Acqua: il grande rifiuto di Padre Alex Zanotelli
da Repubblica 14 settembre
Non avrei mai immaginato che il paese di Francesco d’ Assisi (Patrono
d’Italia) che ha cantato nelle sue Laudi la bellezza di “sorella acqua”
diventasse la prima nazione in Europa a privatizzare l’acqua! Giorni fa
abbiamo avuto l’ultimo tassello che porterà necessariamente alla
privatizzazione dell’acqua. Il Consiglio dei Ministri , infatti, ha
approvato il 9/09/2009 delle “Modifiche” all’articolo 23 bis della Legge
133/2008 . Queste "Modifiche" sono inserite come articolo 15 in un Decreto
legge per l’adempimento degli obblighi comunitari. Una prima parte di queste
Modifiche riguardano gli affidamenti dei servizi pubblici locali, come gas,
trasporti pubblici e rifiuti. Le vie ordinarie -così afferma il Decreto- di
gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica è
l’affidamento degli stessi, attraverso gara, a società miste, il cui socio
privato deve essere scelto attraverso gara, deve possedere non meno del 40%
ed essere socio "industriale”. In poche parole questo vuol dire la fine
delle gestioni attraverso SPA in house e della partecipazione maggioritaria
degli enti locali nelle SPA quotate in borsa.
Questo decreto è frutto dell’accordo tra il Ministro degli Affari
Regionali, Fitto e il Ministro Calderoli. E questo grazie anche alla
pressione di Confindustria per la quale in tempo di crisi, i servizi
pubblici locali devono diventare fonte di guadagno.
E’ la vittoria del mercato, della merce, del profitto. Cosa resta ormai di
comune nei nostri Comuni? E’ la vittoria della politica delle
privatizzazioni, oggi, portata avanti brillantemente dalla destra. A farne
le spese è sorella acqua. Oggi l’acqua è il bene supremo che andrà sempre
più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’incremento
demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta politica
gravissima che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo
paese, ma soprattutto dagli impoveriti del mondo (in milioni di morti per
sete!)
Ancora più incredibile per me è che la gestione dell’acqua sia messa sullo
stesso piano della gestione dei rifiuti! Questa è la mercificazione della
politica! Siamo anni luce lontani dalla dichiarazione del Papa Benedetto
XVI nella sua recente enciclica Caritas in veritate dove si afferma che
l’”accesso all’acqua” è "diritto universale di tutti gli esseri umani senza
distinzioni e discriminazioni”. Tutto questo è legato al “diritto primario
della vita”. La gestione dell’acqua per il nostro Governo è assimilabile a
quella dei rifiuti! Che vergogna! Non avrei mai pensato che la politica
potesse diventare a tal punto il paladino dei potentati
economico-finanziari. E’ la morte della politica!
Per cui chiedo a tutti di:
-protestare contro questa decisione del governo tramite interlocuzioni con i
parlamentari, invio di e.mail ai vari ministeri…
-chiedere ai parlamentari che venga discussa in Parlamento la Legge di
iniziativa popolare per una gestione pubblica e partecipata dell’acqua, che
ha avuto oltre 400mila firme e ora ‘dorme’ nella Commissione Ambiente della
Camera;
-chiedere con insistenza alle forze politiche di opposizione che dicano la
loro posizione sulla gestione dell’acqua e su queste Modifiche alla 23 bis;
-premere a livello locale perché si convochino consigli comunali
monotematici per dichiarare l’acqua bene comune e il servizio idrico
“privo di rilevanza economica”;
-ed infine premere sui propri consigli comunali perché facciano la scelta
dell’Azienda Pubblica Speciale a totale capitale pubblico: è l’unica strada
che ci rimane per salvare l’acqua.
Sarà solo partendo dal basso che salveremo l’acqua come bene comune, come
diritto fondamentale umano e salveremo così anche la nostra democrazia.
E’ in ballo la Vita perché l’Acqua è Vita!
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