mercoledì 14 gennaio 2015

Pierpaolo Pecchiari: Petizione a favore di Syriza

Ho firmato questa petizione - come anche molti altri, ben più di autorevoli di me, tra i quali compagni che stimo come Lanfranco Turci, Francesco Somaini, Mauro Beschi, Felice Carlo Besostri - per svariate ragioni. Una fra tutte: perché la penso esattamente come Arnaud Montebourg e Aurélie Filippetti. Vi chiederete cosa c'entrino con le elezioni greche di fine Gennaio due ex ministri del governo Valls, che cadde ad Agosto dell'anno scorso. E' presto detto. Arnaud Montebourg, già ministro dell' Economia nel primo governo Valls si prese la responsabilità, con dichiarazioni fortemente critiche nei confronti delle politiche europee, di far uscire la sinistra del PS francese dalla compagine governativa e di determinare una crisi di governo. La critica di Montebourg è la stessa che qualunque socialista avanza a quelle politiche austeritarie che stanno distruggendo il tessuto sociale dei nostri paesi e annichilendo le basi dei nostri sistemi produttivi. Aurélie Filippetti, ministro della Cultura nello stesso governo, si dimise con una lettera aperta che chiunque di noi dovrebbe leggere e mandare a memoria, perché esprime come meglio non si potrebbe il contrasto tra la coerenza con i propri ideali e valori, e la necessità di ispirare l'azione di governo a realismo e pragmatismo. Quando il richiamo al realismo e al pragmatismo, però, supera ogni decenza, e si rivela il pretesto per buttare a mare ideali e valori, allora è giusto dire basta; e, come Aurélie Filippetti, rifiutarsi di stare al gioco. Perché non è giusto che, in nome della congiuntura e delle compatibilità, si accetti ci venga chiesto o, peggio, si chieda a noi stessi di "vergognarsi di essere di sinistra". Di certo non rinnego l'appartenenza alla mia famiglia politica, né penso che i socialisti europei possano assicurarsi una facile redenzione unendosi a quanti plaudono a Alexis Tsipras e al successo del suo movimento. E so bene che, almeno a parole, i partiti del socialismo europeo sono su posizioni decisamente avanzate. Così come lo sono le fondazioni, i think-tank, i centri studi e le riviste di approfondimento teorico che fanno capo a questo mondo. Tuttavia qualcosa non va. Tanto avanzate e coraggiose sono le elaborazioni degli intellettuali (basta leggersi il Social Europe Journal, o seguire la Progressive Economy Initiative), quanto timorose e imbelli l'azione di governo a livello nazionale e l'azione politica a livello europeo. Questa contraddizione deve essere affrontata e risolta. Una vittoria di Syriza in Grecia consentirebbe di rimettere la situazione in movimento, e di aprire una fase di profonda revisione critica, sia del processo di costruzione europea, sia del modo in cui le forze della famiglia socialista hanno saputo (o meglio, non hanno saputo) gestirlo. Aggiungo qui che ieri sera ho potuto conoscere e scambiare quattro chiacchiere con Argyrios Argiris Panagopoulos, rappresentante di Syriza in Italia, Spagna e Portogallo. La mia impressione è che Agryrios sia - anche se dubito si definisca così - un socialista di sinistra, che deve affrontare i problemi enormi di un Paese messo in ginocchio prima dalla corruzione e dall'insipienza della sua classe politica, poi dalle scellerate imposizioni delle trojka. Mi ha spiegato che Syriza ha ben chiara quale potrebbe essere la portata delle elezioni greche per l'Europa, e che per questo oggi cerca l'appoggio non già delle forze della sinistra radicale, ma dei partiti che fanno capo al PSE e ai Verdi Europei. Forze di governo, perché Syriza quello vuole essere. Un appoggio che non possiamo negare. Perché non possiamo vergognarci di essere di sinistra. Chi volesse sottoscrivere questa petizione può farlo a questo link: https://www.change.org/p/elettori-e-movimenti-della-sinistra-progressista-e-socialista-sostegno-alle-posizioni-di-syriza-e-della-sinistra-greca?recruiter=84801512&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive Pierpaolo Pecchiari

2 commenti:

peppe ha detto...

aggiungo: sono totalmente d'accordo con Pierpaolo su Montembourg e la Filippetti. Il nostro ideale è creare il socialismo democratico del XXI SEcolo. E rifondare il socialismo europeo. Nulla a che vedere con Chavez o con Luciana Castellina

pierpaolo ha detto...

Infatti nessuno sta dicendo che la vittoria di Tsipras deve innescare un processo che porti anche in Italia alla formazione di un soggetto politico simile.
Quello che a me preme è che la vittoria di Syriza in Grecia costringa i socialisti europei a confrontarsi con il totale fallimento delle politiche austeritarie, e con l'inutilità di risposte - come il piano Juncker - che sembrano solo pannicelli caldi.
O l'Europa inizia un percorso velocissimo verso la costituzione di uno Stato autenticamente federale, o l'Unione è destinata a dissolversi, perchè così com'è non serve a niente e a nessuno, certo non ai popoli europei.

Pierpaolo Pecchiari