lunedì 3 gennaio 2022

Franco Astengo: La malattia del Pd

LA MALATTIA DEL PD di Franco Astengo La "malattia"del PD risale al momento dello scioglimento del PCI avvenuta semplicemente all'insegna dello "sblocco del sistema politico" e della prevalenza dell'idea di governabilità su quella della rappresentanza politica. Nasce da lì tutto il resto: l'abbraccio al liberismo, il maggioritario, l'idea non realizzata del semi - presidenzialismo, la partecipazione alle guerre fino al determinare l'assetto di un partito "scalabile" e "contendibile" perché privo di spina dorsale dal punto di vista ideologico e progettuale. Un partito ormai per la gran parte composto semplicemente da correnti e cordate elettorali. Verificheremo adesso la tenuta del PD sul piano costituzionale nel momento in cui sta profilandosi una quasi definitiva torsione presidenzialista in un quadro di completo svuotamento dell'istituto parlamentare . Svuotamento di cui è responsabile che si è proclamato "né di destra, né di sinistra", con i cui resti si intende formare una alleanza genericamente definita "progressista". Un dato di tenuta su questo piano ci dirà se potrà essere ancora possibile pensare a un PD soggetto di una alleanza democratica e progressista, fermo restando la necessità di ben altra caratura per una adeguata soggettività politica di sinistra. Servirebbe un'analisi seria sulle ragioni della sparizione politica e istituzionale della sinistra in Italia: ragioni non riconducibili semplicisticamente alla caduta del muro di Berlino o a Tangentopoli, con responsabilità ben evidenti anche da parte di chi ha cercato di tenere in piedi insegne che avrebbero avuto bisogno per affermarsi di ben altro spessore dal punto di vista dei riferimenti storici e politici che non l'oscillazione tra movimentismo e governo. Rimane tutto intero il tema della presenza della sinistra in Italia : presenza che potrebbe essere ancora possibile partendo dalla necessità di far comprendere come risulti necessario spezzare il filo dell'individualismo e riprendere a pensare a una "società dell'uguaglianza", Uguaglianza nella sobrietà dei consumi collettivi e individuali, uguaglianza nella limitazione del profitto e dello sfruttamento egoistico, uguaglianza nella richiesta di diritti sociali, civili, umani.

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