sabato 9 dicembre 2023

Franco Astengo: Appunti per l'alternativa

APPUNTI PER L'ALTERNATIVA di Franco Astengo Sommariamente con l'intento di aprire una discussione: 1) Il tema di fondo che va posto all'ordine del giorno è quello (urgente) della costruzione di un'alternativa al governo della destra: è necessario non limitarci all'opposizione ma partendo da una posizione di minoranza va da subito messo in atto un agire politico che presupponga, prefiguri, realizzi una prospettiva di cambiamento dello scenario di governo. Allo scopo di incamminarci per questa via deve essere inteso che il punto propedeutico risiede in un progetto di diverso modello di società: progetto sulla base del quale si riesca a riprendere il tema dell'egemonia culturale riuscendo a svolgere una funzione pedagogica al confronto dello sfrangiamento sociale in atto, del modello individualistico basato sul consumo immediato delle idee, del suolo , della vita nel suo complesso. In questo senso la sinistra è chiamata a fronteggiare la crisi delle democrazie liberali mutando di segno elementi della propria identità ormai superati nel tempo: questioni come quelle del governo della scienza e della tecnica in tempi di intelligenza artificiale, della globalizzazione in un quadro di forte tensione verso una ricostituzione di "blocchi" sul piano delle relazioni geopolitiche, del superamento di un modello di sviluppo onnivoro di risorse non possono essere affrontate per "single issue". Serve - appunto - un progetto globale sul piano della "società sobria" e del "socialismo delle finitudine" senza concedere nulla all'illusione della "decrescita felice" e comprendendo la necessità di affrontare l'inedito intreccio che si sta concretizzando tra struttura e sovrastruttura svoltando dall'antico concetto dell'infinità dello sviluppo. Con questa premessa i temi di fondo della situazione politica italiana possono essere cosi' rapidamente riassunti: 2) tornare alla politica estera riflettendo sulla realtà degli organismi sovranazionali nei quali è impegnata l'Italia: ruolo dell'ONU, sviluppo dell'Unione Europea e - in tempi di guerra - coincidenza tra Europa e Nato e schieramento all'interno di questa rinnovata "logica dei blocchi" che sembra aprirsi nella contraddizione tra BRICS e G7. Si sta prefigurando uno scontro dai tratti inediti tra Oriente e Occidente con il Sud America e parti dell'Africa assegnati ad un Oriente a guida a mezzadria tra Cina, India e Brasile e le non sopite ambizioni imperiali russe, mentre a Occidente declina il ruolo USA di unico gendarme del mondo. Inoltre c'è da riflettere su ciò che è avvenuto e sta avvenendo in Palestina che sta determinando uno spostamento "storico" nella percezione che ha sempre sostenuto Israele dalla sua fondazione ad oggi in esito alla tragedia della seconda guerra mondiale e i riflessi che si determineranno rispetto a una zona strategica come quella del Medio Oriente; 3) la questione costituzionale che significa: la tenuta del principio fondamentale della Repubblica parlamentare (e dovrà essere questo il significato profondo del contrasto alle ipotesi di elezione diretta) perché è stata la scelta della Repubblica parlamentare fatta alla Costituente (assieme a quella della legge elettorale proporzionale) ad assumere dentro di sé il tema della Repubblica antifascista,. Difesa e affermazione della centralità del parlamento e della rappresentanza politica costituiscono una della principali ragioni di fondo su cui basare l'alternativa. 4) Questa stringatissima sintesi tiene dentro moltissime questioni (prime fra tutte quelle di carattere economico, dello stato sociale e della cultura) che avranno bisogno di essere esplicitate attraverso una riflessione attenta e puntuale. Qusto tentativo di sintesi ci può però portare ad una considerazione conclusiva: di fronte alle scadenze molto pressanti che ci attendono almeno nei primi mesi del prossimo anno è necessario sicuramente un fronte largo delle opposizioni. Si riparla di Nuovo Ulivo e di "federatori" all'opera: è però necessario porci un interrogativo al riguardo dell'articolazione dello schieramento sulla presenza della sinistra all'interno di una dimensione e articolazione ideale e sociale che possa concretamente (e ragionevolmente) aspirare a svolgere una forte aggregazione sul piano culturale e sociale rifuggendo da fuorvianti vocazione tardo - movimentiste o neo - populiste. Un contributo in questa direzione potrebbe venir fornito da quelle aree politico - culturali ancora legate alla tradizione della sinistra storica che non intendono rassegnarsi alla residualità e sono in grado di proporre una visione di presenza e di partecipazione da esprimersi come componente di una proposta politica non minoritaria e testimoniale.

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