giovedì 12 giugno 2014

Caso Mineo, 13 senatori Pd si autosospendono. Boschi: "Nessuno glielo ha chiesto" - Repubblica.it

Caso Mineo, 13 senatori Pd si autosospendono. Boschi: "Nessuno glielo ha chiesto" - Repubblica.it

3 commenti:

Paolo ha detto...

Le storie brutte cominciano sempre da fattori che sembrano marginali. La rimozione dei membri pd dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato,e' la ciliegina che dovrebbe far capire quale era il sapore del dolce anche a chi non ci credeva o sperava di cambiarlo.
Tutti zitti e,allora,
evviva il partito del socialismo europeo.Evviva il nencinismo che vi si e' incistato come un malato terminale in una casa di cura;evviva ai compagni,sommersi,diffusi e confusi,che credono ancora o nel recupero del PSI stando in minoranza oppure nel Pd che possa ancora produrre un "governo di cambiamento."
Altro che socialismo europeo;dov'e' Martin Schulz? Ma ci si rende conto di cosa effettivamente e' successo,oppure no?
E tutti quei compagni che militano in più' forze per non si sa che cosa se non collezionare tessere e alla fine collezionano solo ombrelli per una pioggia che non c'e',in chi aspetta Sel che e' l'equivoco più' grande di una sinistra che non c'e',ma mente di essere;e anche di noi che siamo schifati e ci consumiamo spesso nel nulla di convegni e incontri senza intenzione politica,non sara' il caso di urlare un allarme serio,per il socialismo,la sinistra,la liberta' e la democrazia repubblicana.
E cio' salvenianamente va fatto con linearita;senza ambiguita' o furbizie di terz'ordine;nessuno e' obbligato e cuocia nel brodo che preferisce;ma ci sono anche chi la pensa diversamente:rossellianamente "insorgere per risorgere" e cosa dobbiamo aspettare il socialsimo europeo?
Torna la vecchia domanda: se non era quando?


Paolo Bagnoli

alberto ha detto...

Se non ora quando? Per fare che cosa? andare a bar a fare una ennesima bella discussione politica, con tanti bei irrealizzabili programmi, mentre il mondo del lavoro affonda. Sulla vicenda Mineo credo occorra essere più prudenti e spostare il problema se mai sulla democrazia interna al PD. In democrazia se nel PD si è discusso e la maggioranza ha approvato la linea del segretario chi, come parlamentare non la condivide e non intende portarla avanti nel suo ruolo istituzionale, deve avere la coerenza di dimettersi da quello specifico ruolo, perchè il partito non è suo, ma della maggioranza che, temporaneamente, lo guida.

lorenzo ha detto...

Di Corradino Mineo, al 96% degli elettori che hanno espresso un voto valido, posto che sappiano chi è, non gliene potrebbe importare di meno. Di quelli che non hanno votato, si può scommettere che siano il cento per cento. Sono invece interessati ad altre cose: a quanti soldi entrano in casa alla fine del mese, ai figli disoccupati, alle tasse, alle scadenze, alle infinite regole da osservare, alle pratiche di giustizia lentissime quando ci capiti dentro. Tirare in ballo la democrazia, a prescindere dalle argomentazioni specifiche (Mineo nominato non eletto; in commissione rappresenta il gruppo non se stesso; ha tutta la libertà di parola che vuole, quindi di dissentire pubblicamente in Tv, radio, giornali, Internet senza neppure essere espulso dal Partito), è come darsi la zappa sui piedi. Renzi è stato eletto sulla base di un programma ben chiaro che includeva l'abolizione del Senato elettivo, e su questo è stato votato. Salvo naturalmente gridare alla "dittatura della maggioranza" che come tutte le grida, lascia il tempo che trova. Lorenzo Borla