lunedì 4 gennaio 2010

Perché siamo socialisti liberali (ma non craxiani)

di etica ve n'è una sola, senza aggettivi: l'etica di Socrate, di Cristo e di Kant.

No esistono fini della società che non siano al tempo stesso fini dell'individuo, in quanto personalità morale; anzi, questi fini non hanno vita, se non quando siano profondamente vissuti nell'intimo delle coscienze. La giustizia, la morale, il diritto, la libertà non si realizzano se non per quel tanto che si realizzano nelle singole individualità. Il socialismo, più che uno stato esteriore da realizzare è, per il singolo, un programma di vita da attuare.

Gli Italiani sono pigri moralmente, c'è in loro un fondo di scetticismo e di machiavellismo di baso rango che li induce a contaminare, irridendoli, tutti i valori e a trasformare in commedie le più cupe tragedie. Abituatio a ragionare per intermediari nei grandi problemi della coscienza - un vero appalto spirituale - è naturale che si rassegnino facilmente all'appalto anche nei grandi problemi della vita politica. L'intervento del Deus ex machina, del duce, del domatore - si chiami esso re, papa o Mussolini - risponde sovente ad una loro necessità psicologica.

(Carlo Rosselli, Socialismo liberale)

l'ideale deve esser servito, non ci si serve dell'ideale. E se necessario si muore con la semplicità di un Gramsci, piuttosto che continuare a vivere perdendo le ragioni del vivere

(Carlo Rosselli, commeorazione di Antonio Gramsci, Parigi 22 maggio 1937)

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