Dal 20 gennaio 2009 - anno secondo della crisi economico finanziaria che chiede a tutti sacrifici pesanti - il Comune di Milano ha un nuovo direttore generale. La sua delibera di nomina (82/2009, del 16 gennaio scorso) spiega che costerà al bilancio comunale 391.890 euro l'anno. Il suo stipendio lordo ammonta invece a 250mila euro lordi più una componente variabile, legata al risultato, di 39mila euro l'anno.
Si tratta del dottor Giuseppe Sala che prende il posto lasciato vacante dal dimissionario Gianpietro Borghini (ex sindaco di Milano, consigliere regionale di Forza Italia, dimessosi nell'agosto scorso da direttore generale dopo essere stato candidato al Comune e non eletto nella lista del Sindaco Letizia Moratti nel 2006). Borghini era nell'occhio del ciclone per il suo doppio incarico e la sua posizione figurava fra quelle sotto esame della magistratura contabile perchè contemporaneamente incassava lo stipendio di consigliere regionale e i 279.540 euro lordi l'anno garantiti dal Comune di Milano. Dopo le sue dimissioni è stato prontamente nominato (nel luglio 2008) vicepresidente della Sacbo, la società che gestisce l'aereoporto di Bergamo, della quale era già stato vicepresidente dal 2000 al 2006. Nel consiglio di amministrazione di Sacbo sedevano, sempre a luglio 2006, almeno altri due esponenti di Forza Italia, i consiglieri comunali di Milano Aldo Brandirali e Francesco Triscari.
Le virtù politiche di Borghini erano note, quelle di Sala non lo sono. Speriamo che il suo impegno valga il denaro attribuitogli dal nostro sindaco. Il precedente direttore generale non ha lasciato grande traccia di sè.
Maurizio Baruffi
Capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino
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