martedì 5 gennaio 2016

Emanuele Macaluso: I primati della ferrari e quelli di renzi

I PRIMATI DELLA FERRARI E QUELLI DI RENZI. UNA SPOCCHIA CHE ISOLA E NON FA VEDERE LE COSE emanuele macaluso Gli egocentrici, le persone che contano solo su se stesse e diffidano di tutti, se non di coloro che gli danno sempre ragione e sono pronti a tutti i servizi anche per trarne profitto, non si accorgono mai di quel che succede nel mondo in cui vivono. Se queste persone governano un Paese, pensano che il loro modo di governare sia l’unico possibile, e chi dissente o propone un’altra linea politica e un altro modo di governare è tacciato di disfattismo. Sono queste le persone che non si accorgono quando la loro parabola politica è in caduta, e proprio per questo accentuano la diffidenza e menano fendenti a destra e a manca. È questo che sta succedendo al Presidente del Consiglio del nostro Paese, che è anche segretario del PD. Oggi, L’Unità, che è un bollettino anche fotografico del Presidente-segretario, ha confermato questo mio giudizio. Come è noto, ieri Renzi è stato a Milano, a Piazza Affari, per partecipare insieme a Marchionne e alla famiglia Agnelli, alla manifestazione che solennizzava la quotazione in borsa della Ferrari. Per l’occasione, il Presidente ha fatto un discorso che leggo su L’Unità, in un resoconto firmato da Natalia Lombardo, che inizia con queste parole: “L’Italia c’è”. E già, c’è sempre stata… E aggiunge che il nostro Paese “non deve avere paura, perché il nostro grande alleato è la globalizzazione, e quando ci mettiamo in pista siamo i più bravi del mondo”. Proprio così: del mondo, signore e signori! L’Unità sottolinea in un box scritto in rosso questa frase presidenziale: “Abbiamo avuto tre anni di recessione sconosciuti agli altri paesi. Cresceremo ancora di più”. Una recessione sconosciuta agli altri paesi? E la Grecia, la Spagna, il Portogallo, e anche la Francia, non hanno subito una recessione, e alcuni anche più pesante della nostra? Renzi ha poi ricordato la parabola del PIL: “-2,3 Monti, -1,9 Letta e con me -0,4 l’anno scorso. Quest’anno siamo cresciuti dello 0,8 e nel 2016 faremo il doppio”. Non è questa l’occasione per parlare dei governi Monti e Letta. Ma quali erano le condizioni dell’Italia nel 2011, con l’Europa che inviava un’ingiunzione a Berlusconi che scappava? E Letta non recuperò in condizioni ancora difficili? E non c’è stata nel mondo, in Europa (vedi Grecia, Spagna e Portogallo), un’inversione di tendenza nella crisi? Io non sono tra coloro che vedono in Renzi il nemico da abbattere subito per risollevare l’Italia e salvare la democrazia. Le cose sono molto più complesse. Ma Renzi, per i motivi che ho cercato di elencare all’inizio di questa nota, non si accorge che proprio questa spocchia, che mostra non solo nel nostro Paese, ma in Europa, lo rende a volte ridicolo e altre intollerabile, al punto che oggi è sempre più isolato. E non se ne accorge. Tuttavia, penso che questo Presidente resterà ancora in sella, perché non si vedono alternative, né a destra né a sinistra, e nel PD c’è solo mugugno. Questo 2016 si apre quindi con molte incognite politiche, nazionali e internazionali. Ne parleremo ancora.

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