lunedì 2 febbraio 2009

Segnalazione: petizione per la INNSE

GIU' LE MANI DALL'OFFICINA, L'OFFICINA NON SI TOCCA.
Questo è il nono mese di lotta che come operai e impiegati della INNSE stiamo affrontando, il nostro obiettivo è la difesa del posto di lavoro, la continuità produttiva, il rifiuto della chiusura della fabbrica.
Stiamo facendo in modo che il padrone Genta non si impossessi del macchinario, abbiamo dovuto resistere con un presidio continuo davanti alle portinerie al suo tentativo di entrare e di svuotare l’officina e di vendere i macchinari al miglior offerente.
Questa battaglia non riguarda solo noi, ma tutti quelli che credono che questa forma di resistenza operaia possa essere un possibile punto di partenza per lottare contro i licenziamenti, in una crisi che ne produce migliaia al giorno.
Una battaglia che riguarda tutti quelli credono che la città di Milano non possa finire in mano a speculatori di ogni tipo, immobiliaristi sull’orlo del fallimento, speculatori finanziari bancarottieri di ogni ordine e grado che chiudono le fabbriche senza nessuna opposizione sociale.
Non solo vi chiediamo di firmare questo appello di solidarietà, ma anche di partecipare attivamente ai presidi per impedire a Genta di smantellare una fabbrica che fa parte della storia industriale di Milano.
Raccogliamo per questo le firme di chiunque voglia aderire all’appello.

Milano, 27 gennaio 2009
La R.S.U, gli operai e gli impiegati della INNSE


l'indirizzo per firmare on-line l'appello della INNSE:

http://www.petitiononline.com/INNSE/petition.html

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cari compagni,

sono una nuova entrata e leggo, tempo permettendo, sempre con grande piacere le vostre e il blog.

Appena vincerò il sacro timore mi presenterò a voi più adeguatamente. Per il momento vi segnalo che arrivo dalla sinistra radicale (RC) che non mi rappresenta più.

Ho firmato l’appello dei lavoratori INNSE. Credo, purtroppo, che sarà la prima di una delle tante richieste che ci perverranno nel prossimo futuro.

Con vent’anni di meno andrei a picchettare con loro

un caloroso rosso saluto.



Carla frigieri