lunedì 11 febbraio 2013

Claudio Bellavita: Il PSI a Torino non c'era...

... e non lo ha rilevato nessuno, neanche i diretti interessati a partire da Nencini, ancora grato per l'elargizione di qualche posto in parlamento, concessi magnanimemente, superando anche il fatto che tra gli amici personali di Nencini non ci fosse neanche una donna, mentre giustamente Bersani si vanta che il prossimo gruppo parlamentare avrà il 40% di presenza femminile. D'altra parte il meeting del PSE di Torino viene dopo quello di Parigi e prima di quello di Lipsia, dove nessuno si è ricordato (neanche Nencini) che il PSI è l'unico membro italiano a pieno titolo del PSE. Per i vinti della storia non c'è compassione, al massimo un po' di ridicolo, che si registra intorno ai mugugni dell'ala ex popolare del PD, quelli che non han seguito Binetti e Calgaro nell'UDC, dove spariranno anche loro. Giornaletti di pettegolezzi locali registrano un certo disappunto di Gariglio, ma quando non hai voti congressuali, o salti dalla finestra o mangi la minestra: in Piemonte 1 costituita da un senatore e una deputata, che sono tali non perchè ex popolari , ma perchè stanno con Renzi, che se mai è un ex rutelliano. Il concetto è che siamo nel secolo veloce e le cose cambiano in fretta: cosa sei stato ieri non conta più domani, puoi sempre scegliere di unirti agli storici neoborbonici che rimpiangono il regno delle Due Sicilie a spese delle competenti regioni. In ogni modo trovo politicamente più rilevante, rispetto alla scomparsa delle ultime tracce del PSI, il fatto che sia già esaurito il compromesso raggiunto con Veltroni, che il PD stava fuori dal PSE ma faceva parte di un gruppo parlamentare unico: non ci vorrà molto tempo per far votare dal prossimo congresso l'adesione piena del PD al PSE, e dopo queste tre grandi manifestazioni europee nessuno potrà politicamente dire qualcosa di fronte a una conseguenza ovvia; si sentirà, forse, solo un mugugno e un sospiro...

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