domenica 22 giugno 2008

segnalazione: lettera ai compagni

"Cari compagni,
abbiamo letto con attenzione i tre documenti (mozioni) congressuali e siamo rimasti delusi e, soprattutto, disorientati. Ci sfugge cosa intendano fare del congresso della rifondazione i nostri naufraghi dirigenti, anche perchè non intendiamo pensare che abbiano obiettivi modesti propri del naufrago che, ridotto allo stremo, può, al più, recuperare una zattera per sè e per i più vicini.
Non ci aspettavamo enciclopedie del dover essere e del dover fare (come sono state, purtroppo inutilmente, tante -non tutte- mozioni del PSI). Speravamo di veder almeno delineate, in modo ancora sommario e problematico, ma chiaro, l'analisi e la valutazione della vita stentata delle formazioni della diaspora socialista e dell'attuale vuoto non solo elettorale, ma soprattutto di presenza e d'iniziativa socialista, vuoto aggravato e non spiegato (come alcuni naufraghi affermano) dalla generale crisi della sinistra ( in ispecie postcomunista).
Ancor di più, speravamo nell'offerta di spunti per avviare l'analisi dell'attuale situazione sociale e politica e dei suoi nodi strutturali con qualche prima indicazione sulla risposta socialista.
Qualcuno potrà dire che non c'è stato tempo e non ci sono stati contributi per organizzare bene il congresso. Noi non siamo d'accordo. Niente (se non considerazioni da naufrago) costringeva ad un congresso affrettato; i contributi -come quelli che anche qualcuno tra noi si è provato ad offrire- avrebbero dovuto avere libertà e tempo di espressione. La fase costituente avrebbe, secondo noi, dovuto aprirsi proprio offrendo a tutti spazio appropriato di elaborazione e di confronto, spazio invece negato dagli adempimenti stabiliti per il congresso e dalle relative scadenze.
Insomma, così come ci viene proposto, il congresso dei primi di luglio costituisce occasione che non sappiamo cogliere: forse per le nostre capacità limitate e per gli obiettivi eccessivi che assegnamo al movimento socialista.
Preferiamo restare ai bordi del campo che è stato scelto. Non per abbandonare tutto, ma per vedere se, alla fine, si vedranno solo alcune zattere o se, invece, ci sarà –magari anche con l’aiuto di altri socialisti intrepidi- spazio per riprendere (iniziare) un lavoro comune. Nella consapevolezza che, per ricostruire una vera presenza socialista, è necessario muovere da un’analisi delle cause del progressivo impoverimento della maggior parte dei cittadini e della concentrazione della ricchezza e del potere nella mani di pochi e delle cause dello strapotere acquisito –non solo a livello nazionale- da alcune corporazioni aggressive (spesso eversive) e parassitarie; ma soprattutto mettere in discussione il modello socioeconomico americano, che sottomette anche i diritti fondamentali al mercato ed alla competizione e recuperare le virtù del modello socialdemocratico, solidaristico e redistributivo. Si tratta d’un cammino controcorrente, oggi in Italia, che però crediamo valga la pena d’intraprendere e sul quale troveremo quanti sono vittime più o meno consapevoli dell’attuale modello di vita dominante”.
Mario Viviani
Giovanni Baccalini

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Giovanni,

condivido la tua e-mail simile per alcune riflessionia questa Mia. I “naufraghi” in tre ore di congresso pensano di risollevare, risvegliare gli ideali del socialismo europeo. Non ci credo….non riescono neanche a mettersi d’accordo per distribuirsi gl’incarichi……Ma non perdiamo tutte le speranze…a quest mia mail non ha replicato nessuno…..evidentemente….non interessava ….

cordialmente

Nicola Di Biase



“Compagni,

ho dato un’occhiata con una gran fatica alle 3 Mozioni. Mi sembrano parole vecchie, senza una sintesi stringente politica, come richiederebbero i tempi. Se tutto il lavoro svolto dai compagni per riaffermare l’esigenza di una forza socialista nel nostro paese ha prodotto i risultati che abbiamo sotto gli occhi, vuol dire che tutto il gruppo dirigente attuale, compresi quelli che hanno ancora incarichi di rappresentanza, è inadeguato. E’ vero che qualcuno può apparire NUOVO. Forse è giusto quanto afferma Somaini che è necessario una “Epinay italica”, considerato che Bertinoro non ha prodotto molto. Lo si può considerare magari la prima fase. Ora piuttosto che precipitarsi a fare un congresso, penso, sarebbe stato meglio indire una specie di “Stati generali” dei socialisti italici, coinvolgendo i dirigenti PS europei per rilanciare gli ideali del socialismo europeo e italico. Fare un’analisi profonda anche con i tanti intellettuali che erano, sono ancora simpatizzanti del pensiero socialista, per poi arrivare alla definizione di una nuova classe dirigente, nel congresso. Ciò anche nel tentativo di attirare anche l’attenzione dei media perché si cominci a far percepire l’esigenza di una forza socialista nel nostro paese. Francamente discutere se è meglio la Locatelli o Nencini non mi sembra granché…con tutto il rispetto delle persone. Io mi sto chiedendo cosa fare per poter chiedere un voto ai cittadini per un partito socialista in questo paese. Tutta questa classe dirigente dopo tangentopoli se l’è squagliata, a partire da De Michelis e soci. Bene dovrebbero avere l’accortezza di starsene nelle retrovie. Penso che prima di fare un congresso, bisognerebbe fare un nuovo Manifesto del socialismo nel XXI° secolo. Il compagno Zapatero ci potrebbe aiutare…. Poi c’è la questione economica –finanziaria. Qual è attualmente la situazione di Cassa? I compagni che avevano ed hanno incarichi che cosa versano al partito? Nessuna mozione parla dei mezzi finanziari necessari per l’attività del partito….visto che non ci sono neanche i fondi del rimborso elettorale delle ultime elezioni. Ci sono ancora quelli delle precedenti…Ci sono contributi dei compagni ex deputati nazionali, europei???

C’è qualche mese credo per poter provare ad attivare un’azione politica in preparazione del congresso. Ma se ci si vuole impegnare per il futuro, forse ricominciare con le cordate non è la soluzione migliore…Socialismo, Riformismo….senza un progetto ben definito restano parole…..In questo paese gli unici che riescono ad incantare gl’italici sono Berlusconi e Bossi….altri incantatori non ci sono. E’ un problema socialista anche risvegliare le coscienze in una fase storica di confusione, incertezza e paura, percepita e non….con media che certamente non svolgono un’azione catartica.”



Cordialmente

Nicola Di Biase

Anonimo ha detto...

Non posso aggiungere molto a quello che avete già scritto voi: sono d'accordo su tutto.

L'idea - estremamente innovativa - del congresso senza dibattito, poi, è la trovata più demenziale che si sia vista sulla scena politica italiana dal 1892 ad oggi. Nemmeno Forza Italia ha mai raggiunto simili vette di delirio. Tanto valeva che scegliessimo il prossimo segretario con il televoto, come si fa per le nomination del Grande Fratello. Ma chi lo sa? In fin dei conti, forse non c'è più nessuna differenza...

Il fatto che chi ha organizzato questa assurdità siano i membri di una commissione definitasi di garanzia la dice lunga sulle mani in cui siamo caduti.
Lunedì il cittadino di Milano, Mercoledì il provinciale, questo fine settimana il Regionale. Il tutto con attenzione quasi esclusiva all'orario d'inizio delle operazioni di voto...

Cammelli di tutto il mondo, unitevi!

E così l'ultimo sondaggio disponibile su Internet (effettuato da Crespi Ricerche, che di solito con noi è sempre stato di manica larga, anche perchè gli avevamo commissionato la scorsa campagna elettorale, ci dà ormai in caduta libera. allo 0.5%)

Ma se c'è giustizia, ci rivedremo a Filippi...

Fraternamente,

Pierpaolo Pecchiari

Anonimo ha detto...

Anch'io trovo apprezzabile e condivisibile quanto è detto nella lettera di Baccalini e Viani (e anche nei messaggi di Di Biase e Pecchiari).
Aggiugno che io non sono iscritto al partito, e che dunque mi sto risparmiando questa mini-maratona congressuale.

In ogni caso, sono anch'io persuaso che occorrano operazioni di ben altro respiro rispetto a quanto si sta per mettere in scena. E penso anche che si debba in primo luogo cominciare da un serio lavoro di approfondimento politico-culturale, e da un rigoroso impegno di tipo analitico. Più che al congresso, e alle sue liturgie, da naufragio sono perciò interessato a veder sorgere circoli di ispirazione socialista, socialdemocratica e libertaria che inneschino un processo virtuoso di discussione, di riflessione, e di rimotivazione all'impegno politico e civile.
Al "Rosselli" stiamo cercando di fare esattamente questo. E sarebbe un bene se altre realtà si affiancassero.
Da fermenti di questo tipo (che a mio avviso non mancano), mi attendo infatti sviluppi interessanti (per tutta la Sinistra "extra-parlamentare").
Dal partito invece non mi aspetto gran che.
Mi auguro soltanto che non si preparino processi di tardiva confluenza verso il PD. Sarebbe infatti un errore fatale, se il PS imboccasse una strada del genere, e peggio ancora sarebbe se si aprisse un fenomeno di chetilleschi approdi di naufraghi alla zattera veltroniana, che mi pare, oltre tutto, stia a sua volta rischiando di colare a picco (cosa che a mio avviso sarebbe peraltro soltanto un bene).
Un saluto,
Francesco Somaini

Anonimo ha detto...

Caro Giovanni,
non so se può interessarti la mia opinione ,anche perchè qualche responsabilità in questi anni me la sento addosso. Oggi siamo pochi coloro che considerano ancora validi i partiti ,le regole,la rete di relazioni che ciò comporta, la funzione aggregante e di vasta solidarietà che suscita ancora in me e spero in molti altri scegliere la militanza e l'azione concreta in un partito.
Sai bene che ciò comporta sacrifici e dedizione,anche se con capacità limitate in questi anni abbiamo "tenuto aperto" una ipotesi di socialismo autonomo e libero .Oggi filosofare è ancora più devastante,dobbiamo salvare "la cimbella per restare a galla",altro che zattera. Cercare di ricominciare con una ipotesi per me suggestiva.Forse dovremmo batterci ,non so con chi e con quali mezzi reali economici e intellettuali e non filosofici,perchè vi sia una "RISCOSSA SOCIALISTA" che attraversi la società Italiana,in Europa è così in molti paesi.Fare un passo in avanti per ricostruire una rete di condivisioni in ogni ambito sociale che sappia contrastare efficacemente il qualunquista e pericoloso super io,che alimenta in ogni suo attimo la società di oggi.La china oggi è tracciata dalla suggestione che uno su mille riesce a farcela ,e per farcela usa ogni mezzo,espediente,furbizia.
Scusa delle suggestioni del filosofare.
Oggi il congresso,che avrei desiderato ,essendo fondativo,basato sul chi siamo,cosa proponiamo,valori e principi. Ci troviamo in una situazione dove il "super io" vuole affermarsi anche in questa occasione in barba al grande disegno sociale del Socialismo popolare e riformista . Dobbiamo strutturare una organizzazione che possa essere strumento nell'immediato futuro per partire e dare corpo alle proposte da te avanzate e che potranno essere avanzate da altri compagni per vedere se siamo capaci di essere capiti dai Cittadini. In politica e nella società non è mai l'ultima volta,oggi però per il P S è una scommessa azzardata più del passato.
Io ci sono dentro e mi anima ancora la passione che coltivo da tanti anni come ben sai e spero che tu e Mario facciate anche in questa occasione la vostra parte.
Nando Vertemati

Anonimo ha detto...

Sabato 21 ho seguito il congresso PS del Sud-Milano (Rozzano, Trezzano, San Giuliano ecc.) portando il saluto di SD.
Non è per essere sempre ipercritici, ma al di là dei consueti richiami all'identità socialista, alla necessità di "aprirsi alla società" e di "rinnovarsi", davvero non si è andati.

E' mancato totalmente (come del resto, a mio parere, nelle mozioni) qualsiasi accenno ad una progettualità politica che, almeno nel medio termine, possa condurre alla costituzione di un forza socialista di una qualche consistenza e di una qualche ambizione.

Il rappresentante della mozione Nencini non ha certo nascosto nel suo intervento che l'obiettivo principale di chi sostiene quella mozione è confermare le presenze socialiste nelle amministrazioni locali....

Fraterni saluti
Claudio

Anonimo ha detto...

Io avevo seguito - come relatore per la mozione Nencini - il congresso della zona Est a Settala.
Lì il dibattito è stato un po' più vivace, ma il contingentamento dei tempi (10' per i "tesisti" e 7' per gli intervenuti) non ha reso possibili grandi slanci di creatività.

Il problema è che avevano tutti fretta di votare, per poi tornarsene a casa.

Peccato, perchè vi sono ancora compagne e compagni generosi, inteligenti e disposti a mettersi in gioco. Purtroppo non hanno ancora capito che se non usciamo completamente dagli schemi finiremo nel dimenticatoio.

Per il resto, concordo con l'analisi di Francesco, su tutta la linea.

Vedremo se il Rosselli potrà essere la nostra ultima ridotta...

Saluti,

Pierpaolo