Riporto, qui sotto, la lettera che gli insegnanti di religione cattolica della Diocesi di Milano diffondono
(Copia della lettera di presentazione dell’IRC agli alunni stranieri in lingua italiana e nelle seguenti lingue: inglese, francese, spagnolo, albanese, arabo, cinese, portoghese, romeno, russo, le potrete trovare anche sul sito: www.chiesadimilano.it/irc )
in questi giorni nelle varie scuole per invitare gli studenti stranieri, e le famiglie di immigrati con bambini piccoli, ad avvalersi dell'IRC (Insegnamento della Religione Cattolica) prevista nella scuola pubblica a causa del Concordato.
La sinistra ha sempre sottovalutato o ripiegato dall'esame critico di questi aspetti, salvo poi ritrovarsi problemi giganteschi con cui non saper che pesci pigliare. In questo caso la laicità della scuola pubblica va letteralmente a farsi benedire, e quando i buoi sono scappati.... .
In questo testo grondante di paternalismo e dal tipico linguaggio curiale si comincia a far capire che in Italia tutti sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri. Al punto che costoro (gli insegnanti cattolici) sono in grado di far conoscere agli studenti non solo la religione cattolica ma anche la religione degli altri (forse anche quella dei loro stessi genitori!). E tutto questo, per la presunta volontà di favorire la loro integrazione nella nostra società.
Nel testo successivo alla lettera, trovate una parte dell'intervista al responsabile diocesano dell'IRC, don Michele Di Tolve, su questi temi. Qui si troverà delineato "apertis verbis" l'esatto orizzonte in cui si colloca l'azione della Chiesa cattolica nei confronti della popolazione infantile e giovanile attraverso l'impiego dello strumento "costituzionale" IRC: dal severo richiamo alla coerenza e all'impegno dei giovani cattolici nella scuola, alla pretesca recriminazione per l'assenza di alternativa all'IRC (..perché i ragazzi ne hanno diritto!), per non parlare dell'attacco al laicismo disperante e dell'integralità promessa nella formazione dell'insegnante di religione cattolica del futuro.
(l'intervista è rintracciabile nel sito della Diocesi: www.chiesadimilano.it/or4/or? id=ADMIesy.main.index&oid=52059&woid=1677766 )
Per organizzare una risposta laica e democratica a queste situazioni che, oltretutto, assorbono notevoli risorse finanziarie dalle casse pubbliche (vedi le notizie di questi giorni relativamente all'assunzione da parte del Comune di Milano di 46 insegnanti di religione per le scuole materne(!), proporrei che le organizzazioni de La Sinistra comincino a collaborare con le varie Consulte laiche cittadine.
Per quanto riguarda Milano segnalo il recapito della neonata Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni:
Samuele Bernardini, coordinatore, Via Francesco Sforza 12/a, 20122 Milano
s.bernardini@claudiana.it ; fax 02.76.02.15.18; cell. 3409210781
Credo che sia urgente occuparsene.
saluti
Gigi Ranzani
PER TE CHE VIENI DA UN PAESE STRANIERO
CIAO! Benvenuta, benvenuto in Italia e nella nostra scuola italiana,
Forse sei un po’ a disagio in Italia, non conosci le persone, la lingua o non capisci alcuni atteggiamenti o modi di vivere, ma vedrai che ti troverai bene. Noi italiani, si dice, siamo brava gente,come tutti abbiamo i nostri difetti…Ci piacerebbe che tu ti sentissi a casa. Ora questa è la tua casa. Per stare bene è bello conoscere le persone , la loro storia , la loro cultura , le tradizioni , la religione. L’Italia è un Paese che ha una storia che viene da lontano. Stando qui la imparerai anche tu, come quando noi andiamo al tuo Paese. La nostra storia è stata profondamente segnata, da quasi 2000 anni, dalla religione cristiana cattolica: ti basti pensare alle molte chiese che vedi dappertutto, a monumenti come il Duomo di Milano o S. Pietro a Roma, ai quadri di artisti famosi con scene della Bibbia, della vita di Gesù e di sua madre Maria, di Santi come Francesco d’Assisi o Giovanni Bosco o padre Pio; se leggi qualche giornale o accendi la TV senti spesso parlare o discutere di Papa, Vescovi, preti, di incontri religiosi per ragazzi o di quelli con capi di altre Religioni o di altre Chiese cristiane. Sì, perché anche in Italia non ci sono solo i cristiani cattolici, ma cristiani di altre confessioni: ortodossi, luterani, valdesi, evangelici. Ci sono anche persone che seguono altre religioni: ebrei, musulmani, buddisti, hindù, e così via, ognuno con la sua storia e i suoi testi sacri, le sue tradizioni e le sue feste. Nella scuola italiana c’è una disciplina, un sapere scolastico, chiamato “Insegnamento della religione cattolica” (o IRC): esso può aiutarti proprio a conoscere soprattutto questa religione, la Bibbia, il pensiero e la storia della Chiesa, ma anche altre religioni. Se tu ritieni giusto e utile parteciparvi lo puoi fare e sarai ben accolto. Non sei obbligato, tanto meno a diventare cristiano! Si tratta infatti di un corso che vuol arricchire le tue conoscenze e portarti a comprendere sempre meglio la tua religione personale e quella del Paese che ti accoglie. Questo corso può aiutarti anche ad affrontare tanti problemi tuoi e del mondo: il mistero della vita e la morte, guerra e pace, amicizia e amore, razzismo e tolleranza, persona e comunità, libertà e leggi…Sono certo che tante volte ti sarai chiesto: “ Da dove vengo io e gli altri? Perché sono nato? Come sarà il mio futuro? Come mai alcune persone cercano il dialogo e l’incontro e altre vogliono la divisione e la discordia? Perché ci sono delle persone buone e altre egoiste ? Che senso ha la mia vita? Che posto avrò nel modo? Che io ci sia o non ci sia, cambia il futuro dell’umanità? Quanto vale una persona? Quanto valgo io ? ”. Queste sono domande che tutti si pongono, se trovi la risposta a queste domande la tua vita diventa una vita bella, buona e piena di serenità. Con l’Insegnante di Religione puoi discutere dei problemi che riguardano la tua crescita e scoprire che proprio tutta la cultura e quindi anche quella religiosa , è un valido aiuto per cercare le risposta alle necessità della vita quotidiana. Anche quando non hai voglia di studiare è bello sapere che tutti i professori e quindi anche quello di Religione sono lì per aiutarti. Di tutto ciò puoi parlare con i tuoi genitori, con i compagni di scuola, con qualche insegnante, in particolare con l’insegnante di religione della tua scuola.
Ti aspetto, con amicizia
L’insegnante di religione
Parti finali dell'intervista a don Di Tolve
Ma chi frequenta già la parrocchia deve scegliere l’ora di religione oppure può farne a meno?
Tutt’altro. A maggior ragione deve sceglierla. È davvero una contraddizione non fare religione a scuola da parte di un ragazzo che frequenta la comunità cristiana, che vive l’animazione in oratorio, che è educatore. Non potranno essere veri testimoni se innanzitutto non vivono anche nella scuola una presenza significativa dentro il dibattito culturale, interculturale, interreligioso e interdisciplinare che permette proprio l’Irc.
Eppure rimane ancora aperta la questione dell’alternativa all’Irc...
Mi sembra giusto che ci sia la possibilità di scelta. Sono due i problemi: primo, che per mancanza di fondi - e le istituzioni devono decidersi a rispettare fino in fondo la normativa - non è stata mai veramente pensata una vera alternativa. C’è in pochissime scuole, ma è importante farla, perché i ragazzi ne hanno diritto. Non si può dire che non ci sono le risorse: gli studenti sono il centro della scuola e le risorse vanno messe a loro servizio. Oppure c’è lo studio assistito o quello individuale.
E il secondo problema?
È grave, perché è l’ora del nulla. Questo è il vero cancro della scuola, perché un ragazzo così percepisce che sui banchi bisogna starci il meno possibile. È un danno per la scuola, non per l’Irc: entrare un’ora dopo, uscire un’ora prima o peggio durante l’orario della giornata. Sto facendo fare una ricerca: vogliamo capire qual è il livello delle assenze soprattutto nella secondaria e nelle superiori.
Altra questione, gli stranieri...
È importante dire alle famiglie straniere che l’Irc non conduce a credere in una fede, ha un profilo culturale. Proprio i ragazzi stranieri di altre religioni facendo l’Irc possono integrarsi meglio. Per esempio, il 97% di Sesto San Giovanni fa religione cattolica: gli insegnanti con i dirigenti hanno fatto capire ai genitori che non è un’ora confessionale, che non vuole convertire nessuno, ma un insegnamento con un profilo culturale.
E' costante la scelta?
Secondo noi c’è una sostanziale tenuta. A volte riscontriamo attacchi sconsiderati verso l’Irc. Eppure è l’unica disciplina che in questi anni ha tenuto il passo per intercettare i bisogni dei ragazzi, ha obiettivi specifici di apprendimento totalmente inserita nelle finalità della scuola. Addirittura lo Stato ha riconosciuto agli insegnanti di religione un ruolo ben preciso. Eppure notiamo attacchi inutili che a volte sfiancano molti adolescenti che si sentono disorientati. Ma che male può fare questo tipo di attività per ragazzi che vogliono capire, conoscere, scoprire?.
Un approccio laicista che avanza?
Infatti, inviterei tutti quegli adulti che invocano una laicità che in realtà è laicismo, invece a lavorare tutti insieme, perché il vero problema è salvare i ragazzi dalla deriva, dalla disperazione.
Per far questo è necessaria anche un’alta qualità degli insegnanti...
Certo, avere senz’altro insegnanti preparati e all’altezza del compito. La diocesi di Milano ha fatto una scelta forte di formazione integrale degli insegnanti di religione, ma la offriremo anche a tutti gli altri docenti.
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