sabato 4 agosto 2012

Claudio Bellavita: Lo psiuppismo, malattia senile del sinistrismo italico

Nella storia d'Italia abbiamo conosciuto periodi più o meno lunghi di riforme, il periodo giolittiano, quello fanfaniano, il primo centro sinistra, il primo governo dell'Ulivo. Ogni volta scontrandosi con l'opposizione degli interessi colpiti, a destra e con la rumorosa opposizione parolaia di chi a sinistra si presentava come l'oppositore di qualunque compromesso.
Nel periodo giolittiano si fecero delle scissioni, senza bloccare nessuna delle riforme fondamentali. In quello fanfaniano, uno dei più fecondi, ingiustamente ignorato( la storia del Paese può anche fare a meno di una "via Craxi", ma ci dovrebbe essere una "piazza Fanfani" in ogni città) l'ostilità del PCI non era nel merito, ma nella loro assenza dal governo.Il periodo riformatore del primo centro sinistra fu rallentato e e poi fermato dall'indebolimentio del PSI provocato dalla scissione del PSIUP, contrario a ogni contaminazione governativa, e di conseguenza a ogni riforma: era inaccettabile, per i tribuni di questa sinistra, il metodo lombardano delle riforme progressive, che si inseriscono l'una nello squilibrio provocato dalla precedente: meglio niente, era il motto dei fieri psiuppini, che peraltro non han mai spiegato molto quel che volevano fare, oltre che raccogliere la protesta del movimento studentesco (lo stato borghese si abbatte, non si cambia) Per fortuna, come partito sono scomparsi nel 1972, accolti nel PCI, dove non han fatto più danni.
Le riforme dell'ulivo, mirate a portare l'Italia nell'Euro, erano molto più ostiche e sono tuttora convinto che si sarebbe potuto far di meglio, ma allora vigeva il pensiero unico della costruzione dello schieramento che poteva andare al governo. Del quale facevano parte, insieme a Dini, tecnico del voltar gabbana, anche gli psiuppini: quelli DOCG, guidati da Bertinotti, non entrarono molto nel complicato merito delle riforme e facevano battaglie di politica estera, faccenda per cui bastava un po'di retorica. Gli psiuppini verdi , invece, combinarono disastri, occupati solo a combattere lo smaltimento delle immondizie a Napoli (favorendo così la camorra) , e in genere a dire un fermissimo no a qualunque iniziativa o investimento, senza dedicare neanche neanche un minuto all'inquinamento di Taranto, che oggi esplode. Ma il gruppo dirigente era napoletano, impegnatissimo a distribuire consulenze e incarichi nell'area e nella famiglia del leader, discreto demagogo e pessimo ministro dell'ambiente. Una storia disgustosa.
Adesso, la decisione di entrare nell'euro senza fare alcuna riforma del nostro stato farraginoso, parassitario e costoso, e neanche della scarsa rappresentatività del sindacato rispetto alla realtà del mondo del lavoro in Italia ci ha portati sull'orlo del baratro, nonostante che il nostro sistema bancario, per quel poco che si sa , si sia comportato molto meglio di quello del resto d'occidente (dell'oriente non sappiamo nulla, ma non vorrei che esplodesse Singapore quando penseremo, a forza di lacrime e sangue, di essere sulla via di uscire dai guai). Il programma di Monti sarebbe anche possibile discuterlo, se ci fossero delle idee. Invece c'è solo un fermissimo no da parte dei neopsiuppini, esattamente come quelli antichi: mi spezzo ma non mi spiego. O meglio, ti spiego perchè sbagli, ma uno straccio di alternativa concreta (che non sia una stupidaggine come "aboliamo l'esercito" o "tassiamo i patrimoni finanziari"(che all'estero han già cambiato nome e paese) non si riesce a proporre, e la sola idea che Vendola possa voler collaborare col PD per far avere al paese un governo diverso da quello di Berlusconi e da quello dei "tecnici" del finanzcapitalismo, basta a provocare l'insurrezione dei retori. Insomma, si tratta di un rituale tanto oscuro quanto ripetitivo, ci si raduna per dire in coro dei no, e si va a casa convinti di aver guadagnato qualche voto.


PS: sento già le vesti che si stracciano perchè parlo bene di Fanfani. Che usò gli aiuti ERP per costruire case popolari, con enormi conseguenze sull'occupazione e la nascita di una piccola imprenditoria diffusa, che tolse le partecipazioni statali dalla Confindustria, che tolse il governo dalla soffocante tutela dei repubblicani USA, che lanciò L'ENI nel mondo, che insediò la Corte Costituzionale: è stato il più operoso riformatore della storia della repubblica.

PPSS sto leggendo "Nero su nero" di Sciascia(ed. Einaudi 1979) E ho trovato questa considerazione:
"intorno al 1963 si è verificato in Italia un fenomeno insospettabile..Nasceva e cominciava ad ascendere il cretino di sinistra: ma mimetizzato nel discorso intelligente, nel discorso problematico e capillare. Si credeva che i cretini nascessero soltanto a destra, e perciò l'evento non ha trovato registrazione. Tra non molto, forse, saremo costretti a celebrarne l'Epifania"
Il PSIUP è nato a gennaio 1964...

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