martedì 22 febbraio 2022

Franco Astengo: Europa/Pace

EUROPA/PACE 1) Premesso che è indispensabile tornare a considerare la politica estera come prioritariamente misurata sul piano delle questioni strategiche politico/militari e non su quello delle “contraddizioni globali” ; 2) Quelle contraddizioni globali che,introiettata l’idea della “fine della storia”, apparivano fino a qualche tempo fa come centrali nella costruzione delle grandi transizioni dell’innovazione tecnologica e dell’ecologia; 3) Appare necessaria la ricostruzione di identità di una sinistra europea che riparta dall’opzione pacifista in collegamento con un movimento transnazionale eticamente motivato; 4) Una sinistra capace di considerare – appunto – l’Europa come spazio politico elaborando una proposta in quella dimensione, partendo dal mettere in campo un opzione di distinguo tra la Nato e l’Unione Europea; 5) In conseguenza la sinistra deve pensare ad una Europa che come Unione è chiamata a svincolarsi dalla sua origine di avamposto dell’atlantismo: concetto sulla base del quale si è poi verificato l’allargamento verso Est e verso Sud realizzato anche attraverso la partecipazione attiva alle guerre balcaniche; 6)L’ipotesi da portare avanti dovrebbe essere quella di un’Europa con al centro un vasto campo demilitarizzato, una sorta di “zona cuscinetto” per garantire l’opzione di pace nel cuore del continente nella considerazione di un apparentemente inevitabile ridefinirsi di una sorta di “logica dei blocchi” strutturata però ben diversamente da quella del passato perché di ben altra dimensione e natura sono rispetto al passato le interconnessioni economiche e produttive in particolare nei campi dell’energia e dell’approvvigionamento alimentare. Sul piano dell’analisi i grandi sconfitti sono i sostenitori della già ricordata fine della storia e quelli della “globalizzazione”. Franco Astengo

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