domenica 17 novembre 2013

Elio Veltri: Una forza socialista autonoma ed europea

Il problema del paese è innanzitutto quello della redistribuzione della ricchezza. Concordo con Borla. A conferma fornisco alcuni dati contenuti nel Supplemento Statistico di Bankitalia( Dicembre 2012) sulla ricchezza delle famiglie italiane. La Banca Centrale scrive:” Alla fine del 2011 la ricchezza netta( reale come case , terreni ecc e finanziaria come titoli e depositi bancari, meno i debiti, i più bassi d'Europa) delle famiglie italiane era pari a circa 8619 miliardi di euro, corrispondenti a poco più di 140 mila euro pro capite e 350 mila euro in media per famiglia. Le attività reali rappresentavano il 62,8% del totale, le attività finanziarie il 37,2%. Le passività finanziarie( i debiti) pari a 900 miliardi rappresentavano il 9,5% delle attività complessive”. E ancora:” Nel confronto internazionale le famiglie italiane mostrano un'elevata ricchezza netta , pari, nel 2010 a 8 volte il reddito disponibile, contro l'8,2% del Regno Unito , l'8,1 % della Francia, il 7,8 del Giappone, il 5,5% del Canada, e il 5,3% degli Stati Uniti. Esse risultano inoltre poco indebitate”. La componente finanziaria dell'intera ricchezza supera i 3500 miliardi di euro ed è la terza al mondo, superiore a quella di Francia e Germania. Quindi, un paese ricco, anzi ricchissimo, ma diversamente ricco perchè la metà più povera della famiglie italiane deteneva il 9,4% della ricchezza totale, mentre il 10% più ricco deteneva il 45,9% della ricchezza complessiva. Certamente l'economia sommersa e criminale vi concorrono. Mediamente il dato di Bankitalia, Eurispes, Istat( il più contenuto) e di Sole 24 ore indica una quantità di economia sommersa pari a 400-450 miliardi di pil con una evasione fiscale di oltre 200 miliardi. La componente di esportazione di capitali pro capite è superiore ai 500 mila euro. Quindi non riguarda piccoli commercianti, artigiani e piccole imprese. Al sommerso va aggiunta la quota di economia criminale pari a 200 miliardi di Pil. Sommerso, evasione fiscale esportazione di capitali, ma anche riciclaggio, apertura di società e imboscamento di centinaia di miliardi di euro nei paradisi fiscali, riguardano i ricchi. La politica di tutti i governi è stata fallimentare perchè ha contribuito ad allargare la forbice tra ricchi e poveri. Infine, nel mese di Giugno il Governo, alla Camera, ha risposto a due Question Time ed ha comunicato che negli anni 2000-2012 lo Stato ha emesso ruoli di tasse accertate per 806 miliardi e, ne ha incassato 69: 9 euro per ogni cento che avrebbe dovuto incassare. Mediamente lo Stato incassa anche di meno. Giustamente, nel dibattito milanese sulla “fedeltà fiscale” organizzato dal gruppo di Volpedo, Francesco Greco ha ricordato che tutti i commissari alla spending revue hanno fallito e sarebbe invece utile un Commissario alla riscossione con il compito di collaborare con i comuni. In Parlamento, in seguito alle dichiarazioni del governo, non è successo niente. Non mi risulta che qualche gruppo abbia chiesto al Presidente del consiglio o al Ministro dell'economia di presentarsi in Aula e spiegare quali e quanti erano stati gli intoppi per incassare il dovuto e di proporre una soluzione per portare da 9 a 40-50 euro su cento, l'incasso dello Stato in tre anni. A nessuno è venuto in mente perchè il teatrino istituzionale e televisivo è entrato talmente nelle abitudini, direi nei cromosomi, da impedire ai nostri rappresentanti nelle istituzioni di occuparsi delle cose serie. Nemmeno di fronte all'affanno del governo alla ricerca di una manciata di miliardi per far fronte alle urgenze che si è impegnato a risolvere: IVA, IMU seconda rata, Esodati, Tasse sul lavoro. E così, mentre di fatto si perdono 550 miliardi, al netto delle tasse riguardanti i fallimenti delle aziende e le prescrizioni, senza fare una piega, Parlamento e informazione si occupano di altro. Provate a immaginare cosa succederebbe a Obama, Cameron, Merkel, Hollande se nel loro paese capitasse quello che in Italia è la regola. Io penso che ai “ nobissimi intendimenti” è necessario far seguire una iniziativa concreta per la ri-costruzione di una forza socialista autonoma e composta di persone inattaccabili. Di fronte alla politica in frantumi, parafrasi del titolo del libro di Gallino “ il paese in frantumi” si apre uno spazio enorme. Stra a noi tutti cercare di riempirlo, anche nel nome di una storia, errori e anche porcherie degli anni 80 e 90, non possono cancellare. Elio Veltri

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