Da: Cassano Gim [mailto:liblab.laboratorio@tiscali.it]
Cari amici,
A conclusione di tre mesi di mia permanenza (20 settembre-20 dicembre 2009) nel Comitato di Coordinamento Nazionale di Sinistra e Libertà, sento la necessità di ripercorrere le vicende di quel progetto, al quale, come sapete, Alleanza Lib-Lab aveva dato la sua adesione sin dal suo avvio.
All’indomani delle Elezioni Europee, che avevano visto un risultato della lista di Sinistra e Libertà più che decoroso, ancorchè insufficiente, si era posta la questione se quello che era nato come un cartello elettorale reso obbligato da una legge elettorale antidemocratica, voluta congiuntamente dalla destra e dal PD (anzi, è doveroso ricordare che la prima proposta in tal senso arrivò, nel maggio 2008, subito dopo le ultime elezioni politiche, proprio dal PD), ed approvata frettolosamente, potesse o meno divenire un soggetto politico.
Quest’opportunità era sostanzialmente condivisa da tutti, ma con approcci e metodi del tutto differenti.
Per Sinistra Democratica, MPS ed ULS, era una priorità assoluta il fatto che il progetto di Sinistra e Libertà dovesse preventivamente prender la forma di un partito strutturato. Ciò rispondeva all’esigenza, già da tempo espressa da una parte dei reduci della sconfitta della Sinistra Arcobaleno, di costruire il più rapidamente possibile il Partito di una “nuova” sinistra, che non fosse quella sorta di cartello elettorale di sigle che era stata Sinistra Arcobaleno. In sé, era un’esigenza legittima, nel cercare di far chiarezza e di proporre un’alternativa a quanto Di Liberto e Ferrero andavano rappresentando. Ma questa visione era ancora confinata in una concezione di sinistra tradizionale, non chiarendo adeguatamente cosa dovesse intendersi per “unità della sinistra”, e limitandosi ad una concezione chiusa e più che datata di forma-partito, nel richiedere lo scioglimento preventivo di tutti i movimenti, associazioni, e partiti preesistenti, che avevano dato origine a Sinistra e Libertà.
Per il Partito Socialista, e per noi, il progetto di Sinistra e Libertà avrebbe invece dovuto procedere col costruire, gradualmente, un soggetto politico nuovo, aperto a tutte le espressioni della Sinistra Riformista, attuato seguendo forme innovative di partecipazione politica, e compatibile con lo sviluppo e la verifica delle convergenze culturali, politiche e strategiche che man mano si sarebbero realizzate.
E soprattutto, come ebbi a dire, senza “bruciar le navi” sciogliendo le organizzazioni preesistenti. In altre parole, la costruzione di un soggetto politico è il mezzo e non il fine di una concezione politica, ed il suo farsi deve essere congruente con questa. Le due posizioni venivano sintetizzate in due semplificazioni: “partito subito” e “una testa, un voto”, da una parte, e da “forma federale” dall’altra.
In quanto ai Verdi di Grazia Francescato, questi tenevano una posizione affine a quella di SD e MPS, con qualche distinguo e non poche preoccupazioni, che poi si rivelarono fondate all’atto del loro Congresso, quando la linea di Boato-Bonelli, avversa allo scioglimento in Sinistra e Libertà conquistò, di poco, la maggioranza.
Nel periodo di tempo intercorso tra le Elezioni Europee e l’Assemblea di Bagnoli (20 Settembre), sarebbe stato opportuno, da entrambe le parti, specificare meglio i termini della questione, per arrivare a porre sul tavolo idee compiutamente articolate, piuttosto che principii espressi in termini generici, che poi si sarebbero prestati ad interpretazioni difformi delle stesse parole, come poi è avvenuto. E, essendo chiaro che il PSI non avrebbe mai accettato il proprio scioglimento, era evidente che insistere su questo punto, significava scegliere di poterne o volerne fare a meno. Ad ogni modo, all’Assemblea di Bagnoli, fu raggiunto un compromesso, basato sui seguenti punti: a)- Assemblea Programmatica da tenersi entro fine 2009; b)- Congresso fondativo da tenersi entro Giugno 2010, e cioè dopo le Elezioni Regionali e dopo il Congresso dei Verdi e quello del PSI; c)- avvio di una campagna di adesioni; d)- nomina di un Comitato di Coordinamento Nazionale, di 18 membri, nel quale il sottoscritto, su indicazione dei socialisti, fu chiamato a far parte in rappresentanza di Alleanza Lib-Lab.
Queste conclusioni rappresentavano, con tutta evidenza, un compromesso tra le due diverse esigenze che sopra ho delineato. Da un lato, tracciavano un percorso verso la costruzione di un soggetto politico; dall’altro, tale percorso risultava subordinato all’esito delle Elezioni Regionali ed all’esito del Congresso dei Verdi e di quello socialista. Così, Bagnoli fu visto dai fautori del “partito subito” come un arretramento, e da una parte del PSI come un rischio. Dal mio punto di vista, ha rappresentato l’unica realistica possibilità di procedere con un progetto che, a meno di snaturarlo, non poteva vedere tappe forzate.
Dopo l’Assemblea di Bagnoli, a metà Ottobre, si è tenuto il Congresso della Federazione dei Verdi, nel quale la “linea” Francescato è stata battuta da coloro che, non accettando la prospettiva di scioglimento dei Verdi per confluire in Sinistra e Libertà e, attratti da altre suggestioni a cavallo tra PD e Partito Radicale, hanno deciso di abbandonare il progetto.
Questo esito, che alcuni temevano come possibile, ha condotto i fautori del “partito subito” a conclusioni opposte a quelle che sarebbero state opportune; anziché produrre un ripensamento sulle sue ragioni, la sconfitta ha portato molti alla conclusione di dover accelerare il processo di costituzione di un partito, senza che peraltro ne fossero state chiarite preventivamente linea, contenuti, forma. Così veniva da molti avanzata la richiesta di un Congresso Fondativo da tenersi prima delle Elezioni Regionali, mentre le adesioni venivano dagli stessi intese come tesseramento. Da questo punto in avanti, le difficoltà si sono rese evidenti, con i socialisti che venivano descritti da coloro che incalzavano per procedere comunque, con o senza la loro presenza, come i frenatori di un processo che, contraddicendo il compromesso di Bagnoli, veniva fatto apparire come già definito, avviato e deciso.
I motivi di frizione venivano aggravati dalla questione delle Elezioni Regionali in Toscana, che avevano visto il PSI toscano concludere un accordo autonomo con il PD, e dalla polemica sulla titolarità del simbolo, che per i fautori del “partito subito” andava sottratto alla titolarità congiunta di tutti i soggetti fondatori di Sinistra e Libertà, onde impedire che qualcuno di questi potesse inibirne l’utilizzo.
Nel corso dei mesi di Ottobre e Novembre, si è arrivati gradatamente all’interruzione della partecipazione socialista al progetto di Sinistra e Libertà, ed alla trasformazione dell’ Assemblea Programmatica del 19-20 Dicembre in Assemblea Costituente, prescindendo dalla presenza socialista. Da parte mia, veniva fatto presente come ciò potesse rappresentare un legittimo percorso di organizzazione politica di una parte delle forze e movimenti che a suo tempo avevano dato vita a “Sinistra e Libertà”, ma che, in quanto parte rispetto al tutto, non poteva pretendere di esaurirla in sé e di interpretarne la concezione originaria, alla quale occorreva invece richiamarsi e dare corpo. Nel corso di queste vicende, il sottoscritto, con l’appoggio di alcuni membri del Coordinamento, non solo socialisti, ha costantemente operato perché prevalessero le ragioni che avevano presieduto all’ idea di origine di Sinistra e Libertà come espressione aperta e plurale di una Sinistra nuova e libera dagli schemi che hanno condotto alla sua marginalità. Ed ha apertamente sostenuto come questa non potesse prescindere dalla presenza socialista, oltre che dalla nostra. Queste posizioni sono state espresse in numerosi interventi, dei quali qui sotto riporto i collegamenti sul nostro sito,
(http://www.spazioliblab.it/?=1758 ; http://www.spazioliblab.it/?=1792 ; http://www.spazioliblab.it/?=1796 ;
http://www.spazioliblab.it/?=1800 ; http://www.spazioliblab.it/?=1803 ; http://www.spazioliblab.it/?=1805 ;
http://www.spazioliblab.it/?=1814 ).
Da ultimo, il 19 e 20 dicembre, ha avuto luogo l’Assemblea Costitutiva di Sinistra, Ecologia e Libertà, con la quale, senza la presenza socialista, è stato sostanzialmente fondato un nuovo partito.
Sono intervenuto a quell’Assemblea in qualità di membro del Comitato di Coordinamento uscente, ed in quella sede ho dichiarato la non adesione di Alleanza Lib-Lab a Sinistra Ecologia e Libertà, vedendovi un qualcosa di diverso e più limitato e povero rispetto al progetto originario al quale si era data la nostra adesione. Io, e chi di noi era presente, abbiamo infatti ritenuto che quell’ idea di sinistra moderna, aperta, plurale, che era stata la premessa dei ragionamenti sui quali si è costruita “Alleanza Lib-Lab”, richiedesse necessariamente e contemporaneamente la presenza socialista e delle diverse espressioni di sinistra laica e liberale.
E questo presuppone condizioni di natura cultural-politica, non solo, ma che attengono anche alle forme organizzative e partecipative, che non possono ridursi alla classica forma del partito “chiuso” di quadri e militanti della Sinistra tradizionale. In altre parole, l’idea di una “nuova” Sinistra, aperta e plurale, derivante dal confronto delle diverse espressioni e tradizioni del riformismo progressista italiano, che era stata accolta dal milione di voti delle Europee, doveva riguardare anche modalità di partecipazione fortemente innovative.
In quella sede è stato emesso un comunicato, firmato oltre che dal sottoscritto, anche da amici repubblicani, socialisti, neoazionisti, del quale riporto per esteso la conclusione (vedi, su “Spazio Lib-Lab”, alla pag. http://www.spazioliblab.it/?p=1823 ):
“Per tali ragioni, i sottoscritti si impegnano a lavorare per il chiarimento, il confronto, ed il superamento dei fattori che hanno determinato l’impoverimento ed il restringimento del progetto originario di Sinistra e Libertà. Dichiarano la costituzione di un Coordinamento che, a livello nazionale, ed in tutte le aree del Paese, operi per mantenere aperto il confronto politico con SEL e con tutte le componenti originarie di SL, nella prospettiva del progressivo congiungimento di tutte le diverse espressioni delle forze di sinistra laica e riformista, nessuna esclusa.”
Questa prospettiva risulta del tutto omogenea con le posizioni originarie dalle quali ha avuto avvio, sin dal maggio 2008, il percorso che ha condotto ad “Alleanza Lib-Lab” (vedi, sempre su “Spazio Lib-Lab” alla pag. http://www.spazioliblab.it/?page_id=40).
Ciò detto, ritengo che il Paese, prima ancora degli interessi di singoli gruppi politici, richieda la presenza di una formazione di Sinistra che sappia rispondere in modo compiuto e coerente ad una crisi che non è solo economica, e che ha radici molto lontane. E che sappia avviare nel Paese battaglie per la difesa di una democrazia sempre più apertamente messa in discussione e per la tutela effettiva di diritti e libertà, sanciti in via di principio dalla nostra Costituzione, ma del tutto disattesi nella prassi politica ed amministrativa. Questa capacità di risposta non arriva dal PD, né dalle altre formazioni di opposizione oggi presenti sulla scena politica, e richiede l’apporto di tutte quelle forze, gruppi ed individui che si rendono conto sia dell’inadeguatezza delle concezioni di una sinistra ideologizzata, che della povertà e labilità della prospettiva politica insita nei comportamenti e nelle cedevolezze del PD.
In questo senso, l’intuizione iniziale di Sinistra e Libertà mantiene inalterato il suo valore, ed occorre lavorare perché questa possa essere rivitalizzata, con l’apporto di tutti: da coloro che il 19 Dicembre hanno costituito il loro partito, al PSI, a chi, come noi ed altri gruppi di matrice neoazionista, repubblicana, laica, socialista e liberalsocialista, ritiene che solo dal confronto e dal collegamento di tutte queste esperienze possa venir fuori una nuova sinistra. Ritengo che le condizioni siano più che mature per questa prospettiva, che deve trovare concretezza in ragionamenti precisi e compiuti sul modo di realizzare un soggetto politico aperto e plurale ed al tempo stesso efficace, i cui criteri organizzativi consentano di realizzare forme di partecipazione individuale e collettiva il più vaste ed articolate possibile.
In questa logica, ed allo scopo di dar avvio e corpo all’iniziativa di Coordinamento di forze e gruppi di estrazione liberaldemocratica, laica, repubblicana, liberalsocialista, neoazionista, socialista annunciata nel Comunicato di cui sopra, ritengo necessario che “Alleanza Lib-Lab” promuova a breve (primi di febbraio) un’iniziativa pubblica, da realizzarsi in collaborazione con tutti coloro che ritengono necessario operare in tal senso. Ritengo che uno dei primi compiti di questo Coordinamento sia quello di proporre e promuovere la costituzione di Gruppi di Contatto regionali e nazionale, tra SEL, PSI, e tutte quelle forze che si riconoscono nel Comunicato in questione.
Gim Cassano 06-01-2010.
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