sabato 13 ottobre 2012

Stefano Rolando: Le dichiarazioni di Giuliano Pisapia

>> Le dichiarazioni di Giuliano Pisapia - con cui giustamente Repubblica apre questa mattina la prima pagina nazionale - arrivano dopo la chiusura di un evento internazionale dedicato ad Expo che ha obbligato i due commissari a convivenza davanti alla platea dei delegati esteri. Ma cadono ancora tempestivamente nell'inspiegabile ritardo di comportamenti netti di un centro-sinistra che, sui banchi del Consiglio regionale della Lombardia, non ha fatto finora quel che hanno fatto i consiglieri di opposizione nel Lazio. >> Si apre una pagina nuova. La collusione tra interessi malavitosi e organizzazione del potere istituzionale non e' una novità'. Ma se affiora e non si pongono immediate barricate le conseguenze - come dice il sindaco di Milano - sono letali per le istituzioni. Tutte le istituzioni. La pagina "nuova" ora richiede anche metodo nuovo. Un progetto istituzionale e di politiche pubbliche all'altezza di bisogni che vanno ristudiati. Una classe dirigente non improvvisata. Una presenza della società' civile capace di tallonare la politica malata di questi tempi. Grazie al sindaco di Milano per avere dato voce a un pensiero finora politicamente inespresso. >>

3 commenti:

Franco Mirabelli ha detto...

Ho letto con interesse l’intervento di oggi di Stefano Rolando sulla vicenda della Regione Lombardia. Condivido molto l’apprezzamento per l’intervista di oggi di Giuliano Pisapia, ma ho trovato sbagliata e lesiva della dignità e del lavoro dei consiglieri di opposizione al Pirellone la considerazione sul “l’inspiegabile ritardo di comportamenti netti di un centro-sinistra che, sui banchi del Consiglio regionale della Lombardia, non ha fatto finora quel che hanno fatto i consiglieri di opposizione del Lazio”. Chiedo scusa ma penso che la legittima volontà di mettere in cattiva luce il centro-sinistra per avvalorare la superiorità arancione, non possa confliggere fino a questo punto coi dati di realtà, che mi permetto di ricordare. Prima di tutto ricordo che siamo impegnati in una dura opposizione da molti mesi, che abbiamo portato in aula per la prima volta una mozione di sfiducia al Presidente, che non abbiamo mai smesso di lavorare per unire le minoranze e premere sulla Lega perché prendesse atto della gravissima situazione lombarda e ponesse termine ad una legislatura che sta azzerando la credibilità della nostra istituzione, e se oggi la Lega è arrivata a questo è anche perché noi non abbiamo mai fatto sconti e abbiamo favorito la protesta della stessa opinione pubblica vicina al carroccio. In secondo luogo Rolando fa un parallelismo con la vicenda laziale su cui inviterei a riflettere perché si rischia di prendere un abbaglio. I consiglieri del Lazio hanno fatto esattamente ciò che abbiamo fatto noi, messo a disposizione le dimissioni per arrivare allo scioglimento del Consiglio che, come Rolando sa avendo lavorato qui, necessita della presentazione contestuale di 41 firme. In Lazio, essendo una parte anche della maggioranza disposta alle dimissioni si è arrivati alle dimissioni della Polverini. Qui le nostre 27 firme sono oggi un’arma forte perché, aggiunte alle 20 della Lega, porterebbero allo scioglimento. Per il resto noi stiamo in carica per fare, come ha detto ieri Ambrosoli dalle pagine di Repubblica, il nostro dovere di opposizione e di controllo, esattamente come sono ancora in carica i consiglieri del Lazio. Se c’è una cosa che ci distingue da loro sta nel fatto che mentre qui abbiamo cancellato, su nostra iniziativa, vitalizzi e indennità, abbassato i nostri stipendi e ridotto i costi del consiglio lì si è fatto il contrario. Spero che questo chiarimento possa essere utile e che, almeno ora, mentre Formigoni sembra aver finito la sua corsa a chi ha lavorato per questo obbiettivo venga riconosciuto l’impegno e non si avvalli il tentativo di mettere tutti nello stesso calderone, non è giusto ed è dannoso per il futuro del centrosinistra.

Franco Mirabelli – Consigliere Regionale PD

Stefano Rolando ha detto...

Stefano Rolando Le argomentazioni e le informazioni specifiche sono utili. Lo spirito che le ispira condivisibile. Ma, oltre al caso Penati che non e' marginale al centro-sinistra essendo stato il leader di tutta la coalizione, se si fosse proceduto in forma clamorosa (come la storia della democrazia non violenta planetaria insegna), non si sarebbe ingenerata l' idea che, fatto il muso duro formale, era meglio guadagnare tempo per incertezze di leadership, sommata (in qualcuno) a calcoli. Non ho commentato per "arancionismo", ma nel pensiero - che credo animi le dichiarazioni di Pisapia - che l'istituzione nel suo complesso e' ora a rischio di defungere per perdita di senso nel sentimento della gente. E in questa deriva non ci sono solo i problemi del centro-destra. Ringrazio Mirabelli per essere intervenuto.

roel ha detto...

Egr. Mirabelli,

da sinistra non PD mi permetto di osservare che ormai non bastano i pannicelli caldi, perchè la tolleranza dei cittadini rischia di esplodere.Se basta che i "consiglieri del Lazio si sono dichiarati disposti a dimettersi", se basta questo, dopo avere avallato tutte le delibere di finanziamento e intascato senza ritegno montagne di denaro, mentre i cittadini continuano a subire un salasso al giorno, vuol dire che siamo alle solite. Fino a quando finanza e magistratura non sveleranno come sono stati spesi i soldi di tutti i gruppi, Fiorito rischia di assumere il ruolo del capro espiatorio contro cui per convenienza partitica si sono scagliati gli avversari e i tromboni della stampa. Invece di strombazzare la disponibilità a dimettersi nel Lazio, cosa invocata "coram populi ", che , dopo quanto è successo, risulta maldestro farlo diventare un atto eroico, sarebbe stato meglio dire come sono stati spesi i soldi incassati, questione questa su cui la gente vuole chiarezza, non solo per il Lazio. I casi come quello di Penati, di Fiorito, di Lusi, del Trota, ecc., ecc., con il maneggio allegro e fuori controllo del denaro pubblico e di appalti con tangenti, non rappresentano che la punta dell'iceberg della corruttela diffusa tra il ceto politico, ovviamente salvo le eccezioni. Ma queste ultime quando ci sono, e ci sono, anche se esentate sul piano personale, non sfuggono alle responsabilità politiche visto che convivono con i manigoldi, respirano la stessa aria e godono degli stessi privileegi,. Non sono calati dal cielo il fenomeno Grillo e l'astensionismo di massa!! Nè si può trascurate il fatto che per tentare di tagliare le unghie a politici e politicanti son dovuti arrivare i tecnici, che ancor più massicciamente stanno salassando ceto medio, lavoratori e pensionati .

Saluti, Roel.