domenica 1 febbraio 2009

Folena: Un partito della "conoscenza"

Da Aprile on line

Folena: un partito della "conoscenza"
Carlo Patrignani, 31 gennaio 2009, 19:01

L'intervista Il primo atto è riscoprire la "vita", i sentimenti, gli affetti, l'umano, ricollegandosi a un filone caldo della storia del socialismo: al riformismo rivoluzionario di Riccardo Lombardi e al comunismo libertario e critico che in Antonio Gramsci ha avuto il suo ispiratore. L'ex-coordinatore dei Ds, poi leader di "Uniti a Sinistra", formazione dell'arcipelago bertinottiano "Sinistra Europea", di fronte all'ennesima scissione di Vendola e compagni da Rifondazione Comunista è categorico e netto



Il primo atto è riscoprire la "vita", i sentimenti, gli affetti, l'umano, ricollegandosi a un filone caldo della storia del socialismo: al riformismo rivoluzionario di Riccardo Lombardi e al comunismo libertario e critico che in Antonio Gramsci ha avuto il suo ispiratore. E su queste basi si può "ri-costruire" un nuovo partito della sinistra, parte della grande famiglia socialista europea, che chiamo della cultura o della conoscenza. A parlare è l'ex-coordinatore dei Ds, poi leader di "Uniti a Sinistra", formazione dell'arcipelago bertinottiano "Sinistra Europea", Pietro Folena che, di fronte all'ennesima scissione di Vendola e compagni da Rifondazione Comunista è categorico e netto: "Rifondazione, accantonata la speranza di una forza nuova
della Sinistra Europea, cavalca legittimamente l'obiettivo della propria sopravvivenza, è una posizione comprensibile - spiega Folena - sia per chi ha osteggiato il cambiamento e sia per chi lo vorrebbe ma attende tempi migliori.
Incomprensibile invece è la posizione di chi sostiene le stesse idee di innovazione anche oggi: come si può pensare che - si chiede Folena - da una scissione e da una rottura, costruendo un piccolo partito con altre frange della sinistra dispersa, possa nascere un corso nuovo?".

Da Rifondazione, al Pd. "La crisi del Pd è palese - annota Folena - e non si sbaglia a affermare che questo progetto, pur con il fascino che ha esercitato, ha determinato una asimmetria da cui può uscir travolto il fragile bipolarismo italiano: in tali condizioni la destra può governare a lungo e finire con l'essere la sola possibile alternativa a se stessa". Insomma, bisogna prendere atto che una fase politica è finita e per ripartire non c'è che una strada: il socialismo versus vita. "Un Epinay italiana spesso annunciata e sempre bruciata dallo scontro sulla leadership - nota Folena - diventa un percorso necessario e perfino obbligato. Del resto la sinistra, nelle forme che si è data lungo il '900, è morta nel cuore della gente. E la violenta uscita dal Parlamento, per la prima volta in democrazia, non è solo l'esito di un'esperienza catastrofica di partecipazione al Governo e di una aggregazione elettorale confusa, gestita da un ceto politico chiuso, mediocre, autistico, ma è il prodotto (la cui altra faccia è la crisi dell'ipotesi neomoderata del Pd) di una separazione profonda, avvenuta negli anni del neoliberismo
globale, tra i "proletari di tutto il mondo" e le loro forme storiche di organizzazione autonoma".

Nuovo partito e pertanto un programma specifico. "Questo programma sulla vita, per conquistare fiducia e consenso, deve avere quattro pilastri: il primo è la specie umana, i suoi affetti, i suoi sentimenti, il suo corpo e la sua coscienza che diventano il terreno di conquista e di resistenza della libertà umana; il secondo, la nonviolenza come stile di vita, risposta alla guerra e alla logica amico-nemico; la libera circolazione del sapere per cambiare la vita di tanti; la dignità del lavoro, a partire dal suo prezzo, e quindi di un rinnovato programma di difesa delle condizioni economiche e sociali di chi lavora". Una nuova sinistra che sappia, secondo Folena, "promuovere un cambiamento in cui ciascuno possa poter realizzare una parte di se stesso e delle proprie aspirazioni".

Ed il nuovo partito della cultura e della conoscenza? "Penso ad una forza che, consapevole dello sfruttamento, e della violenza sulle donne e sui bambini, e dei rischi per la vita di tanti esseri viventi e dell'ecosistema, e della spirale terrorismo - fondamentalismo - guerra, sappia vedere oggi, nella diffusione e nell'accesso di un numero crescente di esseri umani alla cultura e alla conoscenza, un'opportunità straordinaria per cambiare quelle condizioni. Il sol dell'avvenire è una vita - continua Folena - e un'organizzazione sociale in cui il tempo per sé, per i propri affetti, per gli altri, per le relazioni sociali possa crescere in quantità e in densità, e in cui le componenti meccaniche, ripetitive, alienanti possano esser progressivamente circoscritte, ridotte, temperate. Un partito che vuole che alla cultura possa accedere chi oggi non può; che vuole moltiplicare i luoghi di produzione, di diffusione, condivisione dell'arte, della musica, della danza, del teatro, della letteratura, del cinema.
Un partito che fa del bello una visione degli spazi urbani, dei paesaggi naturali e culturali e delle relazioni tra esseri umani.
Qui vi è anche una corposa indicazione sulle forme organizzate, oltre quelle sperimentate nel secolo passato, di una nuova forza della sinistra - conclude Folena - in cui l'aspetto partecipativo e democratico, nella selezione dei dirigenti e dei candidati, non può prendere la fragile forma di un'occasionale
primaria, ma si deve impiantare sull'educazione permanente, sulla riflessione culturale e sull'organizzazione di un tempo per se, sull'organizzazione e sulla promozione di cultura nella società. Una comunità aperta, senza timori del diverso, che aiuta a valorizzare, nella società delle merci e del profitto, i
fattori umani".

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