martedì 26 luglio 2011

elio veltri: il paese in frantumi

Il Paese in frantumi

Con la corruzione svelata da Mani Pulite pensavamo di avere toccato il punto più basso della degenerazone dei partiti, dell’assalto alla cosa pubblica da parte di una classe dirigente di predatori, di separazione tra politica e morale. Gli anni successivi hanno dimostrato che il fallimento della politica è stato ancora più grave e consistente perchè il ceto politico della cosiddtta seconda Repubblica non ha voluto fare tesoro di quanto era emerso e non ha voluto porvi rimedio. La legislatura sprecata è stata innanzitutto quella a direzione di centro sinistra, dopo la vittoria di Prodi, perchè negli anni 1996-2001 sono state poste le condizioni per quanto è avvenuto dopo. La corruzione del paese è stata ignorata e si è volutamente trascurato il rapporto direttamente proporzionale tra corruzione e bassissima competitività del sistema Italia. Tra corruzione e criminalità organizzata. Tra corruzione e azzeramento del merito.
1)La commissione Anticorruzione del Parlamento, quando è diventata fastidiosa, con un accordo tra centro sinistra e centro destra, è stata sciolta senza informare il Parlamento che l’aveva nominata e tutte le proposte di legge che aveva elaborato sono state buttate nel cestino;
2) La riforma per fronteggiare i conflitti di interesse, a cominciare da quello di Berlusconi riguardante l’informazione e la comunicazone e quindi decisiva per la stessa democrazia, sempre con accordo tra centro sinistra e centro destra, è stata bloccata. Il problema è stato sottratto alla Commissione competente, il relatore( che era chi scrive) destituito, sostituito da Frattini e la riforma annullata.
3)Le riforme sulla giustizia riguardanti il cosiddetto giusto processo, le garanzie per gli imputati, la depenalizzazione di alcuni reati contro la pubblica amministrazione, la possibilità di evitare il carcere ai condannati, in nome della guerra al cosiddetto giustizialismo, termine improprio e spesso indecifrabile, hanno sfasciato il processo e il sistema penale, allungato i tempi dei processi, accentuato la certezza della prescrizione dei reati, consentito ai condannati in primo e secondo grado, anche per reati gravissimi, di rimanere indisturbati nelle istituzioni. Alle doverose motivazioni etico politiche per cacciare i chiacchierati, gli affaristi e i corrotti dalla politica, si è sostituita la richiesta di mostrare il certificato penale e di invocare presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Per cui, come ha scritto Flaiano “ scaltrito nel furto legale e burocratico a tutto riuscirete fuorchè ad offenderlo. Lo chiamate ladro, finge di non sentirvi. Gridate forte che è un ladro, vi prega di mostrargli le prove. E quando gliele mostrate : Ah –dice- non sono in triplice copia!”.
Chiuque ha condotto una battaglia seria e documentata per difendere livelli accettabili di moralità della politica e di legalità nell’economia, nelle istituzioni e nella società, è stato emarginato e sostituito dai servi sciocchi che come le tre scimmiette non vedevano, non parlavano e non sentivano. Tutti i cosiddetti leaders che non ne hanno azzeccato una e hanno continuato a pontificare in televisione, sono stati premiati e sono rimasti ai loro posti.
Lo sfacelo di oggi è la continuazione dello sfacelo di ieri aggravato dalla mediocrità di un ceto politico senza cultura, servile, ubbidiente al capo bastone. Se sfoglio alcuni dei miei libri come Milano degli Scandali, DA CRAXI a craxi, Manifesto per un paese normale, Toghe rosse, il Governo dei Conflitti, tocco con mani il filo rosso della degenarazione dei partiti, dell’imbarbarimento della politica, della mediocrità della rappresentanza, della propensione agli affari, del familismo amorale, dalla indifferenza al bene comune, della assoluta insensibilità alla tragedia del paese che negli anni si è aggravata e ha reso i predatori più arroganti e più resistenti alla lotta per scovarli, cacciarli dalla politica e metterli in galera.
I casi Papa, Milanese, Penati, Romano sono solo la punta dell’icebergh di una situazione in putrefazione morale, politica, economica e sociale che riesce ancora a impedire al Titanic Paese di colare a picco grazie alle centinaia di miliardi di denaro sporco e criminale che funziona da ammortizzatore economico e sociale. Ma fino a quando?

Elio Veltri

3 commenti:

claudio ha detto...

Sono prove a carico per dimostrare che

La democrazia è sempre, per sua natura e costituzione, il trionfo della mediocrità. (Indro Montanelli)
La democrazia non è altro che un pretesto per le cattive maniere! (Ernst Lothar)
Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto. (Blaise Pascal)
Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa; la tirannia mascherata da libertà. (Luigi Pirandello)

La democrazia consiste nello scegliere i vostri dittatori, dopo che loro vi hanno detto quello che pensate di voler sentire. (Alan Coren)
Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano. (Benito Mussolini)

È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora. (Winston Churchill)

Chi tra i politici avrà la statura e chi tra gli elettori avrà la dignità di prendere sul serio la sfida di adeguarsi ai parametri etici che pur la costituzione detta e tutti sottintendono o mistificano?

La democrazia, se non ha un orizzonte su cui fondarsi e non ha dei protagonisti che si riferiscano a dei parametri etici, perde di vista il bene comune. (Bruno Forte)

Siamo oggi nella fase de “La democrazia dispotica”? (Michele Ciliberto, edizioni da Laterza) o in quella della democrazia inetta, dei molti analisti, ma di nessun statista?


Cordialità
Claudio Marra

elio ha detto...

La definizione di democrazia che mi ha convinto di più, oltre a quella di Churchill, è di un sociologo americano, di cui al momento mi sfugge il nome:" la democrazia è un'arena nella quale si entra senza il portafogli e la pistola". In Italia da decenni avviene tutto il cotrario. Ma, al di là delle definizioni, poichè non esistono nè governi nè regimi perfetti, per quanto mi riguarda sarebbe sufficiente un livello di decenza, di trasparenza e di rispetto delle istituzioni che è di ordinaria amministrazione nei paesi al di là delle Alpi. Dove è sufficiente che un ministro francese alloggi per qualche giorno con la famiglia in un albergo a spese dello stato per dimettersi il giorno dopo; un ministro tedesco abbia copiato qualche pagina di una tesi per fare la stessa fine ecc e non c'è bisogno che arrivi la magistratura. E quando arriva, anche se i giudici sono nominati dal potere esecutivo, come in americe o i PM sono sottoposti al potere del ministro come in Francia, nessuno si permette di attaccarli invocando la persecuzione politica. Vorrei che i partiti arrivassero qualche volta prima dei magistrati e cacciassero gli impresentabili e i ladri e che per sanzionare tenori di vita ingiustificabili e ricchezze altrettanto miracolose non fosse necessario l'intervento della magistratura. Vorrei che chi fa politica non pensi a sistemare i figli e i parenti e che in una democrazia parlamentare non ci si comportasse come in una monarchia costituzionale o peggio. Cose banali nell'Italia di oggi e di ieri che se non fossero state considerate poi tanto banali forse avremmo ancora partiti democratici e autorevoli e, soprattutto, un grande partito socialista, tanto più necessario di questi tempi in cui la politica è diventata residuale rispetto all'economia e alla finanza e popolata di predatori. Elio Veltri

felice ha detto...

Citazione per citazione preferisco quella di Saint Just: " C'è un paradosso nella democrazia perché richiede dai molti le virtù che di norma sono di pochi"

e dal I Stauto del Psoe :siamo per una società senza classi di uomini eguali, liberi, onorati e intelligenti