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martedì 7 ottobre 2025
Giuseppe Casanova: La disaffezione elettorale
La disaffezione elettorale: quando il voto perde significato.
Le recenti elezioni regionali in Calabria hanno riportato alla luce un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante: la crescente disaffezione degli elettori nei confronti della politica. Un dato che non può essere ignorato, soprattutto quando l’astensionismo supera soglie che un tempo sarebbero sembrate impensabili.
Molti cittadini, consapevoli delle dinamiche interne ai partiti, si sentono esclusi dal processo democratico. Non è raro sentire frasi come: “Tanto decidono tutto loro”, “I candidati sono scelti dalle segreterie, non da noi”, “Il mio voto non cambia nulla”. E in effetti, la percezione che le liste siano il frutto di accordi verticistici, più che di un confronto aperto con il territorio, alimenta sfiducia e rassegnazione.
Questa diffidenza non nasce dal disinteresse, ma da una forma di consapevolezza amara: quella di chi ha compreso che il meccanismo elettorale, così com’è, spesso non garantisce una reale rappresentanza. Quando il cittadino non può scegliere liberamente chi lo rappresenta, ma deve limitarsi a ratificare decisioni già prese, il voto perde significato. Diventa un atto formale, svuotato di potere.
Eppure, la democrazia vive e respira proprio grazie alla partecipazione. Ogni astensione è una voce che manca, un’istanza che non trova spazio. Ma non si può chiedere ai cittadini di partecipare se non si offre loro un sistema trasparente, inclusivo, capace di ascoltare e valorizzare le competenze e le esperienze del territorio.
Serve una riflessione profonda, non solo sulle regole elettorali, ma sul senso stesso della rappresentanza. I partiti devono tornare ad essere strumenti di mediazione tra società e istituzioni, non semplici macchine di potere. Devono aprirsi, coinvolgere, dare spazio a chi vive i problemi quotidiani e ha idee per risolverli.
La Calabria, come tante altre regioni, merita una politica che sappia guardare negli occhi i suoi cittadini. Che non li consideri numeri, ma persone. Che non li inviti solo a votare, ma a partecipare davvero.
Solo così potremo ricostruire quel legame spezzato tra elettori e istituzioni. E ridare al voto il valore che merita: quello di una scelta libera, consapevole, e soprattutto, utile.
Giuseppe Casanova
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