venerdì 25 marzo 2011

Eddyburg.it - Libia e guerra umanitaria. Le tesi e il contesto

Eddyburg.it - Libia e guerra umanitaria. Le tesi e il contesto

2 commenti:

francesco maria ha detto...

Ho riportato sul mio blog l'intervista di Walzer e ringrazio Giovanni Scirocco per averla segnalata.


Devo dire che trovo alcuni interventi, come questo ma non solo, eccessivamente teorici rispetto a decisioni di politica estera che hanno un "qui e ora" sempre diverso; la politica estera è un ambito in cui è praticamente impossibile essere "giusti", ed è invitabile l'utilizzo non solo di "due pesi due misure", ma direi "molti" pesi e "molte" misure.


Per questo i criteri che indica Walzer sono da valutare con prudenza e su alcuni si potrebbero levare diverse e fondatissime obiezioni. Per esemplificare: è impossibile poter stilare una sorta di decalogo dell'"interventismo democratico" o "umanitario" (espressioni che trovo sempre più incongruenti, incapaci di definire qualcosa, se non forse una volontà o una speranza).


In generale è preferibile non creare cornici teoriche troppo adattate all'oggi; la politica estera è anche e soprattutto - e rimarrà sempre - una politica di potenza, indipendentemente dalla democraticità o meno dei suoi agenti e delle sue soluzioni.


Detto ciò, alcuni principi che Walzer enuncia sicuramente rappresentano uno stimolo importante all'analisi del concreto che oggi ci troviamo a gestire.


Francesco Maria Mariotti
http://mondiepolitiche.ilcannocchiale.it/

sergio ha detto...

Certo che per un teorico della "guerra umanitaria" ne fa di domande! La verità che la guerra non è mai "umanitaria" può essere o non essere utile al bene (?!) o, per meglio dire, al male minore; già: la Resistenza ... col sangue dei vinti ... non se ne esce.

Sergio Tremolada