giovedì 10 novembre 2016

Franco Astengo: Usa2

Mentre le borse hanno ripreso a salire smentendo le previsioni di panico è il caso di sviluppare ancora un appunto sulle elezioni americane cercando di sviluppare un’analisi coerente sui dati. Il fatto è che il voto popolare, al 99% dello scrutinio effettuato, vede Hillary Clinton in vantaggio con 59.646.983 voti rispetto a Trump che ne ha ottenuto 59.436.948 e gli altri candidati 796.842 (numeri leggermente inferiori a quelli raccolti da Obama, Romney e altri quattro anni fa per un astensionismo in lieve crescita considerati i grandi numeri del Paese). Si tratta di ricordare questo dato, prima di tutto per onestà intellettuale perché rimasto sommerso nella valanga di commenti che si stanno ascoltando in queste ore (le TV non hanno minimamente accennato a questo fatto). In secondo luogo per segnalare (cercando di avviare un minimo di analisi in riferimento alla dislocazione geografica del voto) la profonda spaccatura che percorre l’America tra i grandi centri e la periferia (in particolare quella ex – operaia). Un spaccatura frutta dell’enorme crescita delle disuguaglianze sociali verificatesi nel corso degli anni della crisi e vanamente denunciata dagli economisti più sensibili alla realtà delle questioni sociali. Terzo punto il peso della legge elettorale che privilegia il federalismo rispetto all’entità complessiva della Nazione (Trump ha dunque vinto grazie alla legge elettorale ed è giusto per carità perché si gioca con le regole esistenti). Una legge elettorale che svantaggia il concetto di rappresentanza politica in una logica di personalizzazione e di “spoil system”. E’ bene ricordare ancora una volta che la legge elettorale rappresenta sempre l’architrave di un sistema politico e ricordare questo punto in Italia, oggi come oggi, appare quanto mai importante. Fermo restando il giudizio politico complessivo che comprende prima di tutto il giudizio sulla sconfitta dei sapientoni rappresentanti di un “establishment” autoconsideratosi eterno e rivelatisi , invece, incapaci di comprendere la realtà di disperazione e paura che agita gran parte dei soggetti sociali che i padroni del vapore costringono a vivere male in questo triste Occidente e addirittura nella capitale dell’Impero. Grazie per l’attenzione Franco Astengo

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