domenica 12 febbraio 2012

Vittorio Melandri: Eugenio Scalfari getta la maschera!

Eugenio Scalfari getta la maschera!

“…un partito socialdemocratico … è oggi del tutto anomalo nel panorama italiano”



L’ex azionista Eugenio Scalfari (quale lui stesso si definisce su la Repubblica 12 febbraio 2012), dimentica che nel Partito d’Azione si sono confrontate due anime, una liberale democratica che in Piero Calamandrei e Ugo La Malfa e Ferruccio Parri ha sicuramente avuto esponenti di spicco, ed una socialista, altrettanto democratica, incarnata fra gli altri da Emilio Lussu e Riccardo Lombardi (quest’ultimo anche ultimo segretario prima del suo scioglimento).



L’ex azionista Eugenio Scalfari ritiene infatti che “un partito socialdemocratico … (sia) oggi del tutto anomalo nel panorama italiano”, e appunto da ex azionista ritiene che solo il frutto di un mancato aborto, susseguente all’incestuoso rapporto fra ex DC ed ex PCI, mancato aborto che si chiama PD, possa di fatto raccogliere l’eredità del P.d’A.



Il tutto per altro all’interno di un orizzonte europeo dove la socialdemocrazia non è mai venuta meno, e dove passando attraverso fasi di crisi e di esaltazione, nella continuità dell’affermazione dei suoi valori messi alla prova di profondi ricambi di leadership e di aggiornamenti sia tattici sia strategici, si presenta ancora oggi alla ribalta, appunto della politica europea, più accreditata agli occhi del mondo. Da ultimo l’elezione del socialdemocratico Martin Schulz alla Presidenza del Parlamento europeo.



La contraddizione evidente, fra l’asfittico orizzonte italiano, dove non c’è spazio per il socialismo democratico, e dove il guru Scalfari e il suo autarchico editore CDB garantiscono loro per il Pierluigi Bersani mandato dai mai tramontati potenti DC e PCI a fare il segretario, e l’orizzonte europeo, dove il socialismo non è mai tramontato, e dentro il quale (per altro con evidente ragione) stando a Scalfari si decideranno le sorti della III Repubblica Italiana da Lui invocata, sembra non interessare l’ex mega direttore galattico, e sarà bene che il segretario del Pd, Pierluigi Bersani da Bettola (PC), gli faccia sapere al più presto che soffocherà ogni vagito socialista venga emesso dal consesso che è chiamato a vigilare in conto terzi.



In attesa di riscrivere la Costituzione in senso presidenziale, in attesa di estendere le primarie anche alle elezioni condominiali, sola garanzia democratica che sembra interessare le elitarie autarchie che hanno il sostanziale diritto di tribuna, in un paese culturalmente alla deriva anche per de-merito loro, dove il “conoscere per votare” è in tutta evidenza un lusso per ricchi non estendibile al “Popolo sovrano”, che invece deve votare e basta, l’imperativo è uno solo…. vincere, e con Monti alla guida, vinceranno.



Purtroppo a sinistra non si vede nemmeno chi sappia perdere con onore dopo aver combattuto, e quando anche le ultime “tribune” saranno mandate al macero, agli ultimi idioti come il sottoscritto non resterà che andarsene.



vittorio melandri

2 commenti:

giovanni ha detto...

è la conferma della comparsa, da qualche mese a questa parte, di iper liberisti tra i commentato del giornale.... Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Giorgio Ruffolo
--

renzo ha detto...

In un Post scriptum del tradizionale editoriale della domenica su la Repubblica, Eugenio Scalfari, dopo aver, come al solito, spiegato alle forze politiche quel che debbono fare, si è adombrato per il fatto che: "alcuni deputati che fanno parte della segreteria del Partito democratico sembrano decisi a presentare ai loro organi dirigenti la proposta di trasformare il Pd in un partito socialdemocratico sullo schema del partito socialista europeo (scritto minuscolo)". Dopo aver rivendicato d'essere tra gli elettori del Pd, di aver partecipato alle primarie e considerare un grande risultato quello ottenuto da Veltroni alle elezione del 2008 (dove Berlusconi e le forze della destra hanno ottenuto il più ampio successo parlamentare del dopoguerra), ha dichiarato che: "... non credo avrei votato per un partito socialdemocratico (sempre minuscolo) che oggi a me sembra del tutto anomalo nel panorama italiano". Lo scriptum si conclude con una velata minaccia nei confronti del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, al quale chiede di conoscere l'opinione in proposito.
Dopo il brillante risultato conseguito dal Pd nelle primarie di Genova - dopo quello della Puglia, di Milano, Napoli e di Cagliari - ritengo che il fondatore di "la Repubblica" possa trovare nuovo alimento per continuare a sostenere l'immutabilità politica del Pd che, lo assicuriamo, è sempre più distante dal Partito Socialista Europeo.