mercoledì 29 agosto 2012

L'Olanda alle elezioni, le ragioni dei socialisti anti-austerità / globi / Sezioni / Home - Sbilanciamoci

L'Olanda alle elezioni, le ragioni dei socialisti anti-austerità / globi / Sezioni / Home - Sbilanciamoci

2 commenti:

mario ha detto...

L'articolo di "sbilanciamoci.info" ha un titolo è fuorviante. Dovrebbe essere "L'Olanda alle elezioni, le ragioni dei socialisti anti-austerità per l'Olanda e pro austerità per i paesi del Sud Europa.

Fa rabbia vedersi catalogati come generici paesi del Sud Europa, ma la rabbia non è rivolta verso Harry van Bommel, visto che purtroppo oggi la realtà è questa, ma piuttosto verso una classe politica che ci ha ridotti in questo stato. Classe che è ancora sostanzialmente al potere, anche perché invece di combatterla, l'area dei politicizzati si ostina a considerarla un interlocutore valido. Che altri danni dovranno fare prima che ci si renda conto che non si tratta di scegliere tra gli attuali PD, SEL, PSI ecc ma di combatterne le oligarchie fino a liberarsene?

mario ha detto...

A proposito di questo cito il bell'intervento di Claudio Bellavita "10 punti per un programma" che ho trovato nelle indicazioni di lettura "Nel blog del circolo" del 26 agosto. Il primo punto è una proposta molto concreta e realistica per imporre delle regole che permettano il rinnovo dei partiti e il controllo dei cittadini su di essi. Credo che valga la pena di ritornarci.

Tornando all'articolo in questione, Harry van Bommel esprime con semplicità e chiarezza le motivazioni per cui i paesi del nord Europa pretendono dai paesi del sud degli interventi strutturali e quindi una fase di austerità. Interventi strutturali vogliono dire smantellamento degli apparati clientelari, dei privilegi della classe politica e, in Italia, anche dei monopoli ed oligopoli privati che queste condizioni di privilegio contrattano con (e probabilmente pagano alla) classe politica. Questa ultima nota la aggiungo io, perché evidentemente van Bommel non conosce specificamente dei vari paesi del Sud se non attraverso il dato rivelatore dei deficit nazionali.

L'intervista riporta chiaramente i punti di vista del Socialismo olandese, ma Sbilanciamoci non interviene specificatamente su questo ultimo punto che esprime una posizione distante dalla loro posizione ufficiale che in genere sanziona queste posizioni come "egoismo" dei paesi del nord.

Un sano egoismo, che sappia considerare anche le esigenze degli altri, è per ogni persona ragionevole uno strumento sociale utile e positivo. Solo la sinistra italiana sembra favorevole ad una altruismo assoluto, più adatto alla vita di un santo che alla vita sociale. Ma sembra solo, perché oggi la sinistra italiana non rappresenta più i lavoratori produttivi, magli strati più o meno corporativi della PPAA e delle aree clientelari che si appoggiano alla politica ed ai monopoli. Per cui l'appello al rilancio della spesa pubblica ed ai redditi, ora che i lavoratori della produzione sono stati sconfitti sia sui salari che sulle condizioni di lavoro precarizzate, è una richiesta corporativa. Se ci fate caso l'unica seria minaccia di sciopero oggi proclamata dai sindacati riguarda la minaccia alle condizioni delle PPAA, in cui uno sciopero sindacale genericamente impostato come viene proposto, sarebbe in realtà una difesa degli strati più privilegiati della stessa.

In sostanza van Bommel presenta in modo chiaro la situazione europea: paesi con una struttura economica robusta ed un welfare reale, creati dalle lotte dei sindacati e della sinistra, come in genere quelli del nord, e paesi con strutture economiche fragili, clientelari, con PPAA inefficienti che sono un ostacolo allo sviluppo, e con sindacati corporativi o massimalisti, e partiti di sinistra complici di questa situazione, nel Sud. Ovviamente non è così per tutti, ma l'Italia è inquadrata benissimo in questo schema. Per cui l'unica via di uscita da questa situazione è muoversi pesantemente con la ristrutturazione dell'economia e della politica italiana, con programmi seri. che diano fiducia agli altri paesi che l'Italia è capace di uscire dalla crisi.

Ma questo lo può fare una classe politica seria, per cui preliminare è una lotta contro le oligarchie, che siano di SEL, che più che un partito è un "one man show", del PD, del PSI ecc. Per cui rimando di nuovo al primo dei 10 punti di Claudio Bellavita, per un esempio concreto di quello che bisognerebbe fare oggi, invece di porci il vecchio, inutile e ripetitivo gioco delle alleanze con le oligarchie di partiti, che le regole proposte da Bellavita farebbero sparire dalla scena politica. Le oligarchie intendo, ma sicuramente e per fortuna anche qualche partito.

Mario Saccone