L’osceno in scena
Sotto la nobile testata de la Repubblica e per la firma di quel bravo giornalista “autonomo e ribelle” che è Curzio Maltese, si legge che…..
“….ha fatto pochissimo scandalo, dati i tempi, la notizia che Rai e Mediaset e Telecom sarebbero alleate nel progetto di creare da giugno una piattaforma su satellite alternativa alla Sky di Murdoch”. (la Repubblica by Curzio Maltese)
E che dire del silenzio che ha accompagnato il fatto ormai acquisito……
“….. che il Gruppo L’Espresso e il Gruppo Rizzoli Corriere della Sera, hanno siglato un accordo ai fini di costituire un consorzio per la gestione “ottimale” della pubblicità, nell’ambito delle piattaforme multimediali che si vanno edificando, e che siamo ben lungi dal veder dispiegare tutte le loro devastanti e/o straordinarie potenzialità!” (Democrazialegalità by Vittorio Melandri)
Non posso davvero pensare che Curzio Maltese sia incapace di cogliere le assonanze fra i due eventi, e mi ostino a credere che il legame fra essi e la sopraffazione dell’uomo sull’uomo, sia molto più stretta di quanto lo si voglia riconoscere.
Ed ancora, solo apparentemente saltando di palo in frasca …….
In queste ore, l’osceno rappresentato dinnanzi alla clinica di Udine dove è stata portata Eluana Englaro, “osceno” tanto più messo in “scena” (e l’osceno in scena, non è in questo caso un ossimoro) da fedeli oranti e convinti di testimoniare niente meno che la parola di Dio, ci pone dinnanzi a quella lugubre realtà per cui che per dirla con le parole del cattolico Ignazio Marino si dovrebbe…..
“….non imporre mai nulla. È proprio questo il difficilissimo esercizio di equilibrio che il medico (e tutti noi insieme al medico: nota mia) è chiamato a fare: agire secondo scienza e secondo la propria coscienza ma senza mai trascurare le convinzioni di chi gli sta di fronte e la sua visione della vita, che non sempre corrisponde alla nostra.” …….
……. ed invece l’unica cosa che sembra sempre più valere in questo mondo di “merda sempre più di merda”, è la volontà di imporre agli altri la propria.
Vittorio Melandri
P.S.
Non lo avevo presente, e a chi come me ieri, non lo avesse ancora presente oggi, segnalo l’Art. 32 della nostra ancora troppo disattesa Costituzione.
Art. 32.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
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