martedì 24 giugno 2008

segnalazione: gianfranco pasquino

Un'intervista dalle conclusioni largamente condivisibili


Da "IL GIORNALE" di martedì 24 giugno 2008«Tenere il Pd in coma è il vero obiettivo dei leader sconfitti» GianfrancoPasquino, politologo e coscienza critica della sinistra: dovrebberodimettersi tutti, sono ancora lì Luca Telese da Roma . ProfessorGianfranco Pasquino, lei all`assemblea del Partito Democratico era fra gliassenti o i presenti? «Per carità, non facendone parte, si figuri seandavo a Roma.In ogni caso, ci tengo a dirlo, sto coni... disertori».Ma come, lei che sullapassione per la politica ha costruito la suabiografia? «Che c`entra la passione? Chi non è andato ha fatto bene:era tutto deciso, manipolato.Che ci faceva scusi?».La sento molto critico.«La giornata è stata squallida.L`eroico Parisi che ha avuto coraggio di opporsi - anche per questo lostimo - è isolato come un appestato».Le sconfitte non sono facili.«Ma sarebbe il caso che il dirigente prendesse atto della sconfitta! 0 no?Hanno perso di nove punti, e sono a 17 punti dal 51%. In una democraziaanglosassone, un partito che si ferma al 33 ha straperso, e se ne vannotutti a casa».Che cosa avrebbero dovuto fare, i dirigenti del Pd? «Dimettersi, a partireda Veltroni».Non erano tutte colpe sue.«Per carità. Se qualcuno dice:"Grazie Walter, ci fa piacere se tu resti", è un altro paio di maniche. Mache lui - e non solo! -debba rimettere il man- dato è altrettanto certo».Chi altro con lui? «I dirigenti che hanno fatto la campagna. Franceschininon stava mica su Marte!».Non lo ama? «Niente di personale. Ma è certo che se sta ll è solo perchéVeltroni lo ha cooptato».E poi? «Goffredo Bettini, che tutti, compreso lui stesso, indicano come ilgrande stratega».Le ha fatto qualcosa? «Nulla. È lui uno di quelli che ha fatto le liste,mi pare».Lo considera un crimine? «In Emilia Romagna la capolista al Senato eraAnna Finocchiaro, capisce?».In Sicilia non veniva eletta.(Sorriso). «Appunto. Forse sarebbe stato meglio cosìì ».Lei si fa beffe di me...«No, anzi. Fassino mi attacca sempre, ma ricordiamo che fra i garantiti inSicilia -a proposito di radicamento! - c`era sua moglie Anna MariaSerafini.Perché?».Va chiesto a Bettini.«Vede? Già che ci siamo bisognerebbe chiedergli anche delle primarie, dicui Veltroni ha parlato per anni».E poi? «Pensi anche a Morando, piemontese di Novi Ligure paracadutato inVeneto... In queste elezioni abbiamo chiesto le primarie per almeno partedei candidati. Macché!».Dimissioni, dice lei ma non ci sono leader all`orizzonte.«Lo credo! Fanno di tutto per tenere il partito in coma conl`encefalogramma piatto. I leader, in tutte le sinistre europee, emergonodal conflitto e dalla vivacità del dibattito».Che qui lei non vede...«Mavalàaaa!.... Nel Pd oggi vige un unico criterio: cooptazione degliossequiosi, emarginazione degli altri».E Bersani, invece? «Condivido tutte le cose che ha detto: l`unico problemaè, che non ne ha fatta nessuna».Alle primarie lei era tra i sostenitori della lista Bindi.«Tecnicamente non ho neanche la tessera. Al congresso dei Ds ho sostenutoe promosso la terza mozione, quella di Zani, Angius, Grillini...».Ma al contrario degli ultimi non è andato coi socialisti.«No, infatti».E ha partecipato al dibattito sulle primarie.«Sì, ma mi sono fatto certificare dal segretario della mia sezione:posso votare senza iscrivermi?» .Cosa le hanno risposto? «Mi hanno detto sì, e a quella condizione l`hofatto. Ora sono deluso, ci penserei».Lei che getta la spugna? «Guardi, il bello è che nessuno ti chiede direstare. Al tempi del Pci, il compagno intellettuale non lo mollavanomai».Però c`è il governo ombra.«Si ispirano al Labour dimen- ticando che anche quello Ti si vota! E poic`è una cosa curiosa:ministri che non sono nemmeno parlamentari. In Inghilterra è impensabile».Cosa l`ha colpita di più? «L`assemblea è stata davvero un bruttospettacolo per chi come me ama la democrazia e il dibattito. Se queste duecose ci fossero, almeno circolerebbe qualche idea...».Ma perché secondo lei c`è questa bonaccia? «Sono sempre loro a guidare ledanze, e non cambiano».Chi «loro», e in che senso? «Cambiano i nomi, i partiti, ma la mentalità èsempre quella plebiscitaria e unanimistica, fondata su un assunto: il capoha sempre ragione».Nella base, dice? «No, anche - e forse ancora di più-nel gruppo dirigente».Come se lo spiega? «Vogliono controllare ogni dissenso, essere certi chenon ci siano voci fuori dal coro. E sa quale è l`unico risultato?».Me lo dica lei.«La melassa... me-las-sa!».Chiudiamo con una parola di speranza? «Ci vorrebbe un partito democraticoe socialista. E una intesa di programma su poche cose chiare con lasinistra radicale».Sennò? «Continuando così il Pd diventa un suicidio collettivo».Avevo detto speranza.«Appunto».L`assemblea dei democratici è stata un brutto spettacolo per chi ama lademocrazia In un Paese anglosassone un partito al 33% ha straperso.

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