Non lo scrivo su paneacqua dove il nemico ci ascolta. Ma il nostro di chiamava Avanti, e fu chiuso per debiti. Adesso c'è Avanti della domenica, testata senza debiti.
Quello di Lavitola si chiama "l'Avanti" che non è mai stato il nostro nome: una truffetta che però ha fruttato all'introdotto faccendiere i contributi dell'editoria. Però ci sono anche le dichiarazioni di Bobo Craxi, che dice che il nome di La Vitola fu fatto dal padre a Hammamet, quando ormai si fidava solo più di contesse e gigolò, e del Bue sostanzialmente conferma. Quindi silenzio e vergogna.
Per trasparenza pubblicare i nomi dei soci dell'editrice de "l'Avanti" e dei parlamentari patrocinatori, cioè quelli che gli fanno avere 2 miioni di euro all'anno.
Su questa battaglia di smascheramento dei faccendieri che si spacciano e (si sono spacciati) per socialisti e di riappropriazione della nostra storia maltolta e malversata, sono per una volta accanto a Nencini. Spero che compagni autorevoli e sinceri facciano fronte comune. Non deve essere una mera battaglia di principio. Ma il “principio” di una battaglia.
3 commenti:
Non lo scrivo su paneacqua dove il nemico ci ascolta. Ma il nostro di chiamava Avanti, e fu chiuso per debiti. Adesso c'è Avanti della domenica, testata senza debiti.
Quello di Lavitola si chiama "l'Avanti" che non è mai stato il nostro nome: una truffetta che però ha fruttato all'introdotto faccendiere i contributi dell'editoria.
Però ci sono anche le dichiarazioni di Bobo Craxi, che dice che il nome di La Vitola fu fatto dal padre a Hammamet, quando ormai si fidava solo più di contesse e gigolò, e del Bue sostanzialmente conferma. Quindi silenzio e vergogna.
Per trasparenza pubblicare i nomi dei soci dell'editrice de "l'Avanti" e dei parlamentari patrocinatori, cioè quelli che gli fanno avere 2 miioni di euro all'anno.
Su questa battaglia di smascheramento dei faccendieri che si spacciano e (si sono spacciati) per socialisti e di riappropriazione della nostra storia maltolta e malversata, sono per una volta accanto a Nencini. Spero che compagni autorevoli e sinceri facciano fronte comune. Non deve essere una mera battaglia di principio. Ma il “principio” di una battaglia.
Claudio Marra
Posta un commento