La svolta politica in Giappone può essere rilevante sotto differenti punti di vista: in un articolo di Affarinternazionali, che riporto nel mio blog, vengono analizzate le possibili ripercussioni in politica estera, che per noi europei possono essere molto interessanti per due ordini di ragioni. In primis, l'ipotesi che il Giappone si muova sul proscenio internazionale meno legato agli Stati Uniti e che quindi si aprano nuovi spazi per l'Unione Europea; in seconda battuta: l'azione regionale di Giappone, Cina e di altri paesi dell'area può cominciare a disegnare un'interazione fra stati analoga (non certo identica) a quella dell'Unione Europea.
"Spontaneamente" (le virgolette sono un obbligo, la politica è parecchio presente in questi frangenti) il mondo multipolare sembra muoversi in direzioni di grandi aggregati di stati; il combinato disposto dell'impotenza (temporanea o definitiva?) degli Stati Uniti da un lato, e crisi economica dall'altro spinge gli egoismi nazionali a cooperare. Questo non è certo l'inizio di un mondo pacifico, ma l'"inevitabile" (virgolette, virgolette, virgolette, abbondanti...) direzione della storia degli uomini...
Il mondo è uno; un giorno anche la moneta sarà una, e forse il governo... per il momento noi assisteremo forse al sorgere delle Grandi Squadre, con la speranza che i Tornei fra esse non siano troppo sanguinosi...
Per quanto riguarda il Medio Oriente nel blog trovate anche l'editoriale di Janiki Cingoli del CIPMO che analizza le tracce di una possibile proposta di Obama per quanto riguarda il Medio Oriente.
Francesco Maria Mariotti
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