mercoledì 18 maggio 2022

Franco Astengo: Scenari

SCENARI di Franco Astengo L’invasione russa dell’Ucraina sta portando progressivamente a una sistemazione geo-politica del quadro post-globalizzazione: emergono questioni sulle quali la sinistra italiana (in un contesto europeo) dovrebbe cercare di prendere posizione occupandosi in maniera non semplicisticamente episodica di politica estera: 1) La logica dei blocchi tra Est/Ovest sta riprendendo forma e sostanza ben oltre la previsione di una funzione attenuante che sarebbe stata svolta dall’intreccio di affari verificatosi nella fase post-caduta del Muro, fine della storia, idea di un mercato occidentale ormai invincibile; 2) Sullo scacchiere europeo (limitandoci ad una analisi riferita in quell’ambito) si sta annullando la possibilità di disporre di una “cintura – cuscinetto” rispetto al confronto diretto NATO/Russia. Naturalmente forme e modi della possibile conclusione della vicenda ucraina saranno determinanti in questo senso ma emergono altri livelli di implicazione; 3) L’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO , al di là della valutazione da compiere sul piano strategico – militare, appare indicativa di due elementi (anche leggendo l’intervista all’ex-primo ministro finlandese Stubb, che adesso dirige la “School of Transnational Governance” dell’IUE): il primo è quello della riduzione di spazio per i non allineati, almeno sul piano europeo; il secondo quello del tentativo in atto di far coincidere NATO e Confederazione Europea, ponendo al centro del progetto il riarmo dell’Europa posto in coordinamento appunto con la NATO; 4) Per arrivare a questo esito si pensa di costruire strutture istituzionali e vertici che comprendano 40 paesi: strutture nelle cui sedi si possa superare l’unanimità e quindi costruire maggioranza che potrebbero poggiare su nazioni rette dalle rampanti “democrazie illiberali”. In questo modo non si affronterebbe la questione di una effettiva democratizzazione dell’Unione ma si lavorerebbe per un allargamento posto proprio in funzione di un ritorno alla logica dei blocchi (mi rendo conto: una definizione semplificatoria ma credo sufficientemente esemplificativa). I temi in discussione sono allora quelli della neutralità e del disarmo, della non coincidenza tra NATO e UE, dell’esercizio della democrazia rappresentativa all’interno della istituzioni europee: la sinistra italiana dovrebbe essere chiamata a rifletterci anche per poter presentare, nelle imminenti elezioni politiche, una propria politica estera coerentemente autonoma e provvista di una qualche visione per il futuro.

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