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domenica 19 ottobre 2025
Roberto Biscardini: A loro la delibera, a noi il Meazza
A LORO LA DELIBERA, A NOI IL MEAZZA
Di Roberto Biscardini
La partita non è chiusa.
Se Forza Italia non fosse andata in soccorso di Sala e del PD, la delibera su San Siro non sarebbe passata.
Ma più che un disegno politico di avvicinamento del cosiddetto centro verso la sinistra, sembrerebbe un interesse tutto finanziario per stare, anche Forza Italia e la Moratti, dalla parte dell’operazione immobiliare e del cosiddetto investimento di oltre un miliardo e 300 milioni di Euro. Della serie “piatto ricco mi ci ficco”.
Noi del Comitato SI Meazza non dobbiamo cambiare idea ora. Siamo sempre perché San Siro possa essere ristrutturato e adeguato anche alle cosiddette prescrizioni UEFA che tardivamente hanno dato anche loro una mano per raccontare la bufala che San Siro non sarebbe sicuro.
Aree verdi che sarebbero destinate alla cemntificazione per realizzare un grande centro commerciale, uffici e alberghi: il vero business dell’operazione. Che ha usato il tema dell’abbattimento di San Siro come cavallo di Troia per realizzare una delle più grandi speculazioni immobiliari di Milano a favore di personaggi sconosciuti che sono a capo dei fondi proprietari del Milan e dell’Inter.
E non è solo questo il punto più emblematico della delibera.
La delibera sulla vendita di San Siro fa acqua da tutte le parti a partire dal fatto che una persona normale non riuscirebbe mai a comprare un bene pubblico, anche di modestissime dimensioni, se non fosse in grado di dimostrare una solidità economica e soprattutto di non essere indebitata. E, come in questo caso, persino indebitata con l’amministrazione comunale.
Ma come si fa a svendere San Siro e lo stadio all’Inter e al Milan che sono rispettivamente indebitate di oltre 700 e 300 milioni?
La cosa normale che un bravo amministratore avrebbe dovuto fare sarebbe stata quella di chiedere alle squadre “prima paghi i debiti e poi ne parliamo”.
Molte sono le cose che in quella delibera non funzionano e saranno i nostri ricorsi a renderle chiare.
Oggi siamo alla fase due.
Non dobbiamo dare per persa la battaglia che ha visto mobilitati tanti cittadini e tifosi per salvare uno stadio che è considerato ancora uno dei più belli al mondo.
Lasciamo pure il pezzo di carta della delibera nelle mani di Sala, di Scaroni e della Moratti. Noi insieme ai tanti cittadini milanesi che hanno lottato in questi mesi con noi contro questo scempio, diamoci ancora da fare perché lo stadio sia salvato e la partita non sia persa.
La delibera a loro, il Meazza a noi.
Sul piano politico la schifezza è tale che non conviene entrare troppo nei dettagli, salvo domandarci cosa ci abbia guadagnato il Pd a sfasciare la maggioranza e rimanere sotto la spada di Damocle di Forza Italia. Ma questo è un problema loro.
Una linea politica che contrasta con quel bisogno di impegno civile che mai come in questi ultimi anni ha visto impegnata la città. Indignata per la cattiva amministrazione della giunta Sala, per il prevalere degli interessi privati su quelli generali, messi in evidenza con il tentativo maldestro del Salva Milano, della cattiva gestione urbanistica e “dell’affaire San Siro”.
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