domenica 11 gennaio 2009

Sollazzo: la crisi dei partiti contenitore

dalla newsletter del PS

SOLLAZZO: LA CRISI DEI PARTITI CONTENITORE: DOPO IL PD SARA' IL TURNO DEL PDL.
I nodi sono giunti finalmente al pettine - ha dichiarato Angelo Sollazzo, della Segreteria nazionale del Partito Socialista -.
Per oltre un decennio i novisti della politica e certa stampa convinta di poter decidere le sorti del governo della nazione, hanno tentato di convincerci che erano ormai superati i vecchi partiti politici,che certe ideologie erano pezzi d'antiquariato del secolo scorso e che ormai la politica volgeva al modello americano in cui le parole destra o sinistra non avevano più senso.
Tali soloni presuntuosi ed arroganti sono stati smentiti clamorosamente dalla crisi profonda che ha colpito proprio i loro protetti. E' bastata la crisi finanziaria internazionale e interna per riscoprire ricette del passato che, evidentemente, tanto male non erano.
L'aver voluto puntare sulla finanza creativa in luogo dell'industria che produce,sulla carta e non sul lavoro vero,ha portato l'economia mondiale a guardarsi indietro ed a pensare finalmente a dotare il mercato di regole e controlli per evitare che l'impalcatura del liberismo selvaggio crollasse del tutto portandoci alla rovina.
Allora c'è bisogno nei vari settori del salvataggio dello Stato,in particolare per le Banche e per il settore dell'auto, e ci si appresta con formule e nomi diversi ad inaugurare una nuova stagione delle partecipazioni statali. Insomma - ha osse3rvato il responsabile organizzativo del PS- dopo trent'anni si rispolverano le teorie di Riccardo Lombardo e dei socialisti.
Il PD è in crisi perché non ha identità politica, perchè le due anime che lo compongono sono inconciliabili, perchè non possono avere un riferimento europeo,perché vacillano su tutti i temi da quelli del lavoro a quelli dei diritti civili a quelli della politica estera. Insomma in disaccordo su tutto,senza progetto e senza leaderschip. Il botto non tarderà molto.
nfine- ha concluso Sollazzo- il cosiddetto Popolo della Libertà dovrà anch'esso affrontare gravi contraddizioni. I post-fascisti non vogliono lasciare ad altri la collocazione tipica di un partito di Destra, gli ex socialisti non vogliono trasformarsi in democristiani europei,gli exDC non possono vedersi usurpato il loro ruolo nel momento in cui il PDL sceglie il partito popolare europeo. Insomma senza identità,checché si dica, prima o poi i partiti si sfasciano e ciò non dipende da fattori esterni.

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