martedì 1 febbraio 2022

Franco Astengo: Qualche numero dal Portogallo

QUALCHE NUMERO DAL PORTOGALLO di Franco Astengo Di seguito alcuni primi dati propedeutici ad una analisi compiuta che dovrà essere svolta nei prossimi giorni sull’esito delle elezioni portoghesi del 30 gennaio. Turno elettorale legislativo generale che ha visto il Partito Socialista di governo conseguire la maggioranza assoluta, al contrario di quanto sembravano indicare sondaggi e pronostici: 1) Anche se di poco è cresciuta la partecipazione al voto. Nel 2019 i votanti erano stati 5.237.484 saliti a 5.389.705, di conseguenza in percentuale dal 54,50% al 57,96%; 2) La maggioranza assoluta conseguita dal Partito Socialista appare soprattutto frutto di uno spostamento nella coalizione di sinistra (e anche al di fuori rimanendo però nel perimetro dell’esquerda). Vediamo i dati: Il Partito Socialista (che afferma il suo ruolo di governo) passa da 1.866.511 voti ottenuti nel 2019 a 2.246.483 voti nel 2022 con un incremento di 379.972 suffragi, in percentuale sui voti validi dal 36,65 al 41,68 (più 5,03%). Nel 2019 il partito Socialista aveva ottenuto 106 seggi saliti nel 2022 a 117. Il Bloco de Esquerda aveva ottenuto nel 2019 492.507 voti (9,67%) scesi nel 2022 a 240.257 (4,46%). In sostanza una flessione di 252.250 voti (in percentuale meno 5,21%) con un dimezzamento dei seggi da 10 a 5. Il glorioso Partito Comunista Portoghese che ebbe come segretario Alvaro Cunhal aveva ottenuto nel 2019 329.241 voti (6,46%) diminuiti nel 2022 a 236.630 (una flessione di 92.611 voti) pari al 4,98% (meno 1,48%) con perdita di 6 seggi da 12 alla metà. In sostanza il BE e il PCP hanno ceduto esattamente il numero di seggi acquisiti dal PS. Anche lo stesso Partito Comunista dei Lavoratori Portoghesi pur collocato all’opposizione e privo di rappresentanza parlamentare ha ceduto 23.833 voti passando da 34.578 a 10.755. A destra, invece, netta avanzato dalla forza estremista di Chega ! (Basta!) nato nel 2019 da una scissione del PSD su posizioni sovraniste. L’estrema destra è passata da 66.448 voti (1 seggio) a 385.498 voti (più 319.05o voti) con 12 seggi invece del solo mandato ottenuto nel 2019. L’avanzata di Cegha! Non ha corrisposto però completamente al calo del PSD, storico rappresentante della destra portoghese che ebbe come leader Cavaco Silva: il PSD infatti è salito in cifra assoluta da 1.420.644 voti a 1.498.605 ( più 77.691) cedendo però 6 seggi (l’assegnazione dei seggi avviene a livello circoscrizionale con il metodo d’Hondt: sistema che favorisce le concentrazioni locali anche se in misura minore del sistema elettorale spagnolo suddiviso in un maggior numero di circoscrizioni, 50). Il successo della destra è da attribuire soprattutto al crollo del Partito Popolare sceso da 216.454 voti nel 2019 (4,25%) a 86.578 voti nel 2022 (1,61%) con un calo di 129.876 voti con la perdita totale dei 5 seggi presenti nel Parlamento precedentemente eletto. Flessione netta anche per gli animalisti – ambientalisti di PAN: nel 2019 166.858 voti e 4 seggi, nel 2022 82.250 voti e 1 seggi. Da ricordare ancora 5 seggi ottenuti da alleanze locali di centro – destra e il mantenimento dell’unico seggio dello storico Partito Repubblicano Portoghese (cresciuto da 55.680 voti a 68.971). Nella sostanza i numeri indicano chiaramente: 1) un piccolo incremento nella partecipazione al voto; 2) uno spostamento a sinistra sulle posizioni di governo del Partito Socialista che potrò governare usufruendo di 117 seggi su 230; 3) avanzata dalla destra sovranista che usufruisce soprattutto del calo del Partito Popolare e della mancata “spallata” dal PSD. Tutto questo come prime indicazioni numeriche.

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