: la signoria moratti di Giovanni Colombo

E' iniziato l'anno III della Signoria Moratti (la Signoria dei brutti... tanto sono ricchi, tanto sono brutti...).La Signora ha il vento in poppa. Con la vittoria dell'Expo si è già guadagnata la rielezione. Sarà sindaco fino al 2016.Noi, salvo miracoli, saremo opposizione fino a quel dì. Ma non è l'opposizione che mi fa paura.E' l'insignificanza. Ho paura di finire brodino di pastina.Uso questa immagine perchè nei prossimi anni la nostra politica è destinata a diventare una grande cucina.... Infatti: 1) il tema dell'Expo èl'alimentazione; 2) parlando di alimentazione si parla anche di slow food, una delle più geniali invenzioni degli ultimi decenni (riscoprire i sapori di una volta, le cucine di territorio, i prodotti genuini); 3) dopo lo slow food, tocca a noi inventare la slow politics (ho già trovato l'ideologo, l'amico Alfio Mastropaolo, prof. di scienza politica all'Università di Torino).Quant' è buona la slows politics... La politica genuina, non quella drogata e manipolata dai media, ma quella prodotta dal colloquio conviviale (leriunioni diventino cene). La politica lenta, non quella veloce che spacca la città, ma quella che cerca passo dopo passo una totalità. La politicaequilibrata perchè cotta a puntino: "Né asfissiati da estremo centralismo né assiderati per estremo individualismo. Né uno può pensare di essere tutti,né ciascuno può credere di essere il tutto. Solo la diversità e lunità sono una totalità".Quant'è valente il politico-cuoco... Inventa ricette. I suoi occhi vedono colori invisibili, la sua bocca ha l'acquolina per gusti immaginari. Ilpasto che non è ancora preparato già vive in lui, è padrone del suo corpo e lo spinge a prendere, tagliare, mescolare, arrostire, friggere, bollire. Ilpolitico-cuoco vive di futuro e lo anticipa con le sue parole e la sua azione intorno ai fornelli.In sintesi: è il momento della Signora, niente da dire. Ma il domani è della slow politics. Il crudo diventerà cotto, il mondo diventerà cibo, parola delvostro Giovanni

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