domenica 18 maggio 2014

PERCHE’ LA SINISTRA: IL POPULISMO NELLA REALTA’ POLITICA ITALIANA: UNA NECESSARIA RIFLESSIONE SUL PIANO TEORICO di Franco Astengo

PERCHE’ LA SINISTRA: IL POPULISMO NELLA REALTA’ POLITICA ITALIANA: UNA NECESSARIA RIFLESSIONE SUL PIANO TEORICO di Franco Astengo

6 commenti:

roel ha detto...

Dopo che "i buoi sono scappati", ho l'impressione che il "grido d'allarme" servirà a ben poco.Sarà che le vicende umane sono legate ineluttabilmente "all'eterno ritorno"'? Certo è che non uno ma diversi "gridi di allarme" andavano lanciati nel corso dell'ultimo trentennio, durante il quale la Repubblica veniva saccheggiata sistematicamente e la democrazia scivolava nel baratro dell'ocoklatia. La perdita di credibilità della politica e delle istituzioni si è via via accresciuta nei periodi della partitocrazia che ha imperversato producento fenomeni distorsivi e la sistematica violazione delle regole a danno della maggioranza dei cittadini: privilegi, caste, supercaste, parentopoli, clientelismo, pensioni d'oro, vitalizi, sperpero di denaro pubblico, intere regioni sotto il controllo delle mafie, zone grigie, arricchimenti facili, intere generazioni emarginate, senza lavoro e private della loro dignità ( come ha ribadito anche l'attuale papa), il 50% della ricchezza in mano al 10%, 500 pensionati con 20.000Eu netti al mese( lo ha ricordato il giornalista Passerini in una pubblica trasmissione). Gli stessi sforzi riformatori dell'attuale governo subiscono la beffa delle recenti liquidazioni milionarie (8milioni, 7milioni, 6milioni,ecc.,ecc.) a fronte del 50% di pensionati con trattamento al di sotto di Eu.

Anche gli ultimi provvedimenti giudiziari sono un'ulteriore prova di quanto avviene nei meandri della politica che si ritiene "non populista" (!!!!). Le centinaia di lusi, di trota, di batman, ecc., introdotti nei gangli vitali delle istituzioni, nonchè i frigerio e i greganti, rappresentano la punta dell'iceberg. Sarà possibile stanarli e liberarsene, senza che vi sia la volontà politica di cambiare registro e modalità operative, a partire da una riforma radiicale anche degli attuali assetti regionali ove alcuni "mammasantissima" della politica e del politichese, come in parlamento, occupano le poltrone da oltre un ventennio e sono diventati inamovibili con la pratica del "do ut des" e delle cordate di reciproco sostegno?.Penso che "sic stantibus", "populismo" e astensionismo domineranno la scena in occasione della imminente consultazione elettorale. Si dice che "chi vivrà vedrà".


Un saluto, Roel..

alberto ha detto...

Leggo sempre con interesse le riflessioni di Astengo anche se non sempre le condivido, ma tendo a non commentarle rispettandolo la rigorosità di fondo. oggi la commento perchè mettere sullo stesso piano di pericoloso populismo Renzi con grillo e Berlusconi mi sembra francamente sbagliato e rischia di essere esso stesso un atteggiamento populista. Alle spalle dei tre vi sono partiti, e procedura di nomina dei loro dirigenti completamente diverse e “imparagonabili” . Partiti solo padronali due e partito popolare, non populista l’altro. Non tenere conto di questo mi sembra oggi, ad una settimana da un importante tornata elettorale, mi sembra non corretto.
Grazie per l’attenzione.

luciano ha detto...

Caro Alberto Ferrari,

mi permetto di segnalarti questo articolo di Nadia Urbinati sull'ultimo
numero di Italianieuropei:

http://www.italianieuropei.it/it/italianieuropei-3-2014/item/3343-da-iscritt
i-a-contribuenti-ovvero-lideologia-e-la-pratica-dellantipartito.html

Parla di "tre casi, quelli di Berlusconi, di Grillo, di Renzi, molto diversi
tra loro, ma con in comune quel che li ha resi così dirompenti e
inarrestabili: la rivolta contro il partito politico".

Sicuramente sono tre partiti diversi e sono tre forme diverse di populismo
(che sia populista il Renzi che disprezza i sindacati, svillaneggia il
Senato e tratta qualunque voce dissenziente come resistenza conservatrice o
mossa da interessi biechi mi pare evidente ...).

Non sono però "imparagonabili". Purtroppo.



Luciano Belli Paci

franco ha detto...

Ringrazio per la gentilezza dell'interlocuzione che del resto rappresenta una costante nello stile del blog, rimasto uno dei pochi luoghi politici nei quali si può discutere con serenità e anche con una certa competenza. Ricordo però sommessamwnte ad Alberto che il PD, almeno a mio giudizio, si è trasformato profondamente nel corso degli ultimi anni attraverso il meccanismo dell'individualismo competititvo introdotto dalla primarie e che ritengo Renzi davvero un populista: se pensiamo all'inganno con il quale è approdato alla Presidenza del Consiglio, attraveso appunto primarie che avrebbero dovuto essere destinate a eleggere il segretario del PD. A riprova di questo tipo di negativo atteggiamento, che giustifica credo il mio severissimo giudizio, esiste un altro elemento: Renzi si accorda con Berlusconi per un progetto di legge elettorale che prevede lo sbarramento dell'8%. Una percentuale che richiederebbe, in condizioni normali (30 milioni di voti validi) una cifra assoluta di suffragi superiore a quella da lui ricevuta per vincere proprio le primarie. Inoltre il continuo richiamo nazionalista e il disprezzo per i competitori così palese e evidente ne fanno un personaggio davvero pericoloso, interprete assoluto dell'accondiscendenza, a fini di potere, delle peggiori pulsioni della "folla". Difatti la campagna elettorale appare davvero di basso livello, gli analisti stanno prendendo in considerazione l'idea di un 50% di partecipazione e la lista Tsipras viene considerata a rischio perchè il voto che richiama appare "troppo politico". Ancora grazie per l'attenzione Franco Astengo

claudio ha detto...

scusa se ti faccio rilevare una contraddizione nel tuo ragionamento: la campagna elettorale è di basso livello, e questo fa sì che il voto “troppo politico” si astiene? sono così pochi in Italia quelli che si appassionano di politica, e sono così stupidini da astenersi quando il salotto non gli piace? Quanto a renzi, lo statuto del PD prevede che il segretario sia il candidato premier del partito: anche veltroni, appena eletto segretario non ha detto che voleva il posto di Prodi, ma dopo un po’ lo ha reclamato

franco ha detto...

Difatti: è il sistema delle primarie che non va bene perchè, oltre a ridurre la politica all'individualismo competitivo, provoca di questi guai per la democrazia. Grazie per l'attenzione Franco Astengo