lunedì 2 febbraio 2009

Pino Petruzzelli: dopo il giorno della memoria

dal sito Chiare lettere


Dopo il Giorno della Memoria
giovedì 29 gennaio 2009, 10.50.00

di Pino Petruzzelli*

500.000 esseri umani di etnia rom e sinta sono stati uccisi durante il nazismo e il fascismo, ma inspiegabilmente questo dato è scomparso dalle nostre scuole. Mi chiedo se è forse a questa dimenticanza che si riferiscono tutti quegli italiani che vorrebbero rimettere mano, riscrivere i testi scolastici di storia.

Sì, certamente il revisionismo storico tende a ricucire questa dimenticanza.

500.000 rom e sinti uccisi durante il nazismo e il fascismo, sono stati dimenticati dalla legge n. 211 del 20 luglio 2000: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, - Giorno della Memoria - al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio…”.

E’ assai curioso che di 12.000.000 di morti se ne ricordi solo una parte. Non sono mica categorie sindacali da difendere. Se non sbaglio erano i nazisti a dividere e a selezionare.

Sì, certamente chi ha trascritto la legge deve aver dimenticato qualche riga nella penna.

Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria” deve aver saltato qualche riga perché anche lui ha dimenticato i rom e i sinti.

Ma anche il Ministro Mariastella Gelmini ha tralasciato di ricordare accanto ai tanti cittadini ebrei morti, i tanti cittadini italiani rom e sinti che pure sono morti in seguito alle leggi razziali.

Sì, certamente anche lei deve aver tralasciato qualche riga del discorso.

Peccato, peccato davvero che il Ministro Roberto Maroni non abbia deciso di intervenire sull’argomento perché lui, ne sono certo, degli zingari non se ne sarebbe di sicuro dimenticato.

* Pino Petruzzelli è autore di Non chiamarmi zingaro (Chiarelettere, 2008)

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