venerdì 3 aprile 2015

Andrea Ermano: Tra l'osanna e il crucifige

Dall'AdL EDITORIALE Tra l'osanna e il crucifige di Andrea Ermano Finora gli italiani non hanno negato il proprio consenso al Premier Renzi, desiderando credere ai suoi annunci di Rottamazione e di Ripresa. Né sembrano volergliene per essere lui giunto al potere predicando molto la lealtà e praticando non poco la slealtà. In forza del Patto del Nazareno egli ha fatto serenamente cadere il precedente governo. Poi ha portato avanti una Controriforma istituzionale lungamente presentata come non modificabile in quanto pattuita con Berlusconi. E i patti, si sa, vanno rispettati. Ora però il Patto del Nazareno non c'è più. Ma la Controriforma non ferma né frena. Anzi, essa accelera alquanto, a colpi di promesse e minacce. Volo di Alessandro (XII secolo) Venezia, Basilica di San Marco Promesse di molte ottime candidature sono state profferte ai dissenzienti del PD in cambio del loro avallo parlamentare all'Italicum. Su coloro che non osserveranno la "disciplina di partito" pende invece minaccioso il bando dalle liste. Sul piano tecnico-giuridico la Controriforma elettorale e costituzionale del Premier Renzi viene giudicata capace di produrre lo sgangheramento di ogni residuo equilibrio istituzionale nel nostro disgraziato Paese. È questo il prezzo che la Repubblica sembra destinata dover pagare affinché il Premier Renzi possa assumere un dominio pieno e incontrollato sul sistema politico italiano. Dall'istante dell'entrata in vigore della Controriforma Italicum, i docili parlamentari Pd dovranno lasciarsi condurre a "chiudere" anche sulla Controriforma del Senato. E grazie a questa riconfigurazione del bicameralismo il Premier Renzi non avrà in mano soltanto la maggioranza assoluta dei seggi della Camera, cioè il potere legislativo (effetto Italicum), ma anche una centuria senatoriale di complemento, potenzialmente decisiva nell'elezione del Capo dello Stato. Per la conquista del Quirinale è, infatti, previsto un quorum pari al 60% dei voti, quorum che, come avvertiva Luciano Belli Paci sull'ADL del 5 marzo scorso, "non si calcola solo sulla Camera, dove la lista vincitrice ha già il 55%, bensì sul collegio dei grandi elettori che comprende anche il Senato". E qui si capisce il senso finale della Controriforma di un Senato che poteva essere lasciato com'era, oppure cancellato e basta, oppure eletto su base proporzionale. Invece no, il Premier Renzi vuole che il Senato rottamato assuma una composizione iper-maggioritaria, grazie all’elezione di secondo grado da parte dei Consigli Regionali dove le coalizioni vincenti, già super-rappresentate, riceveranno un ulteriore rafforzamento premiale. Ma perché?! Perché in tal modo è proprio dal Senato che il Premier Renzi, già dominus della Camera, potrà raggranellare il 5% mancante e raggiungere così il quorum del 60% che vale il Colle (oltre che, di conseguenza, la Consulta, il CSM eccetera). Dopo di che non si vede che cosa potrebbe impedire al Premier Renzi di promuovere successive revisioni costituzionali a piacere. Farebbe lui questo?! No che non lo farebbe, certo che no. Possiamo reputarlo un annunciatore magniloquente, inconcludente e tosco. Ma mai e poi mai il Premier Renzi sarà un pericolo per la democrazia. Sarà. Però, l'avvocato socialista Felice Besostri, al quale dobbiamo per altro l'abrogazione del Porcellum, non si stanca di ricordare agli immemori che "la legge è universale e astratta". Universale e astratta. Inversamente, se non è né universale né astratta, non è legge. Ma che cos’è allora uno Stato senza legge? “Un gruppo d’individui retto dal comando di un capo”, sentenzia Agostino, intendendo con ciò “una grande organizzazione di briganti”. Questa Controriforma elettorale-costituzionale – plasmata sul profilo concretissimo di un particolare uomo politico – potrebbe rivelarsi esiziale per la Repubblica democratica nata dalla Resistenza. Molti costituzionalisti, e non dei peggiori, la pensano così. L’avvocato socialista Felice Besostri Controprova: ammettiamo pure che il Premier Renzi possegga la miglior buona fede del mondo unita alla più solida lealtà democratica mai registrata dagli albori dell’Universo ai giorni nostri. Nondimeno, il Premier Renzi è un essere umano e come tale egli non può in alcun modo “garantire” il retto uso di un dispositivo elettorale-costituzionale intrinsecamente arbitrario. In ambito politico una delle forme più virulente dell'arbitrarietà coincide con la “decisione” (paradossale e assurda) di risolvere il potere costituente nel potere costituito. Una figura emblematica di questa arbitrarietà si trova nello Zarathustra al passo “Del nuovo idolo”. «Chiamasi Stato il più gelido di tutti i gelidi mostri. Gelido anche quando mente; e questa menzogna gli striscia fuor di bocca: “Io, lo Stato, sono il popolo”». Gelida menzogna strisciante fuor di bocca tra l'osanna e il crucifige.

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