martedì 28 settembre 2021

Franco Astengo: Socialdemocrazia

SOCIALDEMOCRAZIA di Franco Astengo L’esito delle elezioni norvegesi e – soprattutto – di quelle tedesche ha fatto azzardare a qualche commentatore un’idea di rivolgimento di rotta fino ad affermare “Saranno i progressisti a gestire la ripresa”. In realtà esiste un ampio varco tra questi (positivi) risultati elettorali e la prospettiva di una affermazione di egemonia, almeno a livello europeo, di forze tradizionalmente legate ai canoni classici della socialdemocrazia ma poste in condizione di definire un nuovo equilibrio posto sul piano delle emergenti esigenze di innovazione. Per capirci meglio. Le due più importanti transizioni, a) quella ecologica, vira verso la conservazione dei rapporti sociali b) quella digitale, è in mano al macro capitalismo. All’interno di una complessità di quadro politico che accomuna buona parte dei Paesi europei la ricollocazione della sinistra non può essere orientata semplicemente verso l’area ecologista ma deve ripensare al nuovo intreccio tra le contraddizioni sociali e il mutamento di relazione tra struttura e sovrastruttura dirigendosi verso una “socialdemocrazia della modernità” ( nell’esempio di un: “socialismo della finitudine”). Si tratta infatti di definire un quadro di alternativa fondata su di una visione di progetto di mutamento sistemico raccolta attorno alle cinque transizioni in atto: a) quadro geopolitico globale b) sanitaria c) ecologica d) digitale e della comunicazione e) le forme della partecipazione e dell'iniziativa politica Quest’ultima appare assolutamente decisiva poiché si sta smarrendo il collegamento tra conflitto sociale/organizzazione politica/ rappresentanza istituzionale. La socialdemocrazia più o meno tradizionale può servire per ricercare un nuovo grande compromesso come fu nei trenta gloriosi (dove però c’era l’Unione Sovietica e l’equilibrio geopolitico era fondato sulla logica dei blocchi). Rimane intatto, per un lavoro di lunga lena, il tema (e lo spazio) del “mutamento dello stato delle cose presenti”.

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