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domenica 19 gennaio 2025
Roberto Biscardini: Craxi 25 anni dopo
CRAXI 25 ANNI DOPO
Mai come in questo 25esimo anniversario abbiamo visto tanto interesse per Bettino Craxi, per la sua vita e la sua storia politica. Per ciò che ha rappresentato nella politica italiana e internazionale e per il ruolo che ha avuto come uomo politico e di governo.
Tanti libri, tanti commenti sulla grande stampa, tante interviste Tv. Chi per portarlo in palmo di mano a destra, chi giustamente per riaffermare a pieno titolo il suo ruolo nella sinistra italiana e mondiale.
Comunque, a venticinque anni dalla sua morte ad Hammamet e a più di trent’anni dalla sua drammatica uscita di scena, riemergono inaspettatamente il valore delle sue azioni, la sua grande capacità d’innovazione, ma soprattutto l’importanza e la chiarezza che Craxi riuscì a dare alla politica del socialismo italiano ed europeo. Idee e visioni chiare: chiarissime anche per l’oggi. Idee e visioni tanto chiare da diventare la vera causa di chi lo volle politicamente morto. La nuova destra, cavalcando e strumentalizzando in modo particolarmente violento le vicende giudiziarie, schierandosi con il plotone di esecuzione delle tante reti televisive e della grande stampa. E la sinistra “comunista e post comunista” che si trovò su un piatto d’argento l’opportunità di cancellare dalla politica Italiana l’antagonista Craxi e tutti i socialisti insieme, dopo tanti tentativi non riusciti dal Midas in poi.
Queste celebrazioni ci dicono due cose importanti. Craxi appare ancora oggi agli occhi dell’opinione pubblica come l’unico uomo politico ancora vivo. Più vivo dei vivi. Un uomo di cui ci si ricorda ancora la sua esistenza e la sua storia. Un personaggio che merita non solo di essere ricordato, ma anche studiato. E di lui è chiara l’immagine del grande statista socialista, un grande leader della sinistra italiana ed europea. Un leader del socialismo di sinistra. Un leader politico di cui sentiamo la sua assenza e la sua attualità.
Non è un caso che senza Craxi e senza il socialismo organizzato, la sinistra ha perso in questi ultimi decenni ogni capacità di reazione e ogni riferimento reale con la parte più debole del paese. Senza di lui, senza la sua grande capacità critica, la sinistra sopravvissuta al 1992 si è impoverita al punto da tradire i propri valori, lasciando mano libera alla cultura della guerra, alla violenza del capitalismo, al degrado democratico e istituzionale, all’ingiustizia sociale.
E troppo sostenere questa tesi? No. Domandiamoci cosa avrebbe fatto Craxi e il suo PSI per contrastare l’attuale decadenza delle nostre istituzioni, che poi è l’inizio della decadenza dello Stato democratico. Craxi avrebbe reagito con ogni mezzo alla avanzata di una destra come questa. Non sarebbe fuggito dalle proprie responsabilità. Avrebbe fatto sentire, anche a livello internazionale, tutto il peso della sua grande tradizione socialista. Avrebbe fatto opposizione vera, avrebbe contestato, non avrebbe consentito che si arrivasse a questo punto. Avrebbe reagito contro l’impoverimento e l’imbarbarimento della politica attuale, così come ha tentato di fare fino all’ultimo. Ecco perché tocca a noi reagire oggi. E ricostruire dal basso una nuova Casa socialista, grande, larga ed aperta.
Perché senza una grande forza socialista la sinistra è debole, e la sua debolezza favorisce il radicamento della destra.
Perché senza una forza socialista larga, il socialismo, che rimane per molti di noi l’orizzonte ideale della nostra vita, scompare dalla scena politica italiana e internazionale, così come è scomparso senza che nessuno se ne sia accorto, e senza che la cosiddetta sinistra sia stata in grado o abbia voluto fermare questa deriva.
Ecco perché dobbiamo reagire oggi. perché siamo preoccupati delle difficoltà del presente e ancora di più per le incertezze del futuro.
E dobbiamo farlo, adoperandoci per ridare al nostro Paese un nuovo movimento socialista, un nuovo soggetto nel quale possano riconoscersi tutti coloro che sentono il bisogno di un cambiamento radicale. Sentono il bisogno di cambiare rotta, sentono il bisogno del Socialismo come necessità reale.
Non possiamo aspettare che le condizioni esterne cambino le cose a nostro favore, perché non succederà.
Possiamo farlo, insieme a tanti altri, perché abbiamo tutti gli attrezzi politici necessari per poter raggiungere l’obiettivo. A partire dai messaggi che anche Craxi non dimenticò mai di ricordare: la critica del capitalismo è il fondamento dell’esistenza del socialismo; l’emancipazione del lavoro è il nostro obiettivo; la difesa della pace è per noi l’unica alternativa alla barbarie.
Spetta a noi, con una nuova iniziativa politica ricostruire una prospettiva socialista per coprire il vuoto dell’attuale sinistra. Per colmare la grande distanza tra la politica e la realtà, per costruire un’alternativa credibile alla destra, coscienti che solo il socialismo può rappresentare una speranza per le giovani generazioni.
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