martedì 27 novembre 2012

Vittorio Melandri: Socialismo, parola antica della politica moderna

Due visioni del presente, una pessimistico-realista, l’altra ottimistica e speranzosa Senza maligna avversione, ma solo con tanta partecipe compassione e malinconia, i peana che in queste ore si levano a celebrare i tre milioni e passa di cittadini che hanno segnato il passaggio dal partito di D’Alema e Veltroni, Marini e Rutelli, a quello di Bersani e Renzi, Fioroni e Franceschini, mi suggeriscono di paragonare quei tre milioni, ai ventimila migranti abbarbicati allo scafo della Vlora, che sbarcati a Bari l’8 agosto del 1991 credevano di essere …… arrivati. Leggendo il pezzo che Alberto Statera dedica, su la Repubblica di oggi 27 novembre, all’uscita del libro intervista di Massimo Mucchetti a Cesare Geronzi, mi sono trovato a scorgere un ritratto quanto mai lucido ed efficace del “mare” nel quale ci troviamo ancora tutti a navigare, noi cittadini italiani, ed ovviamente anche quelli di noi che vorrebbero essere, oltre che sentirsi, cittadini europei e del mondo. Sia quelli che come me, pensano che siamo ancora in mare aperto, sia quelli che si illudono che scegliendo domenica Bersani (consigliato da Paola De Micheli sic…), o Renzi (consigliato da Roberto Reggi ri-sic….), si possa sbarcare a ….. terra. Parafraso un poco e ne ricavo la descrizione di un mare fatto delle….. «…infinite magagne della Prima e della Seconda Repubblica, segnato ad un tempo dalle onde della politica e dell’alta finanza, che si susseguono alle bonacce e financo alle morte gore delle banche e degli incesti societari; un mare dove scorrono sinuose le correnti dei miliardi e del sottogoverno, sia quelle calde dei conflitti d’interesse e delle grassazioni, e delle massonerie, sia le correnti gelide degli intrighi di Santa Romana Chiesa. Un mare reso ancor più insidioso da quegli iceberg semisommersi che si chiamano centri di potere della finanza, e da dove è quasi impossibile scorgere una costa amica che assomigli anche alla lontana ad una politica industriale, un mare nel quale si incontrano invece sirene dal canto ammaliatore e perfidamente infido, l’alta burocrazia e quegli apparati, compresi gli alti gradi delle forze armate e dei servizi, custodi di legami e solidarietà trasversali, che danno accesso alla politica e l’accademia, e attraverso le “colonne d’Ercole”, alle ampie relazioni che consentono di navigare anche nell’oceano che si estende, apparentemente infinito, “di là da questo”.» Poiché mi si accusa di essere solo critico-depresso, dopo aver citato il “caso Vlora”, espongo una visione più dolce di quanto emerso in queste ultime ore. Ho sentito Pierluigi Bersani da Fabio Fazio fare una affermazione invero impegnativa. Bersani ha riconosciuto che…… SOCIALISMO È la parola più antica della politica moderna. Parola che, anche ad onta di troppi socialisti alla Frattini (giusto per fare un nome ed intendersi) coincide da sempre con un’altra parola antica della politica moderna. SINISTRA Entrambe sono parole inscindibili dalla triade….. LIBERTÀ UGUAGLIANZA FRATERNITÀ Che a loro volta, si possono declinare solo in continuità, anzi in assoluta assenza di soluzione di continuità, con la parola LAICITÀ Tutto il resto, come l’intendenza, viene dopo, anche le più legittime ed oneste “frazioni” comuniste, in libera uscita dalla dittatura del proletariato, e quelle popolari, in libera uscita dalle parrocchie. vittorio melandri

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