giovedì 17 novembre 2011

Franco Astengo: Il governo Monti

Premesso che non esistono governi tecnici, ma soltanto politici, almeno in un regime democratico, considerato che debbono ricevere la fiducia dal Parlamento, i nuovi ministri appartengono comunque ad aree di riferimento, prevalentemente del centrodestra.
La compagine è connotata da una forte presenza di cattolici, di manager, di economisti. IL Manifesto scrive, credo a ragione, che è comunque meglio confrontarsi con il professor Ornaghi (destra cattolica) che con Calderoli (destra populista). Così com’è meglio non dover combattere nella retroguardia della prostituzione, della corruzione, delle barzellette: sotto quest’aspetto si tratta di una vera e propria liberazione. Ma se le competenze sono un altro pregio, tuttavia non sono né neutre, né neutrali. Nel nuovo governo, ad esempio, la laicità non è contemplata e sul piano economico questo governo è certo più vicino a Marchionne che non agli operai. Sarebbe stato preferibile il confronto elettorale su diverse opzioni ma probabilmente lo sprofondo economico dentro il quale siamo capitati non aveva che questo passaggio intermedio da attraversare (lo scrive nella sostanza anche Marco Revelli sempre sul Manifesto). Sul piano politico, comunque, non rimane che da osservare l’assoluta debolezza del PD incapace di esprimere un qualsiasi barlume di propria autonoma capacità d’iniziativa politica e le necessità urgente di riaggregazione di una sinistra non liberista, formata dall’intreccio tra quello che rimane della sinistra storica (comunisti e socialisti) e dai nuovi movimenti sociali, collocata comunque, in questo caso, all’opposizione, capace di strutturare una propria autonomia politica e raggiunta questa porsi il necessario problema delle alleanze. Buona la posizione della CGIL, giustamente prudente ma ben orientata.
Savona, 17 Novembre 2011 Franco Astengo

8 commenti:

luciano ha detto...

Condivido Tutto Carissimo Franco ,forse il PD in questo anno e mezzo del governo Monti stando gomito a gomito con il 3 polo ha nella testa di costruire una maggioranza con terzo polo e per di più ci saranno anche ulteriori confluenze dal PDL (ormai alla frutta) verso il 3 polo.Pertanto costruiranno una alleanza di CENTRO_DESTA il centro sarebbe il PD e la DESTRA il 3 polo.Forse sto scazzando,me lo auguro.....ma ne ho sbagliate pochissime dal 1993 ad oggi.un grande abbraccio Luciano

claudio ha detto...

quando gli uomini di sinistra parlano di problemi o di uomini, ignorano bellamente che in Italia la sinistra è sempre stata minoranza dal 1946, e che o si allea con qualcuno che alla sinistra pura e dura non piace, o contribuisce a scegliere il meno peggio dello schieramento avversario, oppure si rassegna a non contare assolutamente niente e se mai a sfogarsi con un corteo sempre meno partecipato o uno sciopero generale assolutamente minoritario (perchè i lavoratori dipendenti sono la minoranza dei lavoratori, ricordate o no come è andato il referendum sulla contingenza di tanti anni fa? e perchè solo un sindacato è disponibile per questo tipo di sceneggiata a vuoto)
Chi se ne frega se in questo modo la sinistra del Manifesto si salva l'anima? Niente da fare, come in una sinfonia. ogni volta saltano fuori le anime belle che misurano col termometro il tasso di sinistra e non lo trovano mai abbastanza..
Questo governo ha tre pregi:

- è fatto di persone civili e preparate, che sanno cosa succede nel resto d'Europa mentre la nostra sinistra parolaia manco se ne vuole occupare, se non, appunto, per trinciare giudizi su chi è di sinistra e chi no. Per esempio, Olof Palme, il solo che sia riuscito a fare qualcosa di socialista nel suo paese, parlandone da vivo, per il Manifesto non andava abbastanza bene.


-è fatto di persone che hanno una professione che gli dà molte soddisfazioni culturali, relazionali ed economiche e quindi credo che quasi nessuno abbia intenzione di fare il politico a vita, come è tradizione solo in Italia e nei paesi sottosviluppati

-parlano tutti inglese come italiano

Certo, sono i primi della classe, sempre un po' antipatici, e quindi han difficoltà a legare con i bulletti della classe e con quelli che copiano i compiti: i quali ultimi sono convinti di aver diritto alla pensione, a forza di copiare...

In ogni modo, questo governo consentirà a Vendola di fare un po' di fracasso e prendere una fiammata di voti, come successe allo PSIUP nel 1968. Ma siccome il Nostro non si occupa tanto di organizzazione, e non si accorge che quasi ovunque l'innesto delle Fabbriche nel partito non c'è stato, dopo aver portato in parlamento un po' di residuati bellici del PCI e del DS, SeL farà appunto la fine del PSIUP. Speriamo che il prossimo funzioni meglio, ma ho idea che se il prossimo sarà Airaudo sostenuto da FIOM ,Cobas e Manifesto sarà peggio.

La mia previsione è che il governo Monti continuerà , anche con qualche suo esponente a essere determinante nella prossima legislatura, dove ci saranno 3 poli: quello di centro (terzo polo, popolari Pd, Dc usciti da PDL, con qualche ministro che vuol continuare, probabilmente tutti in solo partito), quello della destra populista (3 partiti :nostalgici di Berlusconi, lega Nord e un "forza Sud") e dall'altra parte almeno 4 partiti :quel che resta del PD, SEL, IDV e qualcosa tipo federazione allargata a talebani di vario genere.
Se resta il maggioritario, non si sa chi vince il premio, potrebbe essere una sorpresa. Ma anche nei collegi a doppio turno ci sarà da divertirsi

paolo ha detto...

Premesse: sollievo generale perché B. è caduto - riconoscimento dello stato di necessità: mercoledì 9 siamo stati per alcune ore sulla via del default, Monti è inevitabile per spegnere l’incendio. Fin qui, siamo tutti d’accordo; ma proviamo a guardare un po’ avanti.

Con la caduta di B., cambia tutto: per essere “dalla parte giusta” non basta più essere persona educata, civile, rispettosa della legalità, neanche “parlare inglese come italiano”. Occorre qualcosa di più. Recentemente proponevo questi due criteri di distinzione fra alleati e avversari:

- se vuoi invertire il trend che ha spostato reddito dal lavoro alle rendite

- se credi nel collettivo, se credi che molte persone di media intelligenza, messe insieme, producano scelte politiche più sagge di un singolo “genio”.

Parliamoci chiaro: questo governo sta tutto dall’altra parte: è organico a quella destra civile, intelligente, presentabile e pericolosa che Bellavita chiama centro.

Con la propensione ad astenersi che arriva al 46% degli elettori, c’è tutto lo spazio (per chi invece è “riformista” secondo i due criteri), per guadaganrsi la maggioranza, ammesso che non la avesse già. Bisogna però smetterla con le ambiguità, le subordinaziooni agli ambienti della Banca d’Italia, ecc. Non me ne importa niente che questi vogliano o no fare i politici a vita. Ma cosa pensano della patrimoniale? Cosa pensano di lavoro e pensioni? Non ci siamo – lasciamo spegnere l’incendio, poi a casa, subito!

A votare, anche se lo vuole anche B.

Occorre cogliere anche l’occasione per fare chiarezza a sinistra. Il PD è il campo di battaglia principale, se non altro per ragioni numeriche. Lì, nei prossimi mesi, si deciderà il futuro del paese: di qua o di là, con Fassina o con Draghi. Enrico Letta ha già scelto. Ai compagni socialisti del Rosselli chiedo: appoggiateci, non lasciateci soli.



Paolo Zinna

lanfranco ha detto...

concordo con paolo.aggiungo un elemento diverso.temo che l'incendio si estenderà e non dipenderà da cosa faranno questi signori bene educati . la battaglia nel pd potrebbe davvero acuirsi e non c'è dubbio a chi dovremmo dare una mano . non mi aspetto purtroppo una tranquilla marcia verso le elezioni

luciano ha detto...

Caro Paolo sei molto più pacato e morbido di me ,ma condivido il tuo intervento.Ho forti dubbi nel seguito che porebbe avere Fassina che mi sembra molto isolato e molto minoritario nella dirigenza nazionale del PD. Staremo a vedere ma intanto il gomito a gomito nei due rami del parlamento tra il PD ed il terzo polo certo gioca contro i nostri intenti.Appoggio il tuo appello ai compagni socialisti del Circolo Rosselli estendendolo a tutte le altre simili strutture.
Un caro saluto.L.MOntauti

sergio ha detto...

Ne riparleremo quando il partito dei Cattolici sarà una cosa fatta e gli equilibri politici saranno ancor di più spostati a destra, certo una destra perbene, con un occhio caritatevole alla parte subalterna della società; poi c'è la subalternità culturale che riguarda anche il PD (neofita del liberismo) ma questa e tutta un'altra storia ...

magari una storia socialista almeno in Europa, qui da noi è troppo rivoluzionaria!
Ciao
Sergio Tremolada

claudio ha detto...

Una storia socialista in Europa...ma forse che qualcuno ha alzato la voce per dire che la Merkel è matta a non far stampare moneta dalla BCE, come si fa in USA e GB ,e svalutare di colpo il debito greco? sull'euro non c'è solo la speculazione,c'è che il "buon padre di famiglia" non può fidarsi di una moneta azzoppata da governi incapaci e gestita da una matta ostinata.
I socialisti europei di oggi mi sembrano quelli del 1914, che dopo una giusta dichiarazione di principio, han votato i crediti di guerra chiesti dalle rispettive caste di diplomatici e generali dissennati.

francesco ha detto...

Più che interferire nelle dinamiche interne del PD, cosa che compete in
definitiva ai soli militanti di quel partito, penso che il modo più
utile con cui il Rosselli e le altre realtà della galassia della
Sinistra socialista diffusa potrebbero "appoggiare" le componenti di
Sinistra del PD stesso (definite secondo i due criteri proposti da
Zinna) sia in definitiva quello di entrare con loro in un rapporto di
interlocuzione.

Questo mi sembrerebbe il modo migliore non solo per aiutare quelle
componenti del PD che sentiamo a noi più vicine, ma anche per provare a
favorire una ridefinizione del quadro politico italiano, contribuendo a
scioglierne le ambiguità.
Per parte sua, però, la galassia socialista dovrebbe anche
affrettarsi a concretizzare i propri propositi di darsi una maggiore
unità d'azione, perchè questa è la premessa per acquisire visibilità,
incidenza e credibilità, e dunque per contribuire in modo concreto a
quei processi di chiarificazione politica.

Per parte nostra, come Rosselli, siamo disposti ed intenzionati a
fare la nostra parte (ancorchè piccola). E anzi la faremo certamente,
come abbiamo del resto deciso anche nella nostra Assemblea di lunedì
scorso. Non a caso, per esempio, le dieci lezioni di economia non
liberista che assieme alla Casa della Cultura e al Network per il
Socialismo Europeo faremo partire a Milano da fine gennaio intendono
andare precisamente in questa direzione. E non a caso il ciclo si
aprirà con una conferenza cui interverrà anche Fassina...
E' solo un primo passo, si dirà. Ma il segnale mi pare comunque
chiaro.

Un saluto,
Francesco Somaini (pres. Circolo Rosselli)

PS: Faccio incidentalmente notare che anche iscriversi al Rosselli
potrebbe essere un buon modo per aiutare il Circolo a lavorare meglio e
con maggiore incisività.