mercoledì 21 maggio 2025

Franco Astengo: Referendum e centralità costituzionale

REFERENDUM E CENTRALITA' COSTITUZIONALE di Franco Astengo La fase finale della campagna referendaria dovrà essere affrontata attraverso un'attenta analisi del valore dei quesiti posti e della situazione in atto cercando di far valere sì posizioni di principio ma anche elementi determinati dall'urgenza politica. Questa valutazione è resa ancor più necessaria dalla posizione assunta dalle forze di maggioranza e di governo (con riflesso immediato ai più alti livelli istituzionali) di promuovere un'astensione di massa con lo scopo di impedire la validità della consultazione attraverso il mancato raggiungimento del quorum che prevede la partecipazione al voto della metà più uno degli aventi diritto al voto (compresi coloro inclusi nelle liste elettorali all'estero). Sulle ragioni che indussero i Costituenti a fissare questa soglia si è diffuso oggi Gianfranco Pasquino sulle colonne di "Domani", mentre Vincenzo Vita sul "Manifesto" è entrato nel merito del tema della comunicazione pubblica, i cui operatori tendono palesemente ad assecondare l'indicazione del governo (ed anche questo tema è di natura strettamente costituzionale). Una situazione molto particolare nella storia della vicenda politica italiana (Pasquino ha richiamato per notare le differenze il precedente del referendum sulla preferenza unica del 1991) che vede le forze di maggioranza e di governo impegnate in una operazione legittimamente prevista ma che pone in discussione un pilastro dell'agire democratico fondato sul voto (in Italia: diritto/dovere) apparentemente senza violare la Costituzione Repubblicana. Sicuramente nella stretta formalità giuridica i quesiti referendari che saranno votati l'8-9 giugno prossimi non rivestano carattere costituzionale : ma è questo il punto - a mio giudizio - del rapporto oggettivo tra la natura dei quesiti con il dettato costituzionale quello da analizzare attentamente proprio cercando di impostare al meglio la conclusione della campagna elettorale per i 5 sì. E' necessario segnalare l'esistenza di un evidente nesso costituzionale presente nei 4 quesiti sul tema del lavoro e in quello sulla cittadinanza: nesso costituzionale tra l'articolo 1(fondamento della Repubblica) e articolo 3 (uguaglianza) in una connessione che evoca assieme libertà e uguaglianza, proprio gli elementi fondativi della nostra Carta Costituzionale. E' stato scritto, il referendum riporta sulla scena politica quattro parole dal grande significato etico: dignità, emancipazione, partecipazione, conflitto. In sostanza l'astensione propugnata dalle forze di maggioranza e di governo oltre che da livelli molto alti sul piano istituzionale sconfina nella lesione costituzionale e va respinta proprio in quel senso. Perciò queste ultime battute di confronto politico nel Paese non possono essere limitate alla pur fondamentale lettura formale dei quesiti in ballo: siamo già ben oltre. Ci troviamo sul terreno dell'affermazione costituzionale che molto presto sarà nuovamente messa in discussione sia sul tema della concezione dell'unità del Paese (autonomia differenziata) sia su quello della forma di governo (premierato). Il passaggio elettorale dell'8-9 giugno rappresenta così un possibile stretto varco per affermare la qualità della democrazia repubblicana così come questa fu concepita da una Assemblea Costituente emersa dalla lotta di Liberazione.

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