lunedì 6 agosto 2012

Angelo Giubileo: Perché l’euro non fallirà! | Pensalibero.it

Perché l’euro non fallirà! | Pensalibero.it

3 commenti:

Pierpaolo ha detto...

Mi pare l'ennesima, stucchevole dichiarazione di fede nelle sorti meravigliose e progressive della moneta unica.

Cominciamo con l'analizzare il problema nei suoi termini autentici.
L'unione monetaria doveva assicurarci crescita e stabilità, e agire da acceleratore del processo di integrazione europea.
Nessuno di questi risultati è stato raggiunto.

In Germania, ma più in generale in molti paesi del nord Europa, circolano da tempo valutazioni spassionate, incentrate non su sogni ingenui, ma su un cinico calcolo di rapporti costi/benefici, circa gli scenari che si aprirebbero in caso di una disgregazione, parziale o totale, dell'unione monetaria.

E' sbagliato immaginare che il destino del mercato unico coincida con quello della moneta unica. Le due cose sono solo in parte collegate; infatti del mercato unico si avvantaggiano anche paesi come la Gran Bretagna o la Polonia, tanto per citare i primi due che mi vengono in mente, che hanno mantenuto la propria moneta nazionale.

Per quanto mi riguarda, ritengo l'unione monetaria non un feticcio o un totem, ma uno strumento. Nel momento in cui lo strumento si rivelasse inadatto allo scopo - come parrebbe di questi tempi - possiamo anche pensare di gettarlo a terra.

Immagino che l'obiezione di molti sia che l'uscita dall'Euro comporterebbe una svalutazione impressionante della Nuova Lira, il ritorno ad una inflazione galoppante, e l'impossibilità per il sistema Italia di accedere al credito sui mercati internazionali. Nulla di tutto ciò è vero. Numerose analisi di scenario (e non sto parlando di elucubrazioni di "barbari sognanti", di "grullini" o di profeti del crollo del sistema capitalista, ma di banche d'affari, centri studi e simili) mostrano invece che l'Italia sarebbe il paese che avrebbe la maggiore convenienza ad una uscita controllata dall'Euro.

Di sicuro questa è un'opzione. Non da prendere alla leggere, ma comunque un'opzione. Che ritengo sarebbe sciocco non valutare nel caso in cui, a Settembre, scoprissimo che la crisi del debito sovrano italiano è diventata insostenibile (magari per qualcuna delle decisioni che dovrebbe prendere la corte costituzionale tedesca, ad esempio sull'ammissibilità del meccanismo salva stati ESM).

Di sicuro qualunque opzione è meglio che finire in una spirale di tipo spagnolo o greco, con il Paese commissariato dalla famigerata trojka BCE/FMI/Commissione Europea, e costretto ad applicare politiche scellerate, incentrate sulla sballata teoria per cui dalle crisi si esce con una "svalutazione interna" ottenuta abbattendo il costo del lavoro. Una politica che avrebbe come effetto la scomparsa dell'Italia dal novero delle nazioni industriali, e la dissoluzione del tessuto sociale.

E' tempo di lasciarsi ispirare da un "sacro egoismo". Esattamente come stanno facendo, d'altronde, i nostri amici e partner tedeschi.

Pierpaolo Pecchiari

Conoscere per deliberare!
Due link che vi potrebbero interessare, se siete appassionati al tema:

lo studio di Merril Lynch, di cui qui da noi si è molto parlato, ma solo in termini derisori o liquidatori, che spiega come l'uscita dall'Euro rappresenti un'ottima opzione da giocarsi ai tavoli dei negoziati intergovernativi:
Game theory and euro breakup risk premium
Sullo stesso tema, un'analisi pubblicata in un blog su cui scrivono commentatori e analisti leggati alla SNB, la banca nazionale svizzera (Italian Euro Exit: why it might come in 2-3 years and why it will help the euro zone and Italy) leggetevi in particolare la sezione intitolata "The risks of an Italian Euro exit are limited".

claudio ha detto...

possiamo dilungarci sulla storia, ma non serve molto. In sostanza l'euro è stata una grossa opportunità per i paesi che avevano alti tassi di interesse. Quelli che sono in crisi è perchè quest'occasione è stata sprecata da uno stato incapace di riformarsi , come in Italia, e lieto che il suo deficit venisse coperto a basso costo e/o da una borghesia incapace di pensare ad altro che alle bolle immobiliari e alle bolle del credito edilizio e al consumo.
Leggerò i testi che indichi, ma non dobbiamo dimenticare l'esempio di stati che han scelto di combattere l'inflazione rinunciando alla sovranità monetaria, e poi non hanno retto. L'Argentina ha affrontato una crisi tragica durata oltre due anni e ancora adesso non è del tutto a posto. Il Brasile ne è uscito con meno danni, vorrei capire perchè.
In entrambi i casi l'assurdo era ancorarsi al dio dollaro, che viene stampato a profusione, ma non da loro: nell'euro, se non altro, siamo tutti uguali, ma gli economisti più avvertiti (il gruppo di Cesaratto) fan presente che lo squilibrio della bilancia dei pagamenti tra i paesi dell'euro si sta già traducendo in un enorme finanziamento della Germania ai paesi deficitari. Per questo i tedeschi vogliono imporre le loro ricette, sono terrorizzati dalll'idea di trovarsi coi loro crediti che cambiano denominazione e poi si svalutano, ci sarebbero problemi di tenuta anche per la Bundes Bank
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claudio ha detto...

letto lo studio Merryl Linch, e ho idea che di quello si siano parlati Monti e Merkel, che è diventata molto più malleabile dei suoi ringhiosi seguaci.
Peraltro c'è una notazione quasi umoristica: lo studio , sotto forma di consigli agli investitori, parla tranquillamente di "aumento del costo dell'assicurazione dei crediti verso i paesi euro in crisi": come tutte le banche d'affari deregolamentate, anche la Merryl tratta qualunque cosa, e quindi anche i CDS., e ha interesse a venderli per guadagnare le commissioni. Quindi non si pone il problema che non c'è assicuratore di ultima istanza al mondo che possa far fronte al default dell'Italia, ma anche solo della Spagna. E forse scoppieranno anche solo per Grecia e Portogallo. I riassicuratori europei stanno in Svizzera e Germania: credo che non trattino l'articolo, lo fanno solo gli americani, dove la logica dei CEO che durano un mandato o due è "prendi i bonus e scappa". Quando crolla, al timone ci sarà un altro...