mercoledì 22 gennaio 2014

Comunicato Rete socialista

RETE SOCIALISTA – SOCIALISMO EUROPEO La sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale indica un nuovo inizio per la politica italiana. Questa sentenza pone fine all’epoca di una democrazia a responsabilità limitata durata un ventennio, durante la quale i cittadini sono stati vittime di un progressivo svuotamento di democrazia all’interno delle Istituzioni dello Stato Italiano, dai Consigli Comunali, Provinciali e Regionali al Parlamento. La legge 270/2005, meglio nota come la “porcata” di Calderoli è stata di grande utilità per un regime profondamente antidemocratico, perché ha consentito a ristrette oligarchie di nominare 945 parlamentari. Il ricorso Besostri, Bozzi e Tani ha avviato la fine di una fase oscura per la Democrazia Italiana, dobbiamo essere grati a loro per aver portato avanti, con il sostegno del Gruppo di Volpedo, una battaglia giusta e dobbiamo essere grati alla Corte Costituzionale che ha accolto le eccezioni di incostituzionalità formulando una sentenza che pone tre chiari cardini per le future leggi elettorali: 1- i cittadini debbono poter conoscere i candidati; 2- il singolo cittadino deve poter esprimere la propria preferenza per almeno un candidato e/o candidata conosciuti; 3- un premio di maggioranza abnorme distorce il criterio della rappresentanza democratica. La sentenza apre un dibattito politico dal quale Rete Socialista non intende sottrarsi, occorre ribadire, a chi non si rassegna, che non sarà più possibile, in nome di una presunta “governabilità”, distorcere i sistemi democratici a proprio uso e consumo, d’ora in poi dovrà tornare a prevalere il principio della RAPPRESENTANZA DEMOCRATICA. Parafrasando “la fattoria degli animali” di Orwell non sarà più possibile scrivere una legge per la quale “tutti gli animali sono uguali ma qualcuno è più uguale degli altri”, si dovrà tornare al vecchio sistema di una testa un voto, e comunque c’è una legge immediatamente applicabile: senza nessun premio di maggioranza, con voto di preferenza, con le soglie di accesso e la possibilità di coalizioni di liste. Invece di perdere tempo con fantasiose riforme elettorali nazionali, si dovrebbe porre rimedio subito alla legge elettorale europea che non è più legittima alla luce dell’entrata in vigore, il 1° dicembre 2009, del Trattato di Lisbona e della Carta dei diritti fondamentali nell’Unione Europea, oltre che essere palesemente in contrasto con l’art. 3 della Costituzione Italiana e per le minoranze linguistiche con la legge 482 del 1999. Qualcuno dirà che i socialisti di Rete Socialista- Socialismo Europeo sono dei PROPORZIONALISTI, ebbene sì siamo in sostanza dei proporzionalisti, non lo riteniamo un insulto bensì un merito, il merito di coloro che da soli hanno saputo condurre una battaglia contro i poteri forti, in coerenza con i dettami della Costituzione Repubblicana. Un’ultima informazione per tutti coloro che vorrebbero tornare al bipolarismo coatto (con l’ispanico, con il Mattarellum con premio di maggioranza o con qualsiasi sistema non consono alla sentenza della Consulta), Rete Socialista- Socialismo Europeo vigilerà attentamente ed invita sin d’ora coloro che condividono la nostra proposta politica, istituzionale ed elettorale, a sostenerla in Parlamento, per

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