martedì 4 giugno 2013

Luigi Fasce: Bentornata ILO

Non ricordo quando è stata l'ultima volta che ho sentito parlare dell' 'ILO, mi domando come è stato possibile che la sua voce sia riuscita ad arrivare ai telegiornali, io ho visto il servizio alla RAI News con tanto di commento poi ho visto che c'è un articolo su La Repubblica di oggi. Un comunicato che ha indicato nella riforma Fornero l'aggravamento della disoccupazione giopvanile e ha prescritto l'assunzione di giovani a tempo determinato: "è l'ILO che ce lo dice". Ma lo stupore non è tanto grande per il contenuto del "rapporto" considerato la missione dell'ILO (Wikipedia) ma lo stupore è che abbia avuto proprio in questo momento la visibilità di TV e del giornale La Repubblica odierno. La spectre del capitalismo sovranazionale non sarà contenta, ma dovrebbero essere contenti i nostri partiti della sinistra italiani e europei per riprendere la missione originaria della sinistra: contrastare radicalmente il neocapitalismo plutocratico e riproporre un modello aggiornato di economia mista a finalità sociale e compatibilità ecologica. Ben tornato ILO ! Luigi Fasce www.circolocalogerocapitini.it -- Luigi Fasce luigi@fasce.it

1 commento:

paolo ha detto...

Le varie (contro)riforme che nel corso degli anni hanno introdotto forme sempre più spinte di flessibilità/precarietà del lavoro, fino alla recente legge Fornero, dal punto di vista economico sono state giustificate in due modi:
- la flessibilità aumenta l'occupazione
- la flessibilità aumenta la produttività

Entrambe le motivazioni sono chiaramente contro-intuitive, ma non sempre la "scienza economica" riflette il senso comune... In questo caso, tuttavia, entrambe le ipotesi sono state duramente confutate da studi economici empirici. Per quanto riguarda l'occupazione ci sono gli studi spesso citati dal prof. Brancaccio, reperibili in rete.
Per quanto riguarda la produttività, avevo trovato un recente articolo di Pini sul sito Sbilanciamoci:
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Togliere-tutele-al-lavoro-non-aiuta-la-produttivita-17530

Dove si legge: "Con riferimento all'insieme dei paesi considerati, indipendentemente che si distingua l'insieme più ampio (Ocse), oppure quello più ristretto (eurozona), non vi è traccia di una relazione significativa e negativa tra variazione dell'indice di protezione all'impiego e dinamica (favorevole) della produttività. Nei casi nei quali una relazione emerge, essa è positiva piuttosto che negativa, ovvero a minori (maggiori) riduzioni dell'indice di protezione all'impiego corrispondono dinamiche più (meno) favorevoli della produttività del lavoro".

Un saluto
Paolo